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Euro 2024: Ousmane Dembélé ha chiesto di far votare per procura i calciatori della Nazionale francese

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(ilfattoquotidiano.it, 14 giugno 2024)

«Estrema destra? I campanelli d’allarme sono già suonati. Dobbiamo tutti andare a votare». Parola di Ousmane Dembélé. Non succede quasi mai che un calciatore prenda posizione su questioni politiche. Per questo le parole dell’attaccante del Paris Saint-Germain restituiscono bene quanto sia incendiaria la situazione in Francia, dove, dopo le elezioni europee, il presidente Emmanuel Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale e indetto il voto anticipato.

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La protesta arriva al Mondiale: gli iraniani non cantano l’inno, gli inglesi s’inginocchiano

(agi.it, 21 novembre 2022)

Primo gesto di protesta della nazionale iraniana ai mondiali in Qatar: nessuno degli 11 giocatori in campo ha cantato l’inno prima della partita di esordio contro l’Inghilterra. Si tratta di una chiara espressione di solidarietà della squadra con le proteste in corso nel Paese da oltre due mesi per chiedere maggiori libertà e la fine della Repubblica islamica.

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Chi è stato Bill Russell

(ilpost.it, 1° agosto 2022)

Bill Russell, morto domenica scorsa a 88 anni, è stato il giocatore di basket americano più vincente di sempre. Ha giocato in Nba per tredici stagioni fra il 1957 e il 1969, tutte con i Boston Celtics, e ha vinto il titolo undici volte. È riconosciuto da molti esperti come uno dei cinque migliori giocatori della storia e prima dell’arrivo di Michael Jordan era spesso indicato come il migliore in assoluto, preferito a Wilt Chamberlain, contro cui ha giocato per gran parte della carriera. Con il suo stile di gioco particolarmente focalizzato sulla fase difensiva e il suo fisico agile e asciutto ha cambiato il ruolo del centro, ancora più fondamentale di oggi: all’epoca i giocatori più alti e potenti dominavano la lega americana. Chiudendo la carriera nel doppio ruolo di giocatore e allenatore, è diventato il primo nero a guidare una squadra Nba, vincendo due campionati.

Ap

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Ci si può inginocchiare alle Olimpiadi

(ilpost.it, 24 luglio 2021)

Mercoledì scorso, nella prima giornata del torneo femminile di Calcio ai Giochi olimpici di Tokyo, i canali social ufficiali delle Olimpiadi non hanno condiviso alcuna immagine delle calciatrici che si sono inginocchiate prima dell’inizio delle partite in segno di protesta e sensibilizzazione contro le discriminazioni razziali. I responsabili dei social media, secondo una fonte interna citata dal Guardian, stavano rispettando un divieto ricevuto martedì notte e proveniente «dall’alto» di diffondere immagini di atleti in ginocchio durante i Giochi, con un riferimento esplicito alla partita tra Inghilterra e Cile, in programma a Sapporo.

Ph. Dan Mullan / Getty Images

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Tyrone Mings ha accusato la ministra dell’Interno inglese di aver legittimato gli insulti alla sua squadra

(ilpost.it, 13 luglio 2021)

Un difensore della Nazionale inglese di Calcio, Tyrone Mings, ha criticato la ministra dell’Interno britannica Priti Patel, accusandola di aver contribuito a legittimare il clima politico che ha portato agli insulti razzisti verso i calciatori che hanno sbagliato un rigore nella finale degli Europei contro l’Italia. Mings ha di fatto accusato di ipocrisia la Patel, che in un tweet aveva condannato gli insulti razzisti a Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka (tutti e tre appartengono a una minoranza etnica).

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Inginocchiarsi per chi, per cosa

di Leonardo Tondelli (ilpost.it, 22 giugno 2021)

Le foto sono strumenti potenti, ma non dicono necessariamente la verità. Le foto che immortalarono il podio olimpico dei 200 metri all’Olimpiade del 1968 mostrano due atleti neri col braccio alzato e il pugno chiuso – anche se non sappiamo ancora quanto il gesto costerà a entrambi, intuiamo di trovarci davanti a un gesto forte di protesta. A rendere l’immagine così potente è soprattutto il contrasto col terzo atleta, bianco e apparentemente indifferente: è lui a creare l’asimmetria necessaria. Il bianco guarda avanti, i neri protestano. Per innalzare quelle mani guantate serve così tanta forza di volontà che a Tommie Smith e John Carlos non ne resta per alzare la testa: sanno di essere vittime sacrificali ma fanno quel che è giusto fare, e poi sia quel che sia.

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I princìpi della Nazionale italiana

di Giuseppe Pastore (esquire.com, 28 giugno 2021)

Parafrasando il capitano della Nazionale italiana di Calcio, venerdì sera ci vorrebbero certamente coraggio e sangue freddo per andare a combattere il Nazismo in Germania. Per fortuna è il luglio del 2021 e il Nazismo, almeno nella sua versione originale, è venuto a mancare 76 estati fa, così possiamo dedicarci a questioni più impellenti. Almeno, possiamo dedicarcene noi: perché la Nazionale italiana di Calcio – com’è del resto suo diritto – non ne ha alcuna voglia. Innanzitutto una precisazione formale a proposito di alcune notizie che stanno facendo il giro dei social: al momento in cui scriviamo, la Federcalcio non ha diramato alcuna nota ufficiale riguardo al comportamento da tenere al fischio d’inizio di Italia-Belgio.

Ph. Catherine Ivill / Getty Images

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L’inchino dei Bleus divide la Francia

(agi.it, 15 giugno 2021)

Fa discutere in Francia la decisione dei giocatori “Bleus” d’inginocchiarsi prima del debutto agli europei di Calcio contro la Germania, in omaggio al movimento Black Lives Matter e per condannare le discriminazioni razziali. Il numero due del movimento di estrema destra Rassemblement National (Rn), Jordan Bardella, si è chiesto se questa attenzione ai diritti umani varrà sempre: «Ci metteremo in ginocchio anche l’anno prossimo alla Coppa del Mondo in Qatar per rendere omaggio agli oltre 6.500 operai immigrati morti per costruire gli stadi della vergogna?», ha twittato l’esponente lepenista. I calciatori francesi si erano già inginocchiati prima dell’amichevole contro l’Olanda in vista degli europei, e negli ambienti nazionalistici era già montata la protesta con l’hashtag #BoycottEquipeDeFrance.

Afp
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L’Europeo dell’Inghilterra è diventato molto di più che un torneo di Calcio

di Federico Corona (esquire.com, 9 giugno 2021)

Il processo di avvicinamento della Nazionale inglese a una manifestazione internazionale è sempre condito da un misto di timore e fiducia. Timore di perdere l’ennesima occasione e fiducia di interrompere una maledizione che dura dal 1966, anno in cui i Tre Leoni vinsero quel mondiale che resta l’unico trofeo della loro storia. Anche per l’Europeo alle porte le aspettative sono altissime. L’Inghilterra è una squadra che assembla perfettamente giocatori esperti e una generazione d’oro di giovani talenti tra i migliori al mondo. Ha qualità e intensità, gioca un Calcio di dominio e controllo. L’eccitazione dovrebbe essere alle stelle, tuttavia la squadra del ct Gareth Southgate si trova, a pochi giorni dall’esordio, a dover gestire una situazione difficile.

Ph. Lee Smith / Getty Images
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