C’è un mondo oltre Matteo Salvini, come ce n’era uno oltre Matteo Renzi, e persino oltre Silvio Berlusconi, e tuttavia la politica italiana dall’epoca del primo predellino alla nuovissima stagione del Papeete sembra ferma al giudizio sulle leadership, alla critica delle leadership, all’ossessione per le leadership, al punto da immaginare una sindrome di Stoccolma vera e propria.Continua la lettura di Alziamoci e andiamocene da Viminale Beach→
Prima di essere ministro dell’Interno, prima di essere vicepremier, prima di essere leader della Lega, parlamentare europeo, padre, compagno e tifoso del Milan, Matteo Salvini è di fatto un influencer. Con i suoi quasi 4 milioni di Followers su Facebook, 1,6 milioni su Instagram e 1,1 milioni su Twitter, Salvini è il politico più seguito d’Italia.Continua la lettura di È casuale che dopo l’intervista con il “Corriere” Salvini sponsorizzi un suo inserto?→
Se fosse un’epidemia ci sarebbe la corsa ai vaccini, a misure di prevenzione, a organizzare un cordone sanitario. Sembra invece che i cittadini si divertano a diffondere il virus fra i vicini di casa, che molti giornali si preoccupino di dimostrarne la non pericolosità e alcuni media di garantirne i vantaggi per la salute pubblica, che medici e infermieri stiano alla finestra, benché preoccupati, nell’attesa indefinita che l’epidemia passi da sola.
di Francesco Oggiano (ilfattoquotidiano.it, 2 agosto 2019)
Ci siamo arrivati per gradi a un vicepremier che tra un selfie e l’altro convoca una conferenza stampa al Papeete Beach e fa scorrazzare il figlio con l’acquascooter della Polizia, coperto da agenti che intimano al giornalista di non riprendere la scena. Aldo Moro, per esempio, andava sulla spiaggia di Terracina sempre in giacca, con nella mano sinistra una sedia e in quella destra la figlia.Continua la lettura di La politica è tornata all’ostentazione del corpo→
Non aprite quella finestra. Perché là fuori è peggio. C’è questo film horror, perdonerete se non ricordiamo né il titolo né il regista, non è nemmeno un gran film del resto. Comunque c’è uno scrittore di libri splatter che va fortissimo, anche più di uno Scurati, la gente si ammazza letteralmente fuori dalla libreria facendo la coda, ma poi chi legge diventa uno zombie o un demonio e finisce a schifìo: la fantasia, più che superare la realtà, se l’è maciullata.Continua la lettura di Non aprite quella tivù→
“Chris Wetherell ha inventato il tasto retweet. E ancora oggi si pente di ciò che ha fatto”. Si apre così un articolo di BuzzFeed News molto circolato in queste ore, dedicato allo sviluppatore che nel 2009 guidò il team incaricato di rendere più fluida la condivisione dei contenuti su Twitter e ai suoi rimorsi per un mondo che, confessa, ha contribuito a peggiorare.
di Luca Bottura (repubblica.it/dossier/bravimabasta, 27 luglio 2019)
Ieri Matteo Salvini ha promesso, su Twitter, carcere a vita e lavori forzati per l’omicida del carabiniere caduto in servizio a Roma. Quando si pensava che i colpevoli fossero nordafricani. Poi, alla notizia che i reprobi pare siano americani, doveva stornare la figura di palta.Continua la lettura di Odio di ricino→
di Massimiliano Parente (ilgiornale.it, 27 marzo 2019)
C’era una volta la Prima Repubblica, che brutta. Tipo che prendeva Pippo Baudo, bravissimo, per carità, però democristiano, e gli faceva fare qualsiasi cosa, ogni Domenica in, ogni Sanremo, tutto. Oppure Giovanni Minoli, craxiano, che in epoca socialista ebbe il suo periodo d’oro. C’erano una volta la Dandini, Fazio, Saviano e compagnia bella bruttissima, che la sinistra ha piazzato ovunque.