Archivi tag: Movimento 5 Stelle

Questo Grillo ricorda Berlusconi

di Ugo Magri (huffingtonpost.it, 28 giugno 2021)

Per quanto possa suonare provocatorio, sacrilego, addirittura osceno, c’è tanto in comune tra Berlusconi e Grillo. Il quale rispetto a Conte si sta comportando proprio come l’altro, otto anni fa, aveva trattato il povero Alfano: presi a pedate entrambi per lesa maestà. Variano i personaggi, cambiano le etichette, ma la storia inesorabile si ripete a conferma che la politica ha “corsi e ricorsi”, come direbbe Vico, ovvero il teatrino è sempre lo stesso. C’è un leader carismatico un po’ vecchio e spompato che finge di volersi ritirare, individua il presunto successore, lo incoraggia a farsi avanti, addirittura si incontrano per concordare il passaggio delle consegne e poi sul più bello, quando l’altro ormai si sente in tasca le chiavi di casa, bruscamente lo accompagna alla porta. Addio.

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Intervista a Dario Adamo, social media manager di Giuseppe Conte

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 26 marzo 2021)

Giuseppe Conte, è noto, non aveva account social prima della sua esperienza da presidente del Consiglio. È successo tutto molto in fretta, da zero a cento, nelle ore in cui il suo nome fu indicato per la prima volta dagli allora alleati Lega e Movimento 5 Stelle per guidare, nel 2018, l’esecutivo giallo-verde. Quegli stessi account social sono diventati una sorta di cifra stilistica della sua presidenza. Per questo, chi si occupa di tecnologia digitale e di comunicazione politica non può non ritenere importante un colloquio con Dario Adamo, social media manager di Conte nei suoi due anni e mezzo a Palazzo Chigi. «Era maggio 2018, Conte aveva già ricevuto l’incarico per la prima volta» – ricorda ai nostri microfoni.

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Oltre la velina: lo chiamano “sonoro” e sono quindici secondi di autocelebrità

di Carmelo Caruso (ilfoglio.it, 12 aprile 2021)

Lo chiamano “sonoro” e nulla ha a che vedere con la musica. È in pratica l’antinformazione, il playback del politico (anzi dell’ufficio stampa) che si interroga e si risponde senza contradditorio. Siamo passati a piazza Staderari e poi presso l’hotel Nazionale per assistere a uno dei nuovi fenomeni di questi tempi malandati. Si tratta dell’intervista self made man, una sorta di pasquinata da non interrompere assolutamente se non si vuole rischiare di passare per giornalisti. Sono quindici secondi di flusso di coscienza che il deputato o il senatore confezionano e che poi gli uffici stampa “spacciano” a televisioni, agenzie, giornali.

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Rocco Casalino, autobiografia di una nazione

di Paolo Mossetti (esquire.com, 11 marzo 2021)

Inizia con una maledizione sussurrata al padre morente l’autobiografia dell’ultimo Machiavelli italiano. Parole d’odio per sopprimere la rabbia e seppellirla col nemico di sempre. Rocco Casalino non perdona e non dimentica: in quel letto d’ospedale vede una giustizia che è arrivata, il conto di una violenza che il genitore aveva inflitto, per anni, ai figli e alla moglie. È a quest’ultima che l’ex responsabile della comunicazione di Giuseppe Conte dedica la citazione in apertura, tratta dalla poesia Supplica alla madre di Pier Paolo Pasolini. Ma quella rabbia non andrà mai via, e farà da propulsore a una delle carriere più fulminanti e originali nel nostro panorama politico.

Ph. Simona Granati / Corbis – Getty Images
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Il silenzio degli urlatori

di Francesco Cundari (ilfoglio.it, 1° maggio 2021)

Si sa che quel che conta più di tutto, nel teatro come nella vita, in politica come in letteratura (e secondo alcuni persino negli articoli di giornale), è il finale. Proprio per questo lascia stupefatti la conclusione cui sembra essere arrivato il MoVimento 5 Stelle, singolarissima creatura partitico-teatrale del comico Beppe Grillo, opera somma della politica spettacolo in Italia: un improvviso, interminabile, imbarazzato silenzio. La negazione di tutte le leggi dello spettacolo. La negazione di tutte le leggi della politica. Ma una conclusione che era fors’anche inevitabile per un movimento composto da persone, Grillo a parte, fondamentalmente negate per entrambe le cose.

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Casaleggio e dissociati

di Mario Lavia (linkiesta.it, 24 aprile 2021)

Il diluvio affoga i Cinquestelle sotto la congiunzione astrale della caduta di Beppe Grillo e dell’addio di Rousseau, cioè gli dei di un Movimento nato in sordina e in sordina entrato in crisi. Forse esiste un nesso fra i due accadimenti, forse no. Non è da escludere che Grillo sia andato fuori di testa certo per la vicenda giudiziaria del figlio ma chissà se anche perché da vecchio istrione ha sentito il fruscìo dell’ombra di Banquo recante il fallimento del più grande spettacolo della Seconda repubblica, a parte quello di Silvio Berlusconi; forse aveva previsto la fuga dell’impresario inopinatamente intitolato a Rousseau che sin qui garantiva la più colossale parodia della democrazia; e poi attori e comparse disertare le prove, e il pubblico rivolere indietro i soldi del biglietto.

Unsplash
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Fare politica senza i like: comunicare come Draghi

di Nicola Bonaccini (huffingtonpost.it, 3 maggio 2021)

Vicini al traguardo dei 100 giorni, che spesso identificano il carattere di un esecutivo, e dopo un anno di pandemia in cui ci è apparso chiaro che “nulla sarà più come prima”, viene da chiedersi se anche la comunicazione politica ovvero i modi, gli stili e le tattiche dei nostri uomini e donne di Stato, dovrà cambiare per mantenere il contatto con le persone. Dal 13 febbraio, giorno dell’arrivo del “governo dei Migliori”, fiumi di inchiostro analogico e digitale sono scorsi per analizzare, e a volte riempire, quel silenzio così anomalo del premier Mario Draghi. Chi ingenuamente gli consigliava di scendere nell’agone mediatico “altrimenti qualcun altro colmerà il vuoto” e chi invece attribuiva significati a quell’assenza di parole definendolo addirittura, per citare Mario Ajello su Il Messaggero, silenzio eloquente.

Ph. Paolo Giandotti
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Il video di Grillo e la scoperta dell’acqua calda

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 23 aprile 2021)

Ormai sembra che siano tutti d’accordo: se volete suicidarvi politicamente e diventare dei paria per l’opinione pubblica, vi basta registrare un video in cui vi dimenate stravolti, strabuzzate gli occhi, schiaffeggiate un tavolo, strillate invettive, argomentate volgarità, sputate assurdità, schiumate di rabbia, pontificate sui costumi sessuali di una ragazza e presentate alla pubblica opinione l’immagine mentale del pisello di vostro figlio, il tutto condito con un pizzico di familismo amorale e quanto basta di voglia di influenzare arbitrariamente un processo in corso.video_Grillo Continua la lettura di Il video di Grillo e la scoperta dell’acqua calda

Beppe Grillo detta le sue regole alle tv

(agi.it, 19 marzo 2021)

No a interruzioni, nemmeno da parte del conduttore, e niente “stacchi” della regia su altri ospiti. No a un «intrattenimento di bassa lega che sfocia in propaganda da quattro soldi». Dopo lo stop alle apparizioni in tv degli esordi, dopo il divieto di intervistare a più voci gli esponenti del Movimento, ora Beppe Grillo sul suo blog detta alle televisioni le nuove regole d’ingaggio per mettere al riparo i parlamentari del MoVimento 5 Stelle da inquadrature della regia, stacchi pubblicitari, interruzioni di altri ospiti o addirittura del giornalista che conduce la trasmissione. Serve, sostiene Grillo, «un diverso approccio, etico e riguardoso della persona e della sua immagine anche negli spazi televisivi dedicati alla politica ed ai suoi approfondimenti».

Ansa
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I talk e i social: ora Dibba fa il prof

di Ruggiero Montenegro (ilfoglio.it, 25 febbraio 2021)

Riecco Alessandro Di Battista. Mezzo rivoluzionario e mezzo giornalista, un po’ turista e un po’ scissionista, poi professore di giornalismo e da ieri anche docente di comunicazione politica. È questa l’ultima impresa del Che Guevara grillino, che pochi giorni dopo aver annunciato di abbandonare il Movimento, in dissenso con la scelta di sostenere Mario Draghi, sale in cattedra per spiegare le dinamiche social della politica, come si sta in tv e nei talk show. “Arrabbiarsi nella comunicazione funziona, innervosirsi mai. Bisogna trasformare lo stress in energia, quando andavo da Floris funzionava così”. L’occasione per il prof. Dibba è stata un corso di comunicazione politica organizzato da Marco Venturini, un consulente che in questi anni ha lavorato con Nicola Morra e con altri esponenti del M5S per preparare le ospitate tv e il public speaking dei grillini, come si legge sul curriculum che si trova anche sul sito del Miur.

Ansa
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