Archivi tag: nazismo

Kanye West va in giro con una maglietta con la svastica

(corriere.it, 3 marzo 2025)

Il rapper statunitense Kanye West, ora noto come Ye, è stato avvistato giovedì [27 febbraio] a Los Angeles con una maglietta bianca con una svastica. Il disegno sembra essere lo stesso che ha promosso nel bizzarro e controverso spot del Super Bowl. In un breve video si vede il rapper parlare con un gruppo di uomini prima di rivolgere la sua attenzione alla telecamera.

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Bundesliga: il St. Pauli sospende l’inno scritto da un nazista

Getty Images

di Jacopo Manfredi (repubblica.it, 17 febbraio 2025)

Dopo una lunga discussione interna, il St. Pauli ha deciso che per ora non farà più risuonare all’interno del proprio stadio le note dell’inno cult Das Herz von Sankt Pauli (Il cuore di St. Pauli) che da circa vent’anni precede l’ingresso della seconda squadra di Amburgo al Millerntor. Il motivo è che, al di là dei fischi con cui veniva accolto dai sostenitori avversari, anche tra la tifoseria marrone sono nate polemiche a causa del passato nazista di chi aveva composto il testo, ovvero Josef Ollig.

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La vera storia del “saluto romano”

di Antonio Carioti (corriere.it, 28 febbraio 2025)

Cent’anni fa Benito Mussolini, intento alla costruzione della dittatura dopo aver superato la crisi del delitto Matteotti, impose l’uso del “saluto romano” nelle amministrazioni civili: era il 27 novembre 1925. Un segno evidente della volontà di fascistizzare l’apparato dello Stato, mettendolo al servizio di una parte che si proclamava unica vera rappresentante della nazione e, in quanto tale, legittimata a dominare la società intera.

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Il “saluto romano” di Musk ha mandato in estasi i neonazisti

Ph. Angela Weiss / Getty Images

di David Gilbert (wired.it, 21 gennaio 2025)

Negli Stati Uniti e non solo, i neonazisti stanno celebrando il presunto saluto romano fatto due volte da Elon Musk durante un discorso il giorno dell’insediamento di Donald Trump davanti a decine di migliaia di sostenitori del neopresidente. «Le elezioni vanno e vengono, alcune sono importanti, altre no, ma questa è stata davvero importante» ha detto l’imprenditore e stretto alleato di Trump parlando all’interno della Capital One Arena di Washington, il palazzetto dello sport dove si è tenuto un evento celebrativo dopo il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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A Venezia 81 il documentario su Leni Riefenstahl, la regista di Hitler

di Paola Piacenza (iodonna.it, 29 agosto 2024)

Un po’ ridicolo l’esercizio di chi si affanna ad attribuire a destra o a sinistra le scelte della selezione. In che scatola mettere Riefenstahl, il documentario sulla “regista di Hitler” del tedesco Andres Veiel? Nella scatola dei film da vedere (se, come ci auguriamo, troverà una distribuzione italiana) perché è un film bellissimo, che contiene materiali preziosi e perché è un film che serve.

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Trump e il video con il “Reich”

(adnkronos.com, 21 maggio 2024)

È stato rimosso oggi poco dopo le 10, ora di Washington, il video che Donald Trump aveva condiviso su Truth Social in cui si prometteva un «Reich unito» in caso del suo ritorno alla Casa Bianca. La rimozione è avvenuta dopo che la campagna del presidente Joe Biden ha denunciato «gli echi da Germania nazista» contenuti nel video. Nel filmato, mentre la voce narrante affermava «che cosa succederà se Donald Trump vince? Cosa ci sarà per l’America?», campeggiavano ipotetici titoli di giornale.

Screenshot via Truth Social

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Un nuovo libro conferma gli apprezzamenti di Trump per Hitler

di Simone Disegni (open.online, 11 marzo 2024)

Donald Trump adora Viktor Orbán e i leader populisti d’Occidente della sua pasta. E sin qui nulla di nuovo. Nasconde a fatica il suo debole per autocrati e dittatori sanguinari come Vladimir Putin o Kim Jong-un. Boccone questo ben più indigesto, ma che ci si è dovuti abituare a masticare. Ma ora c’è di più. Il leader Repubblicano in corsa per un clamoroso ritorno alla Casa Bianca avrebbe espresso in conversazioni private con i suoi consiglieri pesanti apprezzamenti politici pure per Adolf Hitler, il Führer nazista che scatenò il massacro europeo della Seconda guerra mondiale e architettò lo sterminio di sei milioni di ebrei.

Epa

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Nessuno prende più sul serio Kanye West

(ilpost.it, 14 febbraio 2024)

Tre anni dopo Donda, il rapper americano Kanye West (che si fa chiamare oggi “Ye”) ha pubblicato un nuovo disco: è intitolato Vultures 1, è stato realizzato in collaborazione con il cantante Ty Dolla Sign, e la maggior parte dei critici ne ha parlato male, malissimo, o si è rifiutato addirittura di recensirlo. Dopo essere stato uno dei più celebrati rapper al mondo, West è infatti diventato un personaggio screditato e detestato da molti, che per via di insistenti dichiarazioni antisemite, sessiste, razziste, complottiste e più generalmente stupide e ignoranti ha reso pressoché impossibile far parlare di sé per la sua musica.

Ph. Richard Shotwell / Invision – Ap

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Il discusso ruolo di Coco Chanel durante la Seconda guerra mondiale

(ilpost.it, 9 settembre 2023)

Negli ultimi quindici anni sono state pubblicate diverse ricerche, biografie e documentari che raccontano di come la celebre stilista francese Gabrielle Bonheur Chanel, famosa come Coco Chanel in tutto il mondo, durante la Seconda guerra mondiale fosse vicina a vari funzionari nazisti durante l’occupazione della Francia da parte della Germania. In quel periodo Chanel manifestò idee molto conservatrici e fortemente antisemite e omofobe, e svolse anche alcune missioni di spionaggio per conto della Germania nazista.

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Numero 88. L’insufficiente lotta all’antisemitismo di governo e Figc

di Valerio Moggia (linkiesta.it, 28 giugno 2023)

Il calcio combatterà l’antisemitismo. È questo il succo dell’annuncio fatto ieri da governo e Figc. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina hanno presentato ufficialmente una dichiarazione d’intenti per la lotta alle discriminazioni contro gli ebrei negli stadi italiani.

Ph. Emilio Andreoli / Getty Images

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