di Maurizio Crippa (ilfoglio.it, 10 ottobre 2019)
Diciamoci la verità. Fintantoché non si sarà chiarito se Beppi Conte è il nuovo Craxi, o almeno un nuovo Forlani. Fintantoché non si sarà capito se Giggino possiede o meno la stazza internazionale di un nuovo Alfano. Fintantoché non sapremo se Matteo Renzi riuscirà o no a uscire dal cul-de-sac (per usare un eufemismo) del quattro per cento dove per ora si è ficcato.