Archivi tag: Max Weber

Una campagna elettorale show

di Michele Magno (ilfoglio.it, 24 settembre 2022)

All’inizio del Novecento l’avanguardia futurista italiana esaltava il varietà perché meraviglioso ed eccentrico, antintellettuale e popolare, capace di stupire, divertire, emozionare, abbindolare gli spettatori con la rapidità e il sensazionalismo del suo messaggio. Il teatro della sorpresa, come titolava il manifesto firmato da Filippo Tommaso Marinetti e Francesco Cangiullo nel 1921, doveva perciò gettare alle ortiche ogni scoria élitaria e diventare alogico, irreale. Artificio, comicità, imprevedibilità, testi scarni e insignificanti personaggi erano i canoni e i valori della drammaturgia futurista. Nel 1961 Martin Esslin pubblica The Theatre of the Absurd, dove campeggiano i nomi di Samuel Beckett, Eugène Ionesco, Jean Genet, capostipiti di un genere letterario celebre per il suo humour grottesco, le sue atmosfere surreali, il suo linguaggio ripetitivo, frammentato, privo di senso.

Ph. Domenico Stinellis / Ap

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Spiegare il potere della vittoria

di Moris Gasparri (ilfoglio.it, 7 agosto 2021)

Il primo studioso a essersi confrontato in profondità con la definizione del concetto di sport è lo storico americano Allen Guttmann, nel suo celebre saggio Dal rituale al record. Seguendo le note tesi del grande sociologo tedesco Max Weber, per Guttmann sport è razionalità allo scopo, misura, calcolo, burocrazie che organizzano e amministrano le competizioni, standardizzazione universale delle regole. Nella sua visione l’agonismo è tutto orizzontale, lo sport un’esperienza figlia della modernizzazione, anzi, un suo prodotto eminente in nulla collegato al mondo antico.

Ph. Morry Gash / Ap

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