Archivi tag: Joe Biden

A gennaio Trump perderà anche i suoi privilegi da capo di Stato su Twitter

(wired.it, 7 novembre 2020)

Certe giornate portano davvero solo brutte notizie: prendete Donald John Trump, che oggi si è visto sfumare la riconferma alla Casa Bianca a tutto vantaggio di uno a cui dava del narcolettico (chiamandolo “Sleepy Joe”), e ciononostante ha continuato placidamente a giocare a golf in uno dei campi di sua proprietà. Se sapesse cos’altro lo aspetta, forse lancerebbe per aria le mazze o sfascerebbe il caddy: Twitter ha confermato che da gennaio l’account del presidente uscente sarà un profilo come tutti gli altri, e dovrà quindi sottostare alle regole a cui si prestano gli altri utenti.Trump_combo_Twitter Continua la lettura di A gennaio Trump perderà anche i suoi privilegi da capo di Stato su Twitter

Il canestro di Obama: perché gli americani votano Trump

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 novembre 2020)

Il migliore editoriale sulle elezioni americane sta in quindici secondi di video twittati da Olivia Raisner, che cura i social network per la campagna di Joe Biden. Erano in Michigan: Barack Obama, il presidente passato alla storia per la fotogenia, il Kennedy dei neri, era lì a fare campagna per il suo ex vice, ora candidato presidente. Forse avete visto una foto in cui i due reggevano un cartello con un fantasma di Halloween, e la scritta «Don’t boo, vote» (incitamento già formulato da Obama in vari comizi: invece di fischiare l’avversario, caro il mio elettorato esagitato, vai a votare).Obama-Biden Continua la lettura di Il canestro di Obama: perché gli americani votano Trump

Le cose che abbiamo perso nel fuoco: resoconto di una nuova elezione americana

di Claudia Durastanti (internazionale.it, 29 ottobre 2020)

Non sappiamo chi vincerà le elezioni americane del 3 novembre, ma sappiamo già chi vincerà gli Oscar ad aprile. Il trailer di Hillbilly Elegy di Ron Howard fa capire che aria tira; interpretato da Glenn Close e Amy Adams nei panni di madre e figlia, il film riprende i temi del libro Hillbilly Elegy: A memoir of a family and culture in crisis di J.D. Vance che fu un caso nel 2016, l’anno in cui venne eletto Donald Trump. L’assunto del libro è questo: come fa un ragazzino a emanciparsi da generazioni di uomini e di donne degli Appalachi cresciuti tra sussidi sociali, bassa scolarizzazione, relazioni violente e tossicodipendenze?

Ph. Julio Cortez / Associated Press
Ph. Julio Cortez / Associated Press

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Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 21 ottobre 2020)

A pochi giorni dalle elezioni americane, vari analisti politici, ma soprattutto finanziari, s’interrogano su cosa potrebbe accadere a Hollywood all’indomani del voto. Quella dell’entertainment e dei media è un’industria di enorme rilevanza per l’economia degli Stati Uniti e che non si ferma certo al ristretto circuito degli Studios – Disney, Warner, Universal, Mgm e Paramount – e dei network televisivi. Si tratta di un ambito economico che abbraccia anche e soprattutto quelli che, in quanto destinatari preferenziali del loro gettito di contenuti, sono ormai di Hollywood i più importanti clienti, nonché, in prospettiva, potenziali proprietari: da una parte le grandi piattaforme di streaming, come Netflix; dall’altra, le cosiddette società “tecnologiche”, tra cui Apple e Amazon, a loro volta proprietarie dei servizi di streaming Apple Tv+ e Amazon Prime Video.HollywoodStudios-America2020 Continua la lettura di Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

Harry, Meghan e la (complessa) questione della neutralità politica della royal family

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 18 ottobre 2020)

Lo scorso 22 settembre il principe Harry e Meghan Markle hanno pronunciato in tv il loro primo discorso politico, invitando gli americani ad andare a votare il prossimo novembre e per di più schierandosi, seppur in modo non esplicito (contro Trump e pro Biden). La regina Elisabetta e il resto della famiglia reale, però, non votano, né parlano (apertamente) di politica. Sono neutrali da generazioni e va bene così. Harry e Meghan, col loro discorso, hanno violato l’ultima regola dei reali. Scatenando non solo l’ira della sovrana e dei sudditi britannici. Una buona parte degli americani non ha gradito l’invito a votare espresso da un principe britannico, che non è nemmeno cittadino americano.Biden-Megxit Continua la lettura di Harry, Meghan e la (complessa) questione della neutralità politica della royal family

Breve storia dei cartelli elettorali da giardino

(ilpost.it, 18 ottobre 2020)

Nei primi giorni di novembre, quando le elezioni presidenziali statunitensi avranno avuto un risultato chiaro, l’artista Nina Katchadourian aggiornerà una sua installazione – che vedete qui sotto – con un nuovo cartello elettorale, aggiungendo quello di chi, tra Joe Biden e Donald Trump, risulterà il candidato perdente. L’installazione si chiama infatti Monumento ai non eletti e, al momento, è composta da 58 cartelli: uno per ogni elezione presidenziale statunitense, dal 1788 al 2016. I cartelli di Katchadourian sono fatti da lei, ma sono comunque rappresentativi di un’abitudine piuttosto radicata negli Stati Uniti: la presenza nei giardini di cartelli con loghi e slogan di questo o quel candidato, con cui i residenti dichiarano chi preferiscono e fanno propaganda.

Nina Katchadourian, “Monument to the Unelected” (courtesy of the artist Catharine Clark Gallery and Pace Gallery)
Nina Katchadourian, “Monument to the Unelected”
(courtesy of the artist,
Catharine Clark Gallery and Pace Gallery)

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Trump Sister Act

di Mario Sechi e Rita Lofano (agi.it, 25 ottobre 2020)

Sister Act. A un certo punto della serata americana, con l’inverno che comincia a picchiare, una scena da comedy: Trump è sul palco di Circleville, in Ohio, alle sue spalle compaiono tre suore, quella al centro brandisce la Bibbia, le altre due ai lati di The Donald stringono il rosario, il trio indossa la mascherina “Maga”. Dal Padre Nostro a Make America Great Again, un salto da Dio. Dubbi teologico-politici dei vostri cronisti: Ossignore e quelle tre chi sono? Di che ordine saranno? Chissà cosa ne penserà mai il Vaticano? Ma poi, sono cattoliche o appartengono a qualcuna delle tante Chiese fai da te che fioriscono in America? Hanno la veste viola, bianca e nera, pare appartengano alle “Children of Mary” di Newark, Ohio, sorelle trumpiane.

Afp
Afp

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Biden cancellerà il Natale: l’ultima trovata elettorale di Trump

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 19 ottobre 2020)

Altro che Mamma ho perso l’aereo. Il dibattito elettorale negli Stati Uniti in vista del voto presidenziale del 3 novembre resta sempre in ambito cinematografico, ma questa volta si fa riferimento al Grinch. Secondo Donald Trump, infatti, Biden cancella il Natale. Questo è l’allarme (per usare un eufemismo) lanciato dal numero uno della Casa Bianca uscente per invitare i cittadini a votare per lui e non per il suo rivale dei Democratici. Nel mirino il lockdown (di cui non vi è traccia in alcun piano pubblico di un candidato che non è ancora presidente) durante le festività natalizie.

20th Century Fox
20th Century Fox

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Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 6 ottobre 2020)

October Surprise, 2020 style

Dopo le tasse non pagate da Trump, gli appelli alle milizie fasciste di Trump, c’è stata l’autoincoronazione di Trump-Covidiota in Capo. Perché è il 2020, perché c’è Donald Trump, perché le sorprese di ottobre che influenzano le elezioni di novembre, in America, ci sono sempre state. Stavolta pochi prevedono una crisi internazionale. Paesi come Iran e Cina, sostengono gli esperti, preferiscono lasciar fare a Trump. Ora in cura con il Dexamethasone, che causa «comportamenti maniacali e pessima capacità decisionale».BenitoTrumpolini Continua la lettura di Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

America 2020: non fate zapping, (non) finisce il 3 novembre

di Rita Lofano (agi.it, 6 ottobre 2020)

Mancava la Cavalcata delle Valchirie, suonata a tutto volume dagli altoparlanti dell’elicottero, nel remake trumpiano dell’epica scena di Apocalypse Now con un’unica ala rotante: il Marine One. Sorvola i cieli di Washington. Non c’è il fango della giungla del Vietnam ma i monumenti simbolo della capitale americana e dell’America, un tramonto mozzafiato e il guerriero che torna a casa vittorioso, dopo appena 72 ore in ospedale. «Non abbiate paura del Covid. Non lasciate che domini la vostra vita. Lo sconfiggeremo». Parola dell’«eroe sopravvissuto non solo ai trucchi sporchi dei democratici ma anche al virus cinese», a metà tra Eracle (dotato di una forza sovrumana) e Prometeo (virile condottiero salvatore che ha donato il fuoco all’umanità).

Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux
Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux

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