di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 maggio 2020)
Confesso d’essermi, da profondamente superficiale quale sono, inizialmente concentrata soprattutto sui pavimenti e sugli infissi. Le case, nelle dirette Instagram delle celebrità, nei collegamenti da casa coi talk dei professionisti dell’opinione, mi sembravano tutte così implacabilmente brutte che i libri apparivano come il minore dei problemi. Vuoi mettere il poster di Lenin che ha la giovane promessa dell’Economia. Vuoi mettere le statue kitsch nella villa dell’imprenditrice. Continua la lettura di Darsi un tomo, ovvero: prima di inquadrarvi davanti alla libreria pensateci bene