Archivi tag: Neil Young

Kamala Harris ha perso: l’era del celebrity endorsement è finita?

The Guardian / Getty Images

di Edward Helmore (theguardian.com / dagospia.com, 19 novembre 2024)

I nomi sembrano quelli di un cast di talenti in procinto di calcare un red carpet o di partecipare alla famosa festa post-Oscar di Vanity Fair. Oprah Winfrey, Megan Thee Stallion, George Clooney, Leonardo DiCaprio, Bruce Springsteen e molti, molti altri. Questi sono solo alcuni dei nomi di celebrità di spicco che hanno sostenuto la corsa fallimentare di Kamala Harris alla Casa Bianca, rendendola una delle campagne politiche più costellate di star nella storia degli Stati Uniti.

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Anche gli Abba le suonano a Trump

TT News Agency / Afp via Getty Images

(adnkronos.com, 29 agosto 2024)

Anche dagli Abba arriva a Donald Trump la diffida a continuare a usare canzoni e video del leggendario gruppo svedese nei suoi comizi e rally. In particolare diverse storiche canzoni del gruppo pop degli anni Settanta, ma ancora popolarissimo, tra le quali Money, money, money, The winner takes it all e Dancing Queen, sono state usate durante un comizio a Saint Cloud, in Minnesota, che ospita la più grande comunità di svedesi in America, come riporta il giornale Svenska Dagbladet.

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I Foo Fighters contro Trump che li usa per accogliere Kennedy Jr. sul palco

Foo Fighters via X

(adnkronos.com, 24 agosto 2024)

Donald Trump continua la sua campagna elettorale in vista del voto per la Casa Bianca e, com’è ormai tradizione per il tycoon, incassa nuove reazioni piccate da parte degli artisti che scoprono l’utilizzo dei loro brani nei suoi comizi. Oggi è il turno dei Foo Fighters, che, alla domanda se fosse stato autorizzato l’uso di My hero per accogliere Robert Kennedy Jr. sul palco nell’ultima apparizione dal vivo del candidato repubblicano, rispondono con un secco «no».

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L’ambiguità di “Sweet Home Alabama”

(ilpost.it, 24 giugno 2024)

Ed King e Ronnie Van Zant, rispettivamente chitarrista e cantante della band statunitense di Southern rock dei Lynyrd Skynyrd, passarono gli ultimi mesi del 1973 rinchiusi in un piccolo studio di registrazione a Green Cove Springs, in Florida. Era stato ricavato in una piccola baracca in legno, che i membri della band avevano ribattezzato “Hell House” mentre lavoravano alle canzoni di Second Helping, il secondo e più celebre disco del gruppo.

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Antony Blinken ha cantato “Rockin’ in the Free World” in un locale di Kiev

(ilpost.it, 14 maggio 2024)

Martedì sera il segretario di Stato Usa Antony Blinken si è esibito in un locale di Kiev, la Capitale dell’Ucraina, cantando e suonando alla chitarra Rockin’ in the Free World, del cantautore statunitense Neil Young. Blinken è in Ucraina per una visita a sorpresa in cui ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky, col quale ha discusso dell’invio di nuove armi da parte degli Stati Uniti: la visita è stata organizzata poco dopo l’inizio di una nuova offensiva russa nel Nord-Est del Paese, una delle più grosse degli ultimi mesi.

Ph. Brendan Smialowski / Getty Images

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Eminem e gli altri: i cantanti salgono sulle barricate contro i politici

di Daniela Lanni (lastampa.it, 30 agosto 2023)

Cantanti contro politici. Uno scontro che si ripete da anni, ogni volta che arriva la stagione elettorale e il candidato di turno utilizza il brano del proprio artista o band preferita come colonna sonora della propria campagna. L’ultimo match vede protagonisti il multimilionario biotecnologico e potenziale candidato repubblicano americano Vivek Ramaswamy ed Eminem.

Ph. Chris Pizzello / Ap – File

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Musica e politica: storia di canzoni negate

di Chiara Pizzimenti (vanityfair.it, 6 agosto 2022)

La questione non ha confine né latitudine. In campagna elettorale la musica è fondamentale: trascina. Gli esperti di politica e comunicazione lo sanno: un tormentone, una canzone impegnata, un classico, ognuna può far presa in maniera diversa e portare avanti i candidati. Solo che non sempre chi quelle canzoni le canta e le ha portate al successo è pronto e felice di vederle usare per scopi propagandisti. Ultimo caso La Rappresentante di Lista contro Matteo Salvini. L’oggetto del contendente è la canzone Ciao ciao, tormentone che viene dal Festival di Sanremo. Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina segnalano in un tweet: «Ci arriva voce che al comizio di S4lvini il dj abbia messo #ciaociao. La nostra maledizione sta per abbattersi su di te, becero abusatore di hit».

LaPresse

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Harry e Meghan hanno piantato una grana con Spotify

(agi.it, 30 gennaio 2022)

Harry e Meghan sono riusciti a piantare una grana anche con Spotify. La coppia ex regale ha un contratto di esclusiva con la piattaforma di streaming audio per una serie di podcast, ma dopo averne realizzato appena uno ha cominciato a lamentarsi per i controversi contenuti pubblicati da Joe Rogan. Harry e Maghan hanno espresso la loro preoccupazione a Spotify per i contenuti che possono rappresentare una fonte di disinformazione sul Covid-19, ma – sottolinea un portavoce della loro fondazione, Archewell – sono disposti a continuare a lavorare con la società. La dichiarazione dei Sussex arriva dopo che i cantanti Neil Young e Joni Mitchell hanno annunciato che ritireranno la loro musica da Spotify in segno di protesta nei confronti del podcast The Joe Rogan Experience, considerato il più popolare negli Stati Uniti.

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Anche Joni Mitchell ha chiesto che venga tolta la sua musica da Spotify

(ilpost.it, 29 gennaio 2022)

Venerdì la cantautrice canadese Joni Mitchell ha detto di aver chiesto che la sua musica venga rimossa dalla piattaforma di streaming musicale Spotify, che ha accusato di diffondere disinformazione sui vaccini contro il Coronavirus. Lunedì scorso aveva fatto lo stesso il cantante canadese Neil Young, alla cui protesta Mitchell ha poi deciso di unirsi. In un messaggio pubblicato sul suo sito e intitolato «Io sto con Neil Young!», Mitchell ha scritto: «Ho deciso di rimuovere tutta la mia musica da Spotify. Persone irresponsabili stanno diffondendo bugie che stanno costando la vita alle persone. Sono solidale con Neil Young e con le comunità scientifiche e mediche di tutto il mondo su questo argomento».

Ph. Norman Jean Roy / New York Magazine

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