Archivi tag: Make America Great Again (Maga)

Cenare con Trump a lume di candela

di Leah Feiger – Louise Matsakis – Jake Lahut (wired.it, 8 marzo 2025)

Ci sono persone che pagano milioni di dollari per cenare con il presidente statunitense Donald Trump durante eventi speciali organizzati a Mar-a-Lago, la sua residenza a Palm Beach, in Florida. Secondo fonti che hanno una conoscenza diretta di queste serate, gli imprenditori che vogliono assicurarsi un incontro a tu per tu con il presidente possono farlo a Mar-a-Lago sborsando cinque milioni di dollari.

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La macchina da soldi del Maga

Ph. Elijah Nouvelage / Afp via Getty Images

di Ugo Barbàra (agi.it, 25 febbraio 2025)

Non solo ordini esecutivi, ma magliette, cappellini, felpe, orologi e qualunque strumento di merchandise la campagna di Donald Trump possa immaginare e vendere. Slogan come “Make Greenland Great Again”, “Gulf of America” e “Doge” sono replicati – e venduti – ovunque insieme ai cappellini neri “Dark Maga” come quello indossato da Elon Musk.

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Come Trump vuole controllare l’informazione

Ph. Kevin Dietsch / Getty Images

di François Bougon (Mediapart / internazionale.it, 13 febbraio 2025)

«Siete già esausti?». Cominciava con questa domanda la rubrica della giornalista del New Yorker Susan B. Glasser una settimana dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio. Da allora la frenesia delle informazioni e degli annunci, uno più scandaloso dell’altro, è andata avanti senza sosta. I mezzi di comunicazione, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, sono di nuovo alle prese con la politica sconcertante del leader del movimento Make America Great Again (Maga).

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Mete, fischi e politica: Philadelphia rovina il Super Bowl dei Maga

Ph. Patrick Smith – Getty Images

di Paolo Mastrolilli (repubblica.it, 10 febbraio 2025)

Samuel Jackson vestito da Zio Sam, personificazione dell’America, che rimprovera il rapper Kendrick Lamar perché il suo show all’intervallo del Super Bowl è “too ghetto”, una roba troppo da cultura nera dei quartieri emarginati. Sarebbe bello poter guardare una partita di football solo per il suo valore agonistico, ma se è vero che lo sport è una metafora della vita, è impossibile che la vita non s’impicci dello sport.

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Kanye West dopo lo scandalo ai Grammy: “Sono autistico, non bipolare”

Getty Images for The Recording Academy

di Ugo Leo (lastampa.it, 6 febbraio 2025)

Kanye West ha annunciato di soffrire di autismo e non di disturbo bipolare, come gli sarebbe stato erroneamente diagnosticato in precedenza. Parlando con Justin Laboy nel suo podcast The Download, West, che ora si fa chiamare Ye, ha raccontato che sua moglie Bianca Censori gli ha suggerito di sottoporsi a una nuova diagnosi.

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Il nuovo look di Donald Trump

Edel Rodriguez

(agi.it, 19 gennaio 2025)

Niente più “Orange Men” – l’uomo arancione –, come i suoi detrattori avevano soprannominato Donald Trump per il biondo platino dei capelli e l’incarnato eccessivamente dorato, frutto, si dice, di troppo spray autoabbronzante. Il futuro presidente degli Stati Uniti ha adottato da qualche giorno un look molto più sobrio.

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In Cina è virale un Trump-Buddha in porcellana

Ph. Martin Pollard / Reuters

(agi.it, 13 gennaio 2025)

Donald Trump non è tipicamente noto per la sua calma o riservatezza, ma nel laboratorio di un artigiano nella Cina rurale il presidente americano eletto appare in contemplazione divina. A gambe incrociate e con gli occhi socchiusi in una posa che evoca il Buddha, questa versione in porcellana del tycoon è opera del designer e scultore cinese Hong Jinshi.

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Quattro anni dopo Capitol Hill, la democrazia non sa come difendersi dai tecnoligarchi

Ph. Filippo Attili / LaPresse

di Christian Rocca (linkiesta.it, 7 gennaio 2025)

Quattro anni fa, il 6 gennaio 2021, il presidente degli Stati Uniti uscente, sconfitto ampiamente alle urne, ha istigato un assalto armato e violento alle istituzioni democratiche americane per evitare che il Congresso certificasse il risultato elettorale, dopo aver provato invano a manipolare il conteggio dei voti. Anziché essere processato e condannato, com’è successo alla manovalanza che assalì per suo conto il Congresso, quel presidente defenestrato a furor di popolo l’ha fatta franca.

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Kash Patel all’Fbi, la nomina più inquietante fatta fin qui da Trump

Ph. Justin Sullivan / Getty Images

di Tess Owen (wired.it, 3 dicembre 2024)

Nella serata di domenica 1° dicembre, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un post sul suo social, Truth, per chiedere retoricamente se la grazia concessa dall’attuale presidente Joe Biden al figlio Hunter sarebbe stata estesa anche gli «ostaggi del 6 gennaio, che sono ormai in prigione da anni». Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali, Trump ha spesso citato i rivoltosi che hanno partecipato all’assalto al Congresso americano del 6 gennaio 2021, identificandoli come «J-6 Hostages» – da January 6 – e giurando di scarcerarli in caso di vittoria.

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Negli Stati Uniti i neonazisti prendono sempre più coraggio

Ph. Ford Fischer / News2Share via Bangor Daily News

di Tess Owen (wired.it, 30 novembre 2024)

Il 16 novembre, undici giorni dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, una dozzina di neonazisti appartenenti a un gruppo chiamato Hate Club 1488 ha marciato senza problemi per le strade di Columbus, in Ohio, portando con sé bandiere con svastiche e scandendo insulti razzisti. Diversi leader a livello statale e nazionale, tra cui il presidente Joe Biden, hanno condannato l’evento, come anche leader locali e attivisti.

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