Quando a gennaio negli Stati Uniti incombeva la prospettiva di un divieto nazionale di TikTok, centinaia di migliaia di persone hanno iniziato a riversarsi su un altro social network cinese, RedNote. Una volta arrivati sulla piattaforma, hanno scoperto che Maye Musk, la madre di Elon, lì aveva già un pubblico relativamente ampio.
di Leah Feiger – Louise Matsakis – Jake Lahut (wired.it, 8 marzo 2025)
Ci sono persone che pagano milioni di dollari per cenare con il presidente statunitense Donald Trump durante eventi speciali organizzati a Mar-a-Lago, la sua residenza a Palm Beach, in Florida. Secondo fonti che hanno una conoscenza diretta di queste serate, gli imprenditori che vogliono assicurarsi un incontro a tu per tu con il presidente possono farlo a Mar-a-Lago sborsando cinque milioni di dollari.
di Savannah Walsh (vanityfair.it, 20 gennaio 2025)
Nell’ottobre del 2020, appena guarito dal Covid, Donald Trump aveva alzato i pugni in aria, esultando per la propria guarigione sul palco di un comizio politico in Florida sulle note di Y.M.C.A., la hit del 1978 dei Village People, davanti a un mare di cappellini rossi. Pur trattandosi di un momento di festa per Trump, le sue mosse nel mezzo della pandemia furono criticate da alcuni, tra cui Don Lemon della Cnn, che disse: «Non importa quante volte vada ai comizi e balli sulle note dei Village People… adesso se la spassa ballando sulle tombe di 215mila americani. Ballando».
Martedì 7 gennaio Meta ha annunciato che abbandonerà i programmi di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads, rimpiazzando i suoi attuali moderatori con un modello simile alle criticate Community Notes di X, che consentono agli utenti di segnalare pubblicamente i contenuti che ritengono non corretti o fuorvianti. In un post pubblicato sul blog aziendale per annunciare la novità, il nuovo responsabile degli affari globali di Meta Joel Kaplan ha dichiarato che la decisione – che inizialmente interesserà solo gli Stati Uniti – è stata presa per consentire di discutere apertamente un maggior numero di argomenti sulle piattaforme della società.
Giovedì sera il gran giurì del tribunale di Manhattan, a New York, ha votato per incriminare Donald Trump: è il primo ex presidente americano a essere sottoposto a un processo penale nella storia degli Stati Uniti. Le accuse precise per cui Trump è stato incriminato non sono ancora state rese pubbliche, ma il caso su cui sta indagando la procura di Manhattan riguarda un presunto pagamento di 130mila dollari all’attrice di film porno Stormy Daniels, che Trump avrebbe fatto nel 2016 tramite la sua azienda e il suo ex avvocato Michael Cohen per comprare il silenzio dell’attrice su un rapporto sessuale avuto con lui una decina di anni prima.
di Claudio Salvalaggio (ansa.it, 19 dicembre 2022)
Con una mossa senza precedenti nella storia americana, una commissione parlamentare ha deferito un ex presidente al ministero della Giustizia, per reati gravissimi. Il panel della Camera che da un anno e mezzo sta indagando sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ha concluso la sua ultima udienza pubblica.
Donald Trump «non ha amici» e l’adulazione di cui gode è «passeggera». È quanto sostiene uno storico membro del resort di Mar-a-Lago in un’intervista al Financial Times. Jeff Greene, miliardario immobiliarista, ha descritto l’atmosfera nel resort in Florida di proprietà dell’ex presidente degli Stati Uniti, parlando di adulazione «passeggera», di «ambiente finto», frequentazioni dettate da interesse.
Nella notte tra martedì e mercoledì Donald Trump ha annunciato che si candiderà per la presidenza degli Stati Uniti nelle elezioni previste nel novembre del 2024. L’annuncio è stato fatto dalla residenza in Florida dell’ex presidente, Mar-a-Lago, nonostante le crescenti pressioni da parte del partito Repubblicano: molti dirigenti speravano in un rinvio o perfino in una rinuncia dopo il risultato deludente del partito alle elezioni di metà mandato.
di Tim Alberta (The Atlantic / internazionale.it, 18 agosto 2022)
Se Donald Trump ha commesso reati mentre abbandonava la Casa Bianca dovrebbe ricevere lo stesso trattamento di qualsiasi altro presunto criminale. Il motivo è semplice. Come disse John Adams, il nostro è un governo delle leggi, non un governo degli uomini. Nessuno, nemmeno un presidente, è al di sopra della legge. Ma allora perché mi sono sentito turbato osservando i servizi sulla perquisizione dell’Fbi a Mar-a-Lago? Probabilmente perché questo Paese si sta avvicinando a un livello di violenza politica mai visto dopo la Guerra Civile. Per chiunque abbia trascorso un po’ di tempo negli spazi fisici e virtuali della destra americana, questo fatto è evidente. Andate a una fiera delle armi. Visitate una chiesa di destra. Partecipate a un raduno di Trump. A prescindere dalle circostanze, le profezie sul giorno del giudizio si ripetono costanti. E fanno paura.
Gli agenti dell’Fbi si sono presentati, a sorpresa, nel resort di Donald Trump a Palm Beach, in Florida. Qui, nel golf club di Mar-A-Lago, dove l’ex presidente vive da quando ha lasciato la Casa Bianca nel gennaio del 2021, si è consumato il raid più clamoroso della storia americana: è stato lo stesso tycoon a rivelarlo con un lungo comunicato, un atto d’accusa a Washington, alla “corruzione della burocrazia”, in cui Trump ha parlato di “persecuzione politica”, di “attacco alla sua candidatura” alle presidenziali del 2024 (non ancora annunciata) e ha indicato nei “democratici radicali di sinistra” i mandanti di quello che è stato definito un atto da “Paese del terzo mondo”. L’intervento dell’Fbi, autorizzato dal dipartimento della Giustizia, sarebbe legato al trasferimento di centinaia di scatole contenenti documenti prelevati dalla Casa Bianca e che dovevano, invece, essere consegnati agli Archivi di Stato.