Archivi tag: moda vestimentaria

Il red carpet del Met Gala firmato Anna Wintour: quando la moda è una questione politica

Getty Images

di Maria Corbi (lastampa.it, 5 maggio 2025)

La moda è (anche) una questione politica. E non è mai stato tanto vero in America come in questo lunedì di inizio maggio quando il Metropolitan Museum spalancherà le porte ai suoi griffatissimi ospiti per il Met Gala, con una padrona di casa, Anna Wintour (Il diavolo veste Prada per capirci), che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie democratiche e della sua antipatia per Donald Trump, la narrativa Maga e tutto quello che ci gira intorno.

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L’abito dell’addetta stampa di Trump che infiamma i social in Cina

Ph. Chip Somodevilla / Getty Images

di Aurora Mandelli (vanityfair.it, 22 aprile 2025)

È un pendolo che oscilla tra l’ironia e l’ipocrisia la nuova disputa fashion che ha scosso gli animi della politica internazionale. Il responsabile? Un apparentemente innocuo mini-dress indossato da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca dal secondo mandato di Donald Trump, ora al centro del dibattito sulla guerra commerciale dei dazi tra Stati Uniti e Cina per mano di un attento osservatore.

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Rose Bertin, la prima stilista della storia che vestiva Maria Antonietta

Heritage Images / Getty Images

di Aurora Mandelli (vanityfair.it, 30 marzo 2025)

Tre secoli prima che i designer diventassero vere e proprie celebrità alla direzione creativa delle big Maison, Rose Bertin (1747-1813) saliva alla direzione creativa di Versailles. Conosciuta per essere stata la “sarta di Maria Antonietta”, alias la regina più fashion victim della Storia, a ben vedere, costei era già uno step oltre la confezione degli abiti: guizzo creativo, estetica ben definita, stagionalità, proto-collezioni, una fama senza precedenti.

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Il Tagikistan pubblicherà una guida per dire alle donne come vestirsi

(agi.it, 19 febbraio 2025)

Il Tagikistan, Paese dell’Asia centrale, pubblicherà una guida per dire alle donne come si devono vestire. Le raccomandazioni principali riguardano l’uso degli abiti tradizionali, che dovrebbero essere indossati in ogni momento e aspetto della vita. Già in passato il governo di Dusanbe aveva voluto “vietare” gli abiti stranieri per cercare di preservare la storia locale e combattere l’ascesa dell’Islam radicale.

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Se l’abito da sposa è tradizionalmente bianco la ragione è tutta “reale”

Franz Xaver Winterhalter, “Queen Victoria in her wedding dress”, 1847 / Royal Collection – Wikimedia Commons

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 22 marzo 2025)

L’abito da sposa bianco, una tradizione che quest’anno compie 185 anni. Possiamo essere così precisi nel datare l’inizio dell’usanza perché sappiamo chi fu la prima a lanciare la moda del vestito che avesse il colore dell’innocenza e della purezza per il giorno del matrimonio. Si tratta della regina Vittoria del Regno Unito, che per le nozze con il principe Alberto, celebrate il 10 febbraio 1840 nella Cappella Reale di St. James Palace, scelse un modello che sopravvive ancora oggi nel nostro immaginario, godendo anzi di ottima salute.

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Attivismo in t-shirt

Willy Chavarria

di Paola Palazzo (linkiesta.it, 5 aprile 2025)

Prima che i social media diventassero piazze virtuali in cui condividere opinioni, proteste e dichiarazioni d’intenti, era il cotone a farsi portavoce dei manifesti più dissonanti. Le celebrity, spesso sotto assedio mediatico, trovavano nelle t-shirt stampate un canale diretto, immediato e visivo per rispondere ai gossip e rivendicare il proprio punto di vista.

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Il “marketing disperato” di Meghan Markle

As Ever via Instagram

(adnkronos.com, 25 marzo 2025)

È bastato uno scatto con Archie e Lilibet pubblicato sul profilo Instagram di As Ever per scatenare ancora una volta il putiferio contro Meghan Markle. Dopo il traffico enorme che la foto ha attirato, appena un’ora dopo, infatti, la moglie del principe Harry ha rivelato di avere una pagina ShopMy che presenta «una collezione accuratamente selezionata e curata delle cose che amo: spero vi piacciano».

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I “Vic” stanno diventando i testimonial preferiti delle maison

Burberry

di Valentina Bottoni (vanityfair.it, 13 gennaio 2025)

I Very Important Clients, ovvero i “Vic”, sono – si stima – circa 600mila, destinati a raggiungere il milione entro il 2030. Spendono almeno 50mila euro l’anno nelle boutique di moda e, stando a quanto afferma Il Sole 24 Ore, rappresentano meno dell’1% dei clienti del lusso, generando però il 21% dei consumi globali della categoria, con una spesa ben 200 volte più alta del cliente medio.

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Le 140 regole di Roger Stone. Numero 9: “Vesti con sprezzatura”

Netflix

di Viviana Mazza (corriere.it, 10 marzo 2025)

La regola numero 94 (su un totale di 140) nel bestseller di Roger Stone Stone’s Rules è “Nothing is on the level”, nulla è quel che sembra. «Tutto è truccato», ci spiega l’autore, che è stato il primo stratega politico di Donald Trump e, sin dagli anni Ottanta, ha insistito perché corresse per la Casa Bianca: è stato il suo primo stratega elettorale, dopo una lunga carriera iniziata con Richard Nixon.

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Storia breve dell’outfit militare di Volodymyr Zelensky

Ukrainian Presidential Press Service via Reuters

di Matteo Albanese (esquire.com, 6 marzo 2025)

L’incontro di Volodymyr Zelensky e Donald Trump di venerdì 28 febbraio, nello Studio Ovale della Casa Bianca, è stato particolarmente teso. La discussione è degenerata, i toni si sono alzati e ci sono state interruzioni a vicenda, alla presenza dei media. Alla fine, l’accordo sulle “terre rare” è saltato, il presidente ucraino se n’è andato anzitempo e la conferenza stampa congiunta è stata annullata.

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