Archivi tag: Madonna

“Material girl”, Madonna e un equivoco lungo quarant’anni

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 24 gennaio 2025)

Il 23 gennaio del 1985, esattamente quarant’anni fa, usciva Material girl di Madonna. Era il secondo singolo dal suo album Like a virgin, uscito nel novembre dell’anno prima. La canzone ha rappresentato una svolta nella carriera e nell’immagine dell’artista ed è diventata la sua signature song, il suo cavallo di battaglia. Material girl è anche un pezzo indissolubilmente legato agli anni Ottanta, universalmente ricordati come la me decade (un decennio di egoismo ed egocentrismo) e la decade of greed (il decennio dell’avidità).

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La notte di “We are the World”

(ilpost.it, 28 gennaio 2025)

Sulla porta degli A&M Studios di Los Angeles il 28 gennaio del 1985 c’era un cartello che invitava a lasciare «l’ego fuori dalla porta». Lo aveva attaccato il leggendario produttore e compositore Quincy Jones in vista di quella che, 40 anni fa, fu una notte memorabile per la storia del pop: quella in cui fu registrata We are the World, una delle canzoni più conosciute di sempre.

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Il grande coming out del 1984

di Giacomo Papi e Francesco Vezzoli (ilpost.it, 28 dicembre 2024)

Questo testo nasce da una lunga conversazione. I virgolettati sono da attribuire a Vezzoli, il resto a entrambi.

Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi, era l’epoca della fede, era l’epoca dell’incredulità, il comunismo moriva, il consumismo esplodeva, e tutto si trasformava in un marchio. Erano gli anni dell’Aids, erano gli anni della liberazione. Era il 1984, l’anno del grande coming out. Come se rispondessero a un richiamo della Storia, molti musicisti e gruppi che ruotavano intorno alla club culture di Londra dichiararono simultaneamente e con orgoglio la propria omosessualità.

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“We are the world”, il miracolo di Quincy Jones

di Andrea Silenzi (repubblica.it, 4 novembre 2024)

Era l’epoca della coscienza: i musicisti avevano deciso di prendersi cura del mondo, anzi dei disperati del mondo. Sulla scia di Band Aid – Do they know it’s Christmas, l’invenzione di Bob Geldof con le grandi star inglesi, Lionel Richie e Michael Jackson avevano scritto una canzone con la stessa finalità: raccogliere fondi per combattere la crisi alimentare in Africa.

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Giorgia come Evita, solo il nome

di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)

Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.

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Il ritorno della kefiah

di Vincenzo Ligresti (ilpost.it, 4 aprile 2024)

Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas si è rivista anche in Occidente – in giro, nelle manifestazioni, nelle fotografie sui giornali – la kefiah, il copricapo tradizionale utilizzato nel mondo arabo, in cotone e con una fantasia a scacchi, diventata nel tempo simbolo del nazionalismo e della causa palestinese. La kefiah è indossata fuori dalla Palestina almeno dagli anni Sessanta: inizialmente aveva un messaggio politico che si è svuotato nel tempo, fino a diventare un accessorio come un altro proposto da marchi di moda nelle loro collezioni.

Ph. Ron Edmonds / Ap

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Le polemiche sulla canzone che ha vinto il Sanremo spagnolo

(ilpost.it, 8 febbraio 2024)

In questi giorni in Spagna si sta parlando moltissimo della canzone che la settimana scorsa ha vinto il Festival musicale di Benidorm e che rappresenterà il Paese alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, la principale competizione musicale europea: è stata scritta dal duo dei Nebulossa e s’intitola Zorra, la parola spagnola che indica la femmina della volpe, ma che molto più spesso è usata come termine dispregiativo con il senso di “prostituta”, “puttana”.

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Gratis et Ama dei. L’età del successo misurato in cuoricini

di Guia Soncini (linkiesta.it, 12 febbraio 2024)

Molti anni fa, quando tutto era diverso da ora nello spettacolo e nel giornalismo e ovunque, diverso in modi che rendono complicato farlo capire a chi conosce solo il mondo di ora, molti anni fa a una rivista di moda italiana venne offerta, da chi la vestiva in quel momento, la possibilità d’intervistare Madonna. Tutto era diverso tranne Madonna, che era già quel che è stata sempre negli ultimi quarant’anni: la massima diva mondiale, e una che qualunque giornale vorrebbe poter mettere in copertina, e anche una che non ha remore nel dire cose stronze quando ne ha voglia.

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La filosofia post-digitale di Lady Gaga

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 6 dicembre 2023)

Nell’estate del 2013, quando uscì Applause, il nuovo singolo di Lady Gaga, il mondo soffriva di affaticamento da Gaga. Ne soffriva l’artista stessa, che alla fine del suo Born this way ball tour si fermò molti mesi per operarsi all’anca. Applause è comunque un grande pezzo: fin dall’arpeggio di synth che fa da intro è un ritorno alla Gaga elettronica e massimalista di Poker face dopo la Gaga rock e un po’ predicatoria del precedente album Born this way.

Intrerscope

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L’album meno amato di Madonna

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 18 ottobre 2023)

Madonna. A rebel life è un nuovo libro su Madonna scritto dalla giornalista Mary Gabriel, già finalista al premio Pulitzer nel 2012 per una biografia del filosofo Karl Marx e di sua moglie Jenny. Il lavoro di Gabriel non ha il taglio delle solite biografie non autorizzate delle celebrità, e più che cercare il dettaglio torbido ricostruisce con rigore giornalistico e storico la genesi culturale di quel complesso prodotto pop che è Madonna.

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