Archivi tag: mass media

Muoiono più celebrità di prima?

Pixabay

(ilpost.it, 6 febbraio 2025)

La recente morte del regista statunitense David Lynch ha generato profonda commozione, non soltanto tra i cultori dei suoi film ma anche tra le molte persone che erano adolescenti quando uscì Twin Peaks, una delle serie tv più popolari di sempre. E come in precedenza la morte del cantante Liam Payne, quella dell’attrice Shelley Duvall o quella del fumettista Akira Toriyama, solo per citarne alcune delle tante del 2024, anche la morte di Lynch ha rafforzato un’impressione che tende a emergere ogni tanto sui media e sui social network: che le morti di persone famose siano più frequenti rispetto al passato.

Continua la lettura di Muoiono più celebrità di prima?

Ci sarà mai più qualcuno famoso come Elvis e Marilyn?

(ilpost.it, 7 ottobre 2022)

Nelle frequenti conversazioni incentrate sui confronti tra fenomeni del passato e del presente che appaiono in qualche misura paragonabili (invenzioni, atleti o geni, per esempio) emergono spesso due diverse inclinazioni. Una è quella a esaltare grandezze, capacità e valori dei fenomeni del passato, ritenendoli irripetibili sotto diversi aspetti. E l’altra è quella a ritenere l’osservazione del presente inevitabilmente condizionata da limiti di prospettiva che nel caso dei fenomeni del passato non si pongono, o sembrano meno influenti.

Continua la lettura di Ci sarà mai più qualcuno famoso come Elvis e Marilyn?

L’elogio di Habermas ai media digitali

di Alberto Ferrigolo (agi.it, 23 settembre 2022)

I media digitali sono un pericolo per la società? Se lo chiede nel suo nuovo libro Jürgen Habermas, il filosofo tedesco tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte, che guarda con preoccupazione ad un nuovo “cambiamento strutturale nella sfera pubblica”, come riferisce il settimanale Die Zeit. La tesi è questa: per Habermas il nuovo cambiamento strutturale è il risultato di una “dissoluzione dei confini narrativi”.

Ph. Jet Budelman / De Beeldunie

Continua la lettura di L’elogio di Habermas ai media digitali

Una campagna elettorale show

di Michele Magno (ilfoglio.it, 24 settembre 2022)

All’inizio del Novecento l’avanguardia futurista italiana esaltava il varietà perché meraviglioso ed eccentrico, antintellettuale e popolare, capace di stupire, divertire, emozionare, abbindolare gli spettatori con la rapidità e il sensazionalismo del suo messaggio. Il teatro della sorpresa, come titolava il manifesto firmato da Filippo Tommaso Marinetti e Francesco Cangiullo nel 1921, doveva perciò gettare alle ortiche ogni scoria élitaria e diventare alogico, irreale. Artificio, comicità, imprevedibilità, testi scarni e insignificanti personaggi erano i canoni e i valori della drammaturgia futurista. Nel 1961 Martin Esslin pubblica The Theatre of the Absurd, dove campeggiano i nomi di Samuel Beckett, Eugène Ionesco, Jean Genet, capostipiti di un genere letterario celebre per il suo humour grottesco, le sue atmosfere surreali, il suo linguaggio ripetitivo, frammentato, privo di senso.

Ph. Domenico Stinellis / Ap

Continua la lettura di Una campagna elettorale show