Archivi tag: Matteo Salvini

Il sesso del populismo

di Michele Masneri e Andrea Minuz («Il Foglio», 9 luglio 2018)

Siamo qua, due maschi caucasici nel pieno delle forze in una terrazza di proprietà a domandarci se in tutto questo trionfo dei populismi non ci sia anche un po’ di reazione alla lunga “crisi della mascolinità”, se insomma Trump che si misura il missile non c’entri qualcosa con Isoardi che stira, se il torso nudo di Putin in Siberia o quello di Salvini in piscina o l’intrepida nuotata di Grillo sullo Stretto non vadano al di là delle schermaglie tra popolo ed élite.salvini_piscina Continua la lettura di Il sesso del populismo

Salvini e Di Maio sono uguali a Renzi (e rischiano di fare la stessa fine)

di Francesco Cancellato (linkiesta.it, 17 luglio 2018)

Ci aveva visto lungo Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nonché consigliere principe del capitano Matteo Salvini: «Tenete sulla scrivania una foto di Matteo Renzi» aveva raccomandato ai ministri, sia gialli sia verdi. Il sottotesto dell’esortazione era chiaro: ricordatevi di non fare come lui, di non stare al centro della scena come lui, di non promettere la Luna come lui, di non rischiare come lui, di non essere arroganti come lui.

Ph. Tvboy via Instagram
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Sono padre, dunque sono

di Simonetta Sciandivasci (ilfoglio.it, 6 luglio 2018)

Chi lo avrebbe mai detto che, dopo anni e anni di evaporazione e scomparsa del padre (come fenomeno psicanalitco, naturalmente), ci saremmo ritrovati un premier che si sente “pater familias dello Stato” (Giuseppe Conte), un ministro che garantisce da padre (Danilo Toninelli) e un altro che dice di parlare in quanto padre (Matteo Salvini).dibba-babbo Continua la lettura di Sono padre, dunque sono

Andrea Camilleri: «Attorno a Salvini lo stesso consenso che sentivo per Mussolini»

(huffingtonpost.it, 8 luglio 2018)

«Non ho rimpianti per il passato. Però questo è davvero un brutto passaggio nella storia italiana che temo non abbia paragoni con altri periodi». Lo dice lo scrittore Andrea Camilleri in un’intervista a Repubblica, dove definisce l’Italia di oggi «un Paese che torna indietro, come i gamberi. È come se avesse cominciato a procedere in senso inverso, smarrendo le importanti conquiste sociali che aveva realizzato in passato.

Ph. Fabrizio Villa via Getty Images
Ph. Fabrizio Villa via Getty Images

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«Da adesso chi tace è complice», il primo manifesto anti-Salvini è firmato dalla cultura pop

di Piero Negri (lastampa.it, 5 luglio 2018)

«Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice», avvisa la copertina dell’edizione italiana di Rolling Stone da oggi in edicola. E nell’editoriale, non firmato ma attribuibile al direttore editoriale Massimo Coppola, si scrive: «Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile.RollingStone_05.07.18 Continua la lettura di «Da adesso chi tace è complice», il primo manifesto anti-Salvini è firmato dalla cultura pop

Salvini è un grande comunicatore? Sì, ma ha copiato tutto da Berlusconi

di Marco Sarti (linkiesta.it, 28 giugno 2018)

Sa stare in televisione e sui social network. Twitta continuamente e passa da una diretta Facebook all’altra. Semplice, spontaneo e convincente. È in campagna elettorale da almeno quattro anni, il protagonista assoluto della scena politica. Si può pensare tutto il male possibile di Matteo Salvini, ma non si possono negare le sue capacità mediatiche.Berlusconi Continua la lettura di Salvini è un grande comunicatore? Sì, ma ha copiato tutto da Berlusconi

La sagra dell’assurdo

di Chiara Longo (rockit.it, 29 giugno 2018)

Vi abbiamo raccontato ieri degli assurdi attacchi subiti dai Pearl Jam da parte di Rita Pavone e Giorgia Meloni: la band di Seattle, rea di aver lanciato un messaggio politico dal palco dello Stadio Olimpico di Roma, è al momento al centro della considerazione di molti politici italiani che probabilmente non avevano mai sentito parlare prima dei Pearl Jam, visto che il loro impegno nella politica e nel sociale è molto noto.JillMcCormick-Eddie Vedder Continua la lettura di La sagra dell’assurdo

L’unica opposizione a Salvini? È Gemitaiz (e la Rai gli blocca il concerto)

di Michele Monina (linkiesta.it, 21 giugno 2018)

Uno finisce quasi per provare sollievo. Sta lì che aspetta che questa cosa agghiacciante, degradante, annichilente succeda, e quando in effetti succede, ecco, uno tende a pensare che almeno adesso le cose sono chiare, sotto gli occhi di tutti. Che magari qualcuno potrebbe addirittura pensare di reagire, di ipotizzare una resistenza, un qualche tipo di contromossa.Gemitaiz-Davide Continua la lettura di L’unica opposizione a Salvini? È Gemitaiz (e la Rai gli blocca il concerto)

Vestirsi populista

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 11 giugno 2018)

Non bastano le barricate, distruggere e alzare le picche al cielo. Ogni rivoluzione ha bisogno delle sue insegne, delle sue coccarde e dei suoi simboli di riconoscimento. E, come ogni rivolta che si rispetti, anche quella gialloverde deve quel poco che si può vedere da queste prime settimane alla lezione del berretto frigio, com’è facile verificare digitando un paio di nomi sul web.vestirsi_populista Continua la lettura di Vestirsi populista

La campagna social sul giubbotto “fascista” di Salvini e la politica al tempo dei brand

di Michele Boroni (ilfoglio.it, 11 maggio 2018)

Politica e abbigliamento. In passato, in Europa, e soprattutto in Italia, vi è stato un binomio piuttosto stretto tra ideologia e outfit. Negli anni Settanta la moda si era fatta portavoce di concetti e rivoluzioni: i ragazzi di sinistra portavano l’eskimo, che diventò simbolo della controcultura e indumento identitario, le Clark, i jeans sdruciti e le borse di cuoio.Salvini-Pivert Continua la lettura di La campagna social sul giubbotto “fascista” di Salvini e la politica al tempo dei brand