Archivi tag: Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Addio a Godard, che occupò il Festival di Cannes

di Gabriele Niola (esquire.com, 13 settembre 2022)

A iniziare tutto fu Geraldine Chaplin. Era protagonista di un film di Carlos Saura intitolato Peppermint Frappé e la sera della prima del film al Festival di Cannes è lei ad impedire che il film parta; lo fa con un gesto clamoroso, appendendosi alle tende che dovrebbero scoprire lo schermo e così impedendo l’inizio della proiezione. Scoppia la rivolta. Erano circa dieci giorni che l’edizione del 1968 del Festival era partita ed erano stati dieci giorni da Maggio francese, fatti di film le cui proiezioni erano saltate, cineasti schierati contro cineasti non schierati, confusione e proteste in strada da parte dei registi della Nouvelle Vague, i più fortemente a favore dell’interruzione per dare spazio alle istanze dei movimenti rivoluzionari. Dopo Peppermint Frappè c’è l’irruzione e il Festival quindi chiude, perché nessuno può più entrare nel palazzo del cinema.

Ph. Larry Ellis / Getty Images

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Come si è ridotto il red carpet della Mostra di Venezia, preda dei “morti di follower”

di Manuela D’Alessandro (agi.it, 9 settembre 2022)

Quest’anno sul red carpet di Venezia è successa una cosa mai vista. Una proposta di matrimonio si è intromessa nella sfilata sul rosso del cast di The Son, il film drammatico in cui Hugh Jackman interpreta il padre di un figlio depresso. Alessandro Basciano ha chiesto in ginocchio a Sophie Codegoni di sposarlo porgendole un anello a celebrare la svolta della storia nata durante Il Grande Fratello. Belli, giovani, influencer, stanno facendo impazzire Instagram postando ogni frammento della loro avventura, ma attirando anche la ferocia di chi vede in questo episodio il momento più cafone della “desacralizzazione” del tappeto in corso da qualche tempo. Non più ambita striscia che possono calcare solo i divi, o almeno chi abbia un qualche legame col cinema, ma un tappeto “in vendita” accessibile a chiunque debba promuovere sé stesso o un prodotto, che sia un diamante o un telefonino.

Starpix / Apa-PictureDesk via Afp

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I novant’anni della Mostra del cinema di Venezia

di Pietro Cabrio (ilpost.it, 25 agosto 2022)

Oltre un secolo fa, ben prima del turismo di massa e dello spopolamento di Venezia, le isole della Laguna erano frequentate da pochi e privilegiati viaggiatori stranieri, perlopiù russi, europei e nordamericani. A cavallo tra l’Otto e il Novecento, Venezia continuava a esercitare un grande fascino all’estero e su un certo turismo d’élite, ma era anche caduta in uno stato di decadimento che nel 1902 portò al crollo del campanile di San Marco, sbriciolatosi su sé stesso in un giorno di luglio dopo decenni d’incuria. L’evento fu significativo e risvegliò la città dal suo lungo torpore, almeno fino alla Seconda guerra mondiale. Già da fine Ottocento, l’aristocrazia locale rifletteva su come rinnovare la sua immagine e ridare slancio a una città che sembrava averne esauriti. Non a caso nel 1895 un gruppo di intellettuali sostenuto dai sindaci di quel decennio, Riccardo Selvatico e Filippo Grimani, aveva inaugurato ai Giardini di Castello «una serie biennale di esposizioni artistiche, in parte libere, in parte su inviti» che oggi conosciamo comunemente come la Biennale, una delle più importanti e longeve esposizioni d’arte contemporanea al mondo, la più grande in Italia.

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