di Mariarosa Mancuso (ilfoglio.it, 23 aprile 2022)
Il buon funzionamento del Magic Kingdom di Walt Disney in Florida era garantito (secondo un articolo uscito due giorni fa sul New York Times) da 38 lobbisti al lavoro nella Capitale. Da generosi contributi bipartisan, versati a democratici e repubblicani. Da 5 miliardi di tasse pagate. Dai posti di lavoro, dalle ricadute su alberghi e ristoranti, soprattutto dall’aver trasformato Orlando in una delle capitali turistiche dal pianeta: 50 milioni di visitatori l’anno, pandemia esclusa che ha picchiato duro sui bilanci. Il Magic Kingdom era anche un distretto fiscale a sé, con il nome di Reedy Creek Improvement District. Non proprio un paradiso ma sicuramente un privilegio, concesso dallo Stato della Florida 55 anni fa. Una sorta di autogestione, che ora sta per finire. L’ha revocata il governatore Ron DeSantis, ultima mossa di una battaglia che oppone la Disney ai repubblicani.
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