Archivi tag: Kamala Harris

Hollywood avrà la forza per resistere di nuovo a Trump?

Ph. George Kraychyk / Hulu

di Richard Lawson (vanityfair.it, 15 novembre 2024)

L’impensabile è accaduto di nuovo, il che, deduco, non lo rende poi tanto impensabile. Lo slogan che intrecciava timore e speranza della campagna di Kamala Harris, «We Are Not Going Back», era sbagliato: come il personaggio di un film dell’orrore che pensa di essere sfuggito all’assassino una prima volta e si sente ormai al sicuro, proprio per sottolineare l’effetto sorpresa quando questo ritorna, gli americani ritrovano una versione del loro Paese che pensavano di essersi lasciati alle spalle quattro anni fa.

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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

Ph. John Moore / Getty Images

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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Come Barron Trump ha aiutato suo padre a ottenere i voti dei giovani maschi

Ph. Rebecca Blackwell / Ap

(ilpost.it, 9 novembre 2024)

Martedì sera, quando negli Stati Uniti ha cominciato a essere chiaro che Donald Trump sarebbe stato rieletto alla presidenza del Paese, il presidente dell’organizzazione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championship, Dana White, ha tenuto un piccolo discorso sul palco del centro convegni di West Palm Beach, in Florida, dove il comitato elettorale dei Repubblicani stava festeggiando i risultati. «C’è qualche persona che vorrei ringraziare velocemente», ha detto White.

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L’illusione intellettuale dei social network

di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 novembre 2024)

Certo, fossi Shakespeare direi che non vengo a elogiare Cecilia Sala, vengo a seppellirla; poiché non solo non sono Shakespeare, ma il pubblico semicolto di questo secolo è pure assai meno attrezzato a decodificare le antifrasi di quanto lo fosse il pubblico teatrale senza scuole dell’obbligo del XVII secolo, proverò a cominciare così: chi se ne frega di Cecilia Sala. Sì, lo so che quelli che si sono indignati per il tweet (o come si chiamano ora) di Cecilia Sala sulla ragazza iraniana sono un sottoinsieme quasi perfettamente sovrapponibile a quello dei lettori di questo giornale, lo so che anche oggi mi faccio ben volere, lo so che si formeranno due file ordinate.

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La satira in America e altre quisquilie

Ph. Jeenah Moon / Getty Images

di Giada Biaggi (ilpost.it, 8 novembre 2024)

Un minuto e mezzo. Novanta secondi. La durata massima di un reel di Instagram, ma anche all’incirca quella dell’apparizione cameo di Kamala Harris lo scorso 2 novembre al Saturday Night Live, lo show comico di punta di Nbc, l’emittente “blue-Klein-democrats” (vuol dire “blu partito democratico”, volevo giocare con l’arte riferendomi a Yves Klein, un artista celeberrimo per il suo blu, ma mi sa che sul Post devo spiegarlo bene), al fianco della comedian Maya Rudolph.

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Lezioni trumpiane: la musica non può più cambiare il mondo

Ph. Yui Mok / Ap

di Gabriele Isman (huffingtonpost.it, 8 novembre 2024)

La cavalleria non è bastata, o forse non è mai arrivata. Nonostante gli endorsement di Bruce Springsteen, Billie Eilish, Taylor Swift, Beyoncé e Lady Gaga, Kamala Harris ha perso e hanno vinto gli altri, Donald Trump e Elon Musk che sembra vicepresidente più di J.D. Vance. Una volta la musica poteva cambiare il mondo – Imagine di John Lennon è ancora una speranza di pace e Blowing in the wind è stato l’inno di almeno un paio di generazioni, e che stavolta Bob Dylan non si sia fatto sentire forse era già un segnale – ma adesso non bisogna più scegliere.

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«A star is born»: Elon Musk, l’altro vincitore

Ph. Jabin Botsford / The Washington Post

di Adele Sarno (huffingtonpost.it, 6 novembre 2024)

«We have a new star. A star is born: Elon». Con queste parole, pronunciate dal palco del quartier generale di Palm Beach durante il discorso della vittoria, Donald Trump consacra Musk come la nuova stella del partito Repubblicano. E lancia un messaggio importante: potrebbe essere proprio lui il vero vincitore del secondo mandato del tycoon. La ragione è chiara: con l’ingresso in politica, il suo impero imprenditoriale potrebbe beneficiare enormemente dal ritorno dell’ex presidente alla Casa Bianca.

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Usa 2024: il look di Melania Trump è un inno al power dressing

Getty Images

di Alessandra D’Acunto (repubblica.it, 6 novembre 2024)

Autorevolezza, rigore, nessun dettaglio fuori posto. Il tailleur gonna indossato da Melania Trump la notte delle elezioni, al Convention Center di West Palm Beach, nella Florida roccaforte repubblicana, è granitico, anche nel colore. Come lo è stato l’atteggiamento della ex, e ora di nuovo, First Lady d’America, prima che ci fosse la certezza che Donald Trump aveva centrato l’obiettivo diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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Trump, lo show prima del voto: «Io non sono un politico, sono una star»

Ph. Jonathan Ernst / Reuters

di Aldo Cazzullo (corriere.it, 3 novembre 2024)

Salem (Virginia) – Non è un comizio. È uno show. Infatti dura più di cinque ore; le ultime due con lui sul palco. A segnare una mutazione ormai irreversibile della destra americana e globale. Come in ogni show, si ride e si piange. Si ride – con una punta di angoscia al pensiero che l’attor comico è il favorito per la Casa Bianca – quando Donald Trump fa le imitazioni.

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Il film che immaginò una presidente degli Stati Uniti già cent’anni fa

Fox Film Corporation / imdb.com

(ilpost.it, 24 ottobre 2024)

Anche se per il momento non è mai accaduto, ci sono diversi film e serie tv che mostrano una presidente degli Stati Uniti: il capo di Stato statunitense è una donna in Veep, che ricorda molto il caso della candidata Democratica Kamala Harris e del presidente Joe Biden, ma anche nella seconda parte di Ritorno al futuro e nel film apocalittico Don’t Look Up, con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Uno dei primi di sempre, forse il primo arrivato fino a noi, fu The Last Man on Earth.

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