Giovedì è stato eletto nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha una lunghissima carriera politica, iniziata da giovane nel Movimento Sociale Italiano (Msi), ma anche una notorietà mediatica che va al di là della sua attività da politico. Fece, involontariamente, una prima breve apparizione al cinema, nel film del 1972 di Marco Bellocchio Sbatti il mostro in prima pagina.
Nel 1977 l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, il Fronte della Gioventù, organizzò un festival con musica dal vivo, radio libere e dibattiti su temi sociali e politici. In un campo della località Montesarchio, in provincia di Benevento, si radunarono centinaia di giovani di destra (tra cui il futuro sindaco di Roma Gianni Alemanno) dormendo in tenda, parlando di condizione femminile e teatro d’avanguardia e ascoltando band come gli Amici del Vento e la Compagnia dell’Anello. Tra le altre cose i militanti presenti tentarono di formare una grossa croce celtica umana, simbolo che era presente in molte bandiere e striscioni al campo. Questo festival era chiamato “Campo Hobbit”, dal nome delle creature fantastiche inventate dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien, capostipite della narrativa fantasy moderna e autore della conosciutissima saga del Signore degli Anelli, pubblicata tra il 1954 e il 1955.
di Davide Maria De Luca (editorialedomani.it, 10 agosto 2022)
Fondata oltre trent’anni fa, la Lega oggi può vantarsi di essere il più antico partito politico italiano sopravvissuto. Ma anche con i suoi decenni di storia non può competere con la tradizione dei suoi alleati. Proprio in questi giorni, Fratelli d’Italia ha confermato che alle prossime elezioni correrà con lo stesso simbolo del 2018. La fiamma tricolore, che arderà sotto il nome “Giorgia Meloni”, si contende con la falce e martello e lo scudo crociato il titolo di più antico simbolo politico italiano ancora in uso. Inventato nel 1946 dal gruppo di reduci fascisti che avrebbe fondato il Movimento Sociale Italiano, la fiamma tricolore è sempre stata presente sulle schede elettorali per tutti gli ultimi settant’anni e rappresenta la continuità della tradizione politica postfascista, mai veramente interrotta e sopravvissuta a tutti i tentativi di riforma e rigenerazione.
di Michele Bovi (huffingtonpost.it, 13 giugno 2021)
Che manrovesci mollava quella spia già nel 1965, provvidenzialmente destinata a diventare soltanto due anni dopo campione del mondo di pugilato! Già, perché era Nino Benvenuti a dare volto e corpo – non la voce, prestata da un doppiatore professionista – all’Agente 00SIS (Zero-Zero-Sis), il fascinoso e brillante protagonista della serie di Carosello del Cavallino Rosso, il brandy italiano che negli anni Cinquanta e Sessanta competeva con il bolognese Vecchia Romagna e il triestino Stock 84 per il titolo di leader dei liquori forti nazionali. Sis, l’azienda produttrice del Cavallino Rosso, nonostante il soggetto televisivo, non era acronimo di Servizio Informazioni Segrete (come gli apparati italiani di Marina e Aeronautica nella seconda guerra mondiale).