Archivi tag: Joe Biden

L’indisposizione umana a votare come le star

Ph. Jordan Vonderhaar / Getty Images

(linkiesta.it, 29 ottobre 2024)

È il 1956. Elvis Presley non ha ancora compiuto ventidue minuscoli anni, sta per uscire il film Love me tender, mentre canta sculetta così tanto che Ed Sullivan non lo vuole nel suo programma per famiglie. Finché quello va ospite della concorrenza, vince la serata, e Sullivan – che era abituato a fare il programma più visto d’America, secondo solo a I love Lucy – si arrende. Cinquantamila dollari per tre puntate.

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La lotteria milionaria di Elon Musk

Ph. Michael Swensen / Getty Images

(ilpost.it, 21 ottobre 2024)

Nel fine settimana Elon Musk ha cominciato a distribuire un milione di dollari al giorno attraverso una sorta di lotteria rivolta solo alle persone che firmano una sua petizione negli Stati in bilico per le imminenti elezioni presidenziali statunitensi. L’iniziativa è promossa dalla sua organizzazione “America Pac” per raccogliere fondi a favore del candidato Repubblicano Donald Trump alle presidenziali del prossimo 5 novembre, ma è stata messa in dubbio da diversi esperti perché potrebbe essere considerata una pratica illecita per comprare il voto di migliaia di persone negli Stati in cui è ancora molto incerto se vincerà Trump o la candidata Democratica Kamala Harris.

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La doppia fatica di “The Apprentice”, il film su Trump

Ph. Pief Weyman / Mongrel Media – Courtesy Everett Collection via Contrasto

(ilpost.it, 15 ottobre 2024)

Fin dalla sua presentazione al Festival di Cannes, a maggio, il film che racconta gli anni dell’ascesa di Donald Trump, The Apprentice, ha avuto difficoltà a trovare qualcuno che lo distribuisse nelle sale statunitensi. L’unica società che ha fatto un’offerta sostanziosa, l’ha infine fatto uscire nei cinema lo scorso weekend e ha incassato pochissimo: 1,5 milioni di dollari. Anche se sono passati solo pochi giorni (e in molti Paesi non è ancora uscito: in Italia, per esempio, esce giovedì), secondo molti sarà un flop.

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Il surreale comizio di “Dj Trump” a Oaks

Ph. Matt Rourke / Ap

di Andrea Marinelli (corriere.it, 15 ottobre 2024)

Sono dieci anni che Donald Trump tiene comizi fuori dal comune, eppure riesce ancora a sorprendere spettatori, analisti e giornalisti che lo seguono in giro per l’America. Ieri sera a Oaks, in Pennsylvania, lo Stato più decisivo dell’Unione, il candidato repubblicano ha interrotto il town hall meeting – una forma di comizio che prevede domande dal pubblico – mettendosi a fare il dj e a “ballare” per 39 minuti. «Basta con le domande» ha detto a un certo punto, dopo che due spettatori si erano sentiti male ed era servito l’intervento dei medici.

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I “colli rossi” d’America

di Marco Ballestracci (ilfoglio.it, 20 maggio 2024)

Capita che ci siano degli anni – uno ogni quattro per la precisione, e guarda caso il 2024 è uno di questi – in cui il mondo trepida per ciò che accadrà a novembre, perché il popolo degli Stati Uniti elegge il proprio presidente. È consuetudine proseguire dicendo che il presidente degli Stati Uniti d’America è l’uomo più potente del mondo, da cui discende per semplice deduzione che pure gli Stati Uniti sono la nazione più potente del mondo.

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L’umorismo macabro di Elon Musk

Ph. Samuel Corum / Bloomberg – Getty Images

di Pierre Haski (France Inter / internazionale.it, 17 settembre 2024)

Poche ore dopo il secondo tentativo di attentato contro Donald Trump, Elon Musk, sostenitore del candidato repubblicano e uomo più ricco del mondo, ha pubblicato sul social network X (di cui è proprietario) il seguente messaggio: “E nessuno cerca di assassinare Biden o Harris…”. Alla fine Musk ha cancellato il suo tweet, ma non prima che fosse letto da decine di milioni di persone.

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Perché i deepfake di Kamala Harris sono fatti così male

Wired Staff

di Will Knight (wired.it, 12 settembre 2024)

Quando la scorsa settimana Elon Musk ha condiviso su X un’immagine che apparentemente ritraeva una Kamala Harris vestita da dittatrice comunista, è stato subito evidente che l’illustrazione era un falso creato dall’Intelligenza Artificiale. La candidata alla presidenza degli Stati Uniti del Partito Democratico – appena uscita da un dibattito decisamente positivo contro il suo avversario Donald Trump – non è comunista, e (per quanto ne sappiamo) nemmeno una cosplayer che s’ispira all’Unione Sovietica.

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Quanto contano gli endorsement delle celebrità nella politica americana

Ph. Jim Cole / Ap

(ilpost.it, 12 settembre 2024)

Martedì 10 settembre, pochi minuti dopo la fine del dibattito fra Donald Trump e Kamala Harris, i candidati alla presidenza degli Stati Uniti, la cantante Taylor Swift ha pubblicato un post su Instagram per annunciare che a novembre avrebbe votato per Harris. La sua dichiarazione di voto è molto significativa per via del suo enorme pubblico ed era molto attesa: nonostante avesse appoggiato candidati Democratici in passato, fra cui lo stesso presidente Joe Biden alle elezioni del 2020, non si era ancora espressa riguardo alle elezioni del 2024.

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Taylor Swift, gattara senza figli al fianco di Kamala Harris

di Giulia Belardelli (huffingtonpost.it, 11 settembre 2024)

Ora che lo scoglio del primo dibattito presidenziale è stato superato con successo, la campagna di Kamala Harris è pronta a mettere il turbo. La candidata democratica ha dimostrato sicurezza e ironia nel confronto televisivo con Donald Trump, costringendo l’ex presidente a stare quasi sempre sulla difensiva. Ma la ciliegina sulla torta è arrivata a fine serata.

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Potus e Flotus: che accadrebbe se Kamala Harris vincesse

di Emanuele Capone (huffingtonpost.it, 5 agosto 2024)

In principio fu Barack Obama: il 44esimo presidente degli Stati Uniti, noto anche per essere particolarmente attivo on line e soprattutto sui social network, fu il primo per cui, il 18 maggio 2015, venne creato su Twitter l’account Potus, che poi è passato di mano in mano, prima a Donald Trump e in seguito a Joe Biden. Gli americani sono fissati con le sigle e le usano per più o meno tutto, anche grazie a una lingua che (diversamente dall’Italiano) si presta a questa abitudine.

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