Archivi tag: moda vestimentaria

Melania Trump ha lasciato la Casa Bianca con uno dei look più lussuosi di sempre

(ilfattoquotidiano.it, 20 gennaio 2021)

Altro che “basso profilo” o “look da funerale”. Quello sfoggiato da Melania Trump per lasciare la Casa Bianca, nelle sue ultime ore da First Lady, è decisamente più simile all’“abito della vendetta” che la principessa Diana indossò dopo la separazione da Carlo. Se quel tubino nero, lungo fin sotto al ginocchio, con giacchino coordinato, i capelli raccolti e la borsetta nera vi è sembrato austero e discreto, bene, sappiate è uno degli outfit più lussuosi (e quindi costosi) che abbia mai sfoggiato nei suoi quattro anni alla Casa Bianca.

Ph. Alex Brandon / Ap
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Il colore viola

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

Afp
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#BerniesMittens: la storia commovente delle muffole di Sanders

di Mario De Santis (lastampa.it, 21 gennaio 2021)

Hanno molto colpito i guanti di lana “alla Charlie Brown” indossati da Bernie Sanders all’Inauguration Day. Si chiamano “mittens” in inglese, da noi “muffole”, e insieme al look retrò del Senatore hanno raccolto subito molta simpatia e ironia: i produttori di meme si sono scatenati, ma come tutti i look della cerimonia quei guanti hanno una storia. Sono prodotti da Jen Ellis, insegnante del Vermont, come Sanders, e fatti con lana di vecchi maglioni e fodera di materiale riciclato.

Ph. Brendan Smialowski / Getty Images
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Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

di Serena Tibaldi (d.repubblica.it, 20 gennaio 2021)

Ci si aspettava un messaggio più o meno diretto dalle mise scelte da Kamala Harris e Jill Biden, e così è stato. Nel più puro stile politico americano, in cui ogni indumento viene analizzato e studiato per carpirne il significato nascosto, sia la Vicepresidente sia la First Lady hanno utilizzato la cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca per mettere in chiaro la loro agenda stilistica. La Vicepresidente si è presentata con un completo abito e cappotto viola di Christopher John Rogers, designer afroamericano emergente molto lanciato e molto impegnato a livello politico.

Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times
Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times

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Kamala Harris e quelle perle simbolo di solidarietà femminile

di Laura Scafati (vanityfair.it, 20 gennaio 2021)

Le ha indossate quando si è laureata alla Howard University, per il suo giuramento al Congresso, quando ha interrogato Brett Kavanaugh e, più recentemente, nel giorno in cui, di fronte al mondo, si è fatta iniettare la prima dose del vaccino anti Covid-19. Le perle, per Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti d’America, non sono solo un vezzo fashion. Sono un tratto distintivo del suo stile, del suo gusto, del suo essere, fin da quando era membro, durante gli studi universitari, di Alpha Kappa Alpha, una delle più antiche confraternite di colore del Paese.

Reuters / Getty Images
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Con “The Crown” torna di moda il Barbour

di Elisabetta Invernizzi (huffingtonpost.it, 26 novembre 2020)

La quarta stagione di The Crown segna anche il grande ritorno del Barbour. La giacca cerata nata nel 1894 e indossata dalla famiglia reale inglese in ogni stagione della vita, torna in voga in concomitanza con il successo della serie Netflix dedicata alla storia della regina Elisabetta II. Simbolo dell’aristocrazia inglese diventato appannaggio di un certo mondo borghese e intellettuale e poi di massa. Il boom del marchio è del 1982, quando Diana Spencer si fa fotografare in brughiera indossando un Bedale con cappuccio, “il Barbour” per eccellenza.Barbour-Diana Continua la lettura di Con “The Crown” torna di moda il Barbour

Ago, filo, toppe e naftalina: le tecniche del riciclo royal

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 25 giugno 2019)

E se, in questi tempi di moda usa-e-getta, ci ispirassimo alla famiglia reale inglese per porre un limite al nostro consumismo sfrenato? Sembra un paradosso ma i Windsor sono più oculati nello shopping di quello che potremmo pensare e, passando in rassegna alcune storie legate al loro guardaroba, potremmo anche riscoprirci molto più spendaccioni dei componenti della dinastia britannica. Nonostante possano permettersi qualsiasi lusso sfacciato, per loro il vestito buono è ancora un valore. La regina Elisabetta è una virtuosa del risparmio e rappresenta un faro quando si parla di riciclo degli abiti.

Getty Images
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Il guardaroba della nuova Meghan

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 24 ottobre 2020)

Femminista, attenta all’ambiente, in maniche di camicia. Attorno a questi tre temi ruota il nuovo look di Meghan Markle, che, negli ultimi tempi, con le sue apparizioni on line dalla casa di Montecito, provincia di Los Angeles, ci ha somministrato un numero sufficiente di outfit tale da poter tracciare un profilo della duchessa liberata. Che il protocollo reale – non solo riguardo all’abbigliamento – le stesse un po’ stretto non era di certo un mistero. In fondo lei, americana, attrice e it girl con un blog di lifestyle molto seguito (The Tig, ora chiuso), amante dello stretch, dei minidress e dei red carpet hollywoodiani, come poteva accettare di buon grado tutta quell’etichetta partorita nei secoli scorsi?MeghanMarkle-RBG Continua la lettura di Il guardaroba della nuova Meghan

Ogni cosa è politica: conversazione con Maria Grazia Chiuri

di Raffaella Perna (vanityfair.it, 23 settembre 2020)

La moda non è soltanto un’estensione del corpo, ma anche un’interpretazione più o meno conscia della propria personalità: «No One Escapes Fashion», ha affermato Ingrid Giertz-Mårtenson in occasione della mostra Utopian Bodies. Fashion Looks Forward (2015). Nessuno di noi infatti può sfuggire all’ambiente che ogni giorno ci costruiamo attorno, così come nessuno di noi sfugge all’influenza della moda: l’abito è uno strumento che ci accompagna quotidianamente, strettamente legato alla soggettività e all’autorappresentazione, e nel contempo è un fenomeno collettivo, grazie al quale idee, convinzioni, saperi, emozioni, desideri prendono forma tangibile.

Ph. Jean-Paul Goude / Harper’s Bazar
Ph. Jean-Paul Goude / Harper’s Bazar

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Fred Perry ha un problema di neonazisti

(ilpost.it, 28 settembre 2020)

Il marchio di moda Fred Perry, fondato negli anni Cinquanta da un celebre tennista inglese e per decenni associato alle sottoculture britanniche e in una certa misura alla Sinistra, ha dovuto fare l’ennesimo comunicato per prendere le distanze dai Proud Boys, un gruppo neonazista americano che ha adottato una sua polo nera e gialla come uniforme. Sono alcuni anni che Fred Perry convive con questo problema, ma nell’ultimo comunicato spiega di aver sospeso le vendite di quel modello di polo in Nord America dal settembre del 2019, fino a che «non riterremo che la sua associazione con i Proud Boys sarà finita». ProudBoys Continua la lettura di Fred Perry ha un problema di neonazisti