di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)
Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.
La ministra del Lavoro argentina Kelly Olmos ha recentemente dichiarato che nel mese di dicembre la priorità è «vincere il Mondiale, più che combattere l’inflazione». Si è poi dovuta scusare, ma questa dichiarazione dice molto sullo stato delle cose in Argentina. La speranza di una vittoria ai Mondiali di calcio sta in un certo senso distogliendo l’attenzione della popolazione e della sua classe politica dalla grave condizione economica, sociale e politica che sta affliggendo il Paese.
Il 26 luglio 1952 moriva Eva Maria Duarte, meglio conosciuta come Evita Perón, first lady dell’Argentina dal 1946 fino al momento della morte, e ancora oggi considerata una figura importante e controversa nella storia del suo Paese, simbolo tra le altre cose dell’impegno sociale. La storia di Evita, moglie del militare e presidente argentino Juan Domingo Perón, fu notevole anche dopo la sua morte: il suo cadavere imbalsamato fu esposto in una bara di vetro per mesi, ma dal 1955, per circa sedici anni, non se ne seppe più nulla. Era nata il 7 maggio 1919 a Los Toldos, in provincia di Buenos Aires: attrice di successo, nel dicembre del 1945 aveva sposato Perón, che, dopo aver provocato la caduta del presidente Ramón Castillo con un colpo di stato, nel 1943, vinse le elezioni del gennaio del 1946.
di Alessandra Coppola (corriere.it, 6 maggio 2019)
«Una cosina fragile», disse di lei l’attrice che l’ospitò a Buenos Aires, smunta quindicenne di provincia, gli occhi rotondi, i denti sporgenti, le caviglie grosse: «Da dove avrà preso la forza per toccare il cuore della gente?». Maria Eva Duarte, nata cento anni fa, il 7 maggio 1919, nella vasta periferia della capitale argentina, figlia illegittima di un signorotto locale, vibrante di aspirazioni e capacità.Continua la lettura di Cent’anni di Evita→