Archivi tag: merchandising

Il Tottenham non vuole più essere chiamato solo “Tottenham”

Ph. Steve Luciano / Ap

(ilpost.it, 23 febbraio 2025)

Il Tottenham Hotspur Football Club è una squadra inglese di calcio fondata nel 1882. Gioca da sempre nel quartiere di Tottenham, nel Nord-Est di Londra, e per gran parte della sua storia è stato identificato semplicemente come Tottenham: nelle classifiche sui giornali e in tv compariva come Tottenham e i tifosi lo chiamavano così, pur utilizzando anche le formule Hotspur o Spurs.

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In una partita di Serie A quasi tutto è in vendita

Socios

(ilpost.it, 21 febbraio 2025)

Chi segue la Serie A di calcio o guarda saltuariamente qualche partita potrebbe aver notato che a volte, dopo che viene segnato un gol, l’arbitro prende il pallone e lo consegna a un addetto a bordo campo, il quale a sua volta lo infila dentro un sacco di stoffa con la scritta “Socios”. In quel momento appare sullo schermo un QR code attraverso cui le persone possono collegarsi al sito della piattaforma Socios e provare a comprare all’asta il pallone di quel gol, certificato attraverso un sistema di blockchain (la certificazione è il servizio offerto da Socios).

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La macchina da soldi del Maga

Ph. Elijah Nouvelage / Afp via Getty Images

di Ugo Barbàra (agi.it, 25 febbraio 2025)

Non solo ordini esecutivi, ma magliette, cappellini, felpe, orologi e qualunque strumento di merchandise la campagna di Donald Trump possa immaginare e vendere. Slogan come “Make Greenland Great Again”, “Gulf of America” e “Doge” sono replicati – e venduti – ovunque insieme ai cappellini neri “Dark Maga” come quello indossato da Elon Musk.

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Dalle borracce ai peluche, ondata di gadget per il Giubileo

Instagram – Ph. Grzegorz Galazka / Mondadori Portfolio via Getty Images

di Manuela Tulli (ansa.it, 4 gennaio 2025)

Il Giubileo non è ancora cominciato e già è pronta sugli scaffali l’ondata di gadget con il logo dell’Anno Santo dedicato alla Speranza. C’è un po’ di tutto: dalle borracce ai peluche, dai portachiavi agli immancabili rosari. Ma il logo è anche su caffettiere e bottiglie d’olio o vino, per fare un paio di esempi. La mascotte Luce sembra ancora non decollare. E forse non a causa delle polemiche che ci sono state, ma del prezzo: sul sito che si occupa del merchandising viene venduta a 44,90 euro.

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Vannacci ha registrato il marchio del “Mondo al contrario”

(adnkronos.com, 4 gennaio 2025)

La scritta “IL MONDO AL OIRARTNOC” con quest’ultima parola, “contrario”, che si legge da sinistra a destra, il tutto in caratteri maiuscoli su due righe, con accanto un cerchio nero contornato dal colore arancione. È questo il logo depositato alla fine dello scorso novembre dal generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, che ha messo in sicurezza il suo “marchio di fabbrica” contenente la frase che riporta il titolo del suo best seller pubblicato nel 2023.

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I politici della destra americana hanno trovato il modo di vendere ogni tipo di cianfrusaglia

di Monica Coviello (vanityfair.it, 31 dicembre 2024)

La politica americana ha preso una piega inaspettata: non si occupa più solo di leggi e dibattiti, ma anche di prodotti da vendere. Donald Trump, insieme ai suoi alleati, ha trasformato la sua immagine in un marchio globale vendendo tutto, dalle scarpe dorate alle candele, passando per il caffè e la nicotina. E non è il solo.

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I cappellini Maga ora si vedono perfino a New York

Ph. Yuki Iwamura / Ap

(ilpost.it, 21 novembre 2024)

Il cappellino da baseball rosso Maga – “Make America Great Again”, far tornare grande l’America – è probabilmente uno degli oggetti più iconici e rappresentativi di questa epoca politica negli Stati Uniti. Fu messo in circolazione durante la campagna presidenziale di Donald Trump del 2016 per identificare i suoi sostenitori e da allora è considerato un simbolo divisivo. Se nelle aree più rurali e conservatrici degli Stati Uniti è normale vederne in giro, nelle grandi città, storicamente più Democratiche, è piuttosto raro incontrare qualcuno che lo indossa.

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Già sold out le sneakers che celebrano la resistenza di Trump

gettrumpsneakers.com

di Chiara Crescenzi (wired.it, 18 luglio 2024)

Sono passati appena quattro giorni dall’attentato a Donald Trump, e in Rete cominciano già a circolare i primi oggetti che celebrano l’ex presidente degli Stati Uniti. Proprio in queste ultime ore, infatti, sono andate già sold out le sneakers FIGHT FIGHT FIGHT, ispirate alla resistenza di Trump.

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Tre ore dopo l’attentato a Trump le t-shirt cinesi erano già on line

(huffingtonpost.it, 16 luglio 2024)

Il volto insanguinato, il pugno alzato al cielo, dove sventola la bandiera statunitense. L’iconica immagine di Donald Trump, mentre si allontana dal palco della Pennsylvania dopo la sparatoria, a poche ore dall’attentato era già comparsa su magliette vendute nei siti di e-commerce cinesi. Piattaforme note, come Taobao e JD.com, le rendevano disponibili in diverse taglie e colorazioni.

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È ora di prendere sul serio le maglie strane del Napoli

di Arianna Cavallo (ilpost.it, 20 marzo 2024)

Durante il Festival di Sanremo, lo scorso febbraio, la squadra di calcio del Napoli ha messo in vendita una maglietta dedicata al rapper Geolier, nato nel rione Gescal, alla periferia Nord della città, e arrivato secondo in gara: aveva lo sfondo bianco o nero, costava 39 euro e andò rapidamente esaurita sul sito del Napoli (ora è di nuovo in vendita). È decisamente inusuale che una squadra di calcio dedichi una maglietta celebrativa a un cantante della sua città e che lo faccia in modo così tempestivo, sfruttandone al volo la popolarità.

Ph. Emilio Andreoli / Getty Images

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