Che lo usiate o meno, ormai è impossibile non essersi imbattuti in qualche contenuto prodotto su TikTok. L’app, che nella sua conformazione odierna è una specie di incrocio tra Snapchat e il vecchio Vine, ha pochissimi anni di vita ma è già esplosa a livello numerico, economico e sociale.
di Alessandro Aleotti (linkiesta.it, 31 dicembre 2019)
Il mainstream del dibattito politico italiano concorda su un fatto: Matteo Salvini è l’uomo forte. Chi lo avversa evoca un inquietante pericolo per la democrazia, mentre chi lo sostiene non desidera altro che un condottiero politico torni ad abitare il potere romano.Continua la lettura di Della decadenza dei leader mediatici→
Notizie dall’iperspazio. Dopo Salvini che minaccia di boicottare le nocciole turche pro domo social e poi fa marcia indietro (forse ha scoperto che costavano troppo in fogli di via) ecco Matteo Renzi mostrare orgoglioso su Twitter una confezione dei preziosi “biscuits”, che pare possano pure definirsi biscotti, con tanto di hashtag giovanilistico che pare scippato a Max Pezzali: #TantaRoba.
E puntuali come le “armi chimiche / di distruzione di massa” in un Paese con risorse critiche per gli Stati Uniti, arrivano le dichiarazioni ad effetto di Salvini su un argomento a piacere. In questo momento l’argomento è NUTELLA.
Mentre Matteo Salvini si fa scattare una fotografia con Luca Toni, a Modena c’è un altro sportivo che ha fatto una scelta di campo diversa. Si passa dal Calcio alla Pallavolo: Ivan Zaytsev – opposto della Nazionale e della squadra di Modena – è sceso in piazza insieme alle Sardine che hanno animato la piazza della città emiliana nella serata di ieri.
di Simonetta Sciandivasci (linkiesta.it, 15 novembre 2019)
Matteo Salvini visto da TikTok non è male, perché non è lui, così come Bonolis non era Bonolis a Bim bum bam e nessun adulto è chi è quando si rivolge ai ragazzini. Alla piattaforma degli adolescenti il #leaderdellalega si è iscritto da due giorni e ha già novemiladuecento e passa seguaci (cresceranno, uh se cresceranno), molti dei quali sono account senza volto, né nome, né bio.
di Simonetta Sciandivasci (linkiesta.it, 29 ottobre 2019)
Umbria, che fatica. Quest’Umbria Ohio per un mese, prova del nove del corso prematrimoniale che finora è stato il Conte bis, ce la saremmo potuta risparmiare. Niente Salvini che abbraccia ulivi, niente Morra che fa lo schifiltoso, niente foto di Narni – commentando la quale, Roberta Lombardi ha detto a la Repubblica: «Ora che l’hanno fatta, tutti a dire quello guardava a destra, quello a sinistra, l’altro di traverso. Sembra Verdone: Alza le gambe, abbassa le gambe, io gliele tajerebbe ’ste gambe!».
di Manginobrioches (huffingtonpost.it, 24 ottobre 2019)
Le prova proprio tutte, l’ex ministro della Propaganda. Dopo aver per anni incarnato il perfetto assaggiatore di sagre, fiere e feste, aspirante giurato a qualsiasi talent gastronomico (ma la trasmissione di riferimento sembra piuttosto la celeberrima Man vs Food, epica sfida dell’uomo ai piatti più enormi del pianeta e alla civiltà del colesterolo tutta), ora ci prova con uno dei capisaldi della televisione italiana.Continua la lettura di La brutta copia di Alberto Angela (cosa non si fa in campagna elettorale)→
di Andrea Fioravanti (linkiesta.it, 24 ottobre 2019)
Salvini bacia il rosario, Meloni invoca «Dio, padre e famiglia», Conte confessa di avere nel portafoglio il santino di Padre Pio. Quando si tratta di fare campagna elettorale ogni mezzo è lecito, e i politici italiani usano la religione per ottenere qualche voto in più. L’ultimo esempio è quello di Luigi Di Maio che mercoledì, al santuario di San Valentino a Terni, ha chiesto al Santo di proteggere «tutte le persone innamorate del bene comune. L’amore per la cosa pubblica e per il Paese salveranno questa nazione».
In origine furono i dibattiti tra i candidati presidenziali: Kennedy versus Nixon nel 1960 il primo, rimasto memorabile. Nel 1984 un magistrale Reagan ebbe la meglio su Mondale. Nell’ultimo dibattito tra Trump e Hillary Clinton, il primo mise in scena tutta la sua “originale” teatralità. La sinistra che non ha il “monopolio del cuore” è passata alla storia grazie all’aristocratico Valéry Giscard d’Estaing confrontato al Mitterrand che per la seconda volta, nel 1974, tentava l’arrembaggio all’Eliseo.Continua la lettura di Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet→