Archivi tag: moda vestimentaria

Prima delle elezioni Trump aveva già vinto nella moda

Ph. Thibault Camus / Ap

(ilpost.it, 22 novembre 2024)

I segnali della vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi non c’erano solo nei sondaggi ma anche nella moda, come hanno scritto subito dopo il risultato molte esperte sui social. Le tendenze su come vestirsi che hanno avuto successo negli ultimi due o tre anni negli Stati Uniti si richiamano soprattutto alla visione del mondo dei Repubblicani, cosa che riflette lo spostamento generale della nazione verso quei valori e aiuta a spiegarne, in parte, la vittoria.

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Usa 2024: il look di Melania Trump è un inno al power dressing

Getty Images

di Alessandra D’Acunto (repubblica.it, 6 novembre 2024)

Autorevolezza, rigore, nessun dettaglio fuori posto. Il tailleur gonna indossato da Melania Trump la notte delle elezioni, al Convention Center di West Palm Beach, nella Florida roccaforte repubblicana, è granitico, anche nel colore. Come lo è stato l’atteggiamento della ex, e ora di nuovo, First Lady d’America, prima che ci fosse la certezza che Donald Trump aveva centrato l’obiettivo diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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Il Britpop è tornato improvvisamente di moda

Ph. Christopher Furlong / Getty Images

di Elia Pelizzari (esquire.com, 2 settembre 2024)

Usciva nel 1997 il disco che avrebbe rivoluzionato la musica pop/rock. Parlo di Ok Computer dei Radiohead: un album cupo, distorto, calmo, un progetto che rispecchia lo spirito della band. Dodici canzoni in cui Thom Yorke, il cantante, monta e costruisce un preludio sconsolato su ciò che saranno gli anni Duemila con l’avvento sempre più deciso della tecnologia. I Radiohead portano una wave nuova nel panorama del rock britannico e per i media Ok Computer avrebbe anche sancito, tra le varie cose, la fine del Britpop.

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Il ritorno dell’estetica country

Paramount

di Giuliana Matarrese (linkiesta.it, 31 maggio 2024)

Lo diciamo da subito, non è merito di Pharrell Williams o di Beyoncé se oggi parliamo di westerncore. I due imprenditori e artisti sono solo l’ultimo anello, quello più visibile, di una catena che vede le sue origini non certo in una sfilata o in un album neanche troppo country a dir la verità – per ammissione della stessa Beyoncé – ma in un susseguirsi di cause, serie tv e album musicali che vedono il loro inizio circa cinque anni fa. È stato allora, nel 2018, che Paramount Network ha mandato in onda la prima puntata di Yellowstone, serie tv nella quale Kevin Costner interpreta il ruvido John Dutton, tycoon e multimilionario proprietario di lande sterminate nel Montana, con annesso ranch.

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Michael Kors alla New York Fashion Week: “Le elezioni il nuovo red carpet”

di Carole Hallac (lastampa.it, 14 settembre 2024)

«Le elezioni sono il nuovo red carpet» ha dichiarato lo stilista Michael Kors durante la Fashion Week di New York, dove la politica ha fatto da protagonista con simboli patriotici in passerella, figure politiche in prima fila e collezioni che rispecchiano diverse visioni della società americana. In particolare, la prospettiva di una donna alla Casa Bianca ha galvanizzato l’industria della moda, che, già all’inizio della kermesse, è scesa in strada per incoraggiare gli elettori a recarsi alle urne.

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La stampa mimetica, dalla guerra alla moda

Ph. Jean-Louis Atlan / Getty Images

di Ilaria Perrotta (vanityfair.it, 12 settembre 2024)

La stampa mimetica è tra i trend moda dell’imminente autunno che Pinterest suggerisce di tenere d’occhio. Secondo il social, infatti, le ricerche per “outfit mimetico” sono in aumento del 2.295%. Un numero enorme, non c’è che dire. E il fatto di aver visto alcune celeb estremamente cool come Rihanna, Jaden Smith ed Ella Emohff indossare di recente capi e accessori camouflage, rafforza la questione: no camo, no style.

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Il cameo di Brigitte Macron nella nuova stagione di “Emily in Paris”

Netflix via Afp

di Vittoria Romagnuolo (tg24.sky.it, 12 settembre 2024)

Emily Cooper si sarà anche trasferita con tutti i suoi amici e colleghi nella Capitale – al punto che la seconda parte della quarta stagione è stata ribattezzata Emily in Rome –, ma lo show di Darren Star in nessun caso riuscirebbe a perdere la sua anima francese, rafforzata anche dalla presenza nei nuovi episodi di volti simbolo d’Oltralpe. Nella seconda e ultima parte della stagione quattro, in streaming su Netflix dal 12 settembre, visibile anche su Sky Q, Sky Glass e Now, compare infatti, come aggiunta al cast davvero speciale, Brigitte Macron.

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I vestiti di Kamala Harris

Ph. J. Scott Applewhite / Ap

(ilpost.it, 4 settembre 2024)

Da candidata Democratica alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris ha una sfida in più rispetto al suo rivale Repubblicano Donald Trump: scegliere accuratamente i propri vestiti. È un compito che, volente o nolente, le è richiesto in quanto donna, perché da sempre le donne sono esaminate attentamente per come si vestono, tanto più se ricoprono o vogliono ricoprire un ruolo di potere.

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La principessa Margaret, prima fashion icon della Royal Family

Ph. Cecil Beaton / Royal Collection Trust

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 5 giugno 2024)

«Era una vera principessa delle fiabe». Usò queste parole Christian Dior per descrivere la principessa Margaret, una delle sue clienti più illustri. Il couturier francese ammirava molto il lavoro di Norman Hartnell, lo stilista londinese che vestiva le donne della famiglia reale britannica e, in qualche modo, ne era affettuosamente geloso.

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J.D. Vance dallo stile Silicon Valley al trumpismo

Ph. Carolyn Kaster / Ap

(adnkronos.com, 18 luglio 2024)

Quando nel 2016 ha cominciato a frequentare gli show televisivi per promuovere il suo libro Hillbilly Elegy, J.D. Vance, allora giovane venture capitalist cresciuto all’ombra del miliardario del tech Peter Thiel, aveva lo stile informale della Silicon Valley. Camicia senza cravatta, giacca spesso di velluto, a volte i jeans.

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