Archivi tag: Joe Biden

Lo youtuber che punta alla poltrona di governatore della California

(adnkronos.com, 17 agosto 2021)

Conta 1,7 milioni di followers il canale Youtube che Kevin Paffrath aveva scelto circa dieci anni fa per condividere consigli e insight sul mercato immobiliare. Nel 2018 è arrivato a guadagnare intorno a duemila dollari al giorno solo da YouTube, e nello scorso anno ha totalizzato in ricavi pubblicitari tre milioni e mezzo di dollari. Altri sei ne guadagna da corsi on line e altre attività collegate, raggiungendo i dieci milioni di dollari l’anno. Sui suoi account social parla quotidianamente di tassi di interesse e criptovalute, dà consigli su come costruirsi basi economiche solide con i giusti investimenti, e non mancano i commenti politici.

Meet Kevin Paffrath for Governor

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La maledizione di Capitol Hill

di Giampaolo Pioli (quotidiano.net, 4 agosto 2021)

È ormai per tutti “la maledizione del 6 gennaio”. Molti la definiscono la “sindrome mortale dell’assalto al Congresso”. Ma a morire questa volta non sono i dimostranti trumpiani che hanno assalito il tempio della democrazia Usa, bensì i poliziotti chiamati a difenderlo. Ieri le autorità di Washington hanno annunciato che altri due di loro si sono uccisi. Il totale adesso è di quattro agenti che si sono tolti la vita dopo essere stati chiamati a difendere il Campidoglio dagli assalitori. Accusati di incompetenza, disorganizzazione e mollezza perché non sono riusciti a bloccarli ma sono stati anzi selvaggiamente picchiati, diversi di loro, dopo le tragiche ore di scontri sulle scalinate e senza l’arrivo dei soccorsi, sono entrati in depressione.

Ph. Graeme Sloan / Bloomberg

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Il team di Trump lancia una nuova piattaforma social

(nova.news, 3 luglio 2021)

Il team dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una nuova piattaforma di social media, un’alternativa ai siti dei colossi tecnologici Usa, anche noti come “Big Tech”. Lo scrive il sito Politico, precisando che il debutto lascerebbe intendere che si tratti dell’alternativa a lungo promessa dall’ex presidente ai suoi sostenitori dopo essere stato bandito dalle principali piattaforme social come Twitter, Facebook e Instagram. Il sito, chiamato Gettr, spiega la sua missione come votata a “combattere la cultura dell’annullamento (cancel culture), promuovere il buon senso, difendere la libertà di parola, sfidare i monopoli dei social media e creare un vero mercato di idee”.

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Vax Live: il principe Harry incoronato re della guerra al Covid-19

di Stefano Mannucci (rtl.it, 7 maggio 2021)

“In quest’ultimo anno avete combattuto con forza, coraggio e altruismo per proteggerci tutti, per la nostra salute. Vi siete messi al nostro servizio, sacrificati, senza paura dei rischi e dei pericoli. Siete stati davvero degli eroi, consapevoli delle conseguenze delle vostre azioni. Vi siamo infinitamente grati”. Il discorso di Harry, rivolto a quanti si trovano in prima linea nella guerra al Covid-19 e teso a un’azione comune dell’umanità contro il flagello pandemico, aveva una solennità regale, nella migliore tradizione Windsor di fronte ai nemici nei tempi bui. Cinque minuti in cui, domenica scorsa, il principe ha tenuto il palco (parlando con un accento ormai più hollywoodiano che Crown English) del So-Fi Stadium di Inglewood, vicino Los Angeles, ogni frase interrotta da un subisso di applausi del pubblico.

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La cosa più interessante della poetica di Amanda Gorman

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 9 aprile 2021)

C’è una cosa che m’interessa moltissimo della poetica di Amanda Gorman: i soldi. Non mi riferisco solo al fatto che l’edizione italiana di The Hill We Climb costi dieci euro per centocinquanta versi, stampati solo recto una strofa per pagina senza testo a fronte né note esplicative, mentre in casa ho l’edizione critica di una raccolta di tragedie di Shakespeare pagata dodici euro e novanta. Mi riferisco piuttosto a quanto la stessa Gorman dichiara a Vogue, di avere finora rinunciato a complessivi diciassette milioni di dollari che le erano stati offerti per far pubblicità a questo e a quello. La Gorman spiega di aver rifiutato di fare da testimonial perché le offerte provenivano da aziende che “non le parlavano”.

Ph. Patrick Semansky / Pool – Ap
Ph. Patrick Semansky / Pool – Ap

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Renzi lancia il format dell’autointervista per parlare di Arabia Saudita

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 28 febbraio 2021)

Una delle trovate più famose di Gigi Marzullo, l’intervistatore della notte in diversi programmi Rai, è Si faccia una domanda e si dia una risposta. Con questa battuta – a metà tra un aforisma e una sollecitazione all’ospite di turno, il giornalista puntava a creare un clima di fiducia, a far sentire a proprio agio chi gli stava di fronte. Del resto, altro non era che un retaggio della famosa domanda a piacere che ha salvato la vita a molti studenti durante le interrogazioni a scuola. Matteo Renzi, nella sua eNews, ha voluto esagerare e ha lanciato un vero e proprio format: l’autointervista sull’Arabia Saudita. Un rapporto desecretato dall’amministrazione di Joe Biden, infatti, ha svelato come l’Intelligence degli Stati Uniti ritenesse responsabile il principe Muhammad bin Salman dell’operazione che ha condotto alla morte del giornalista Jamal Khashoggi in Turchia.

Ph. Fabio Cimaglia / Ipp
Ph. Fabio Cimaglia / Ipp

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Kamala Harris può fare la differenza anche a Hollywood

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 10 febbraio 2021)

Sono in molti a chiedersi quali potranno essere le effettive ripercussioni su Hollywood dell’elezione di Joe Biden, da sempre considerato vicino all’industria americana dell’entertainment. E le questioni in gioco non sono poche, dalla tutela dell’industria theatrical, messa in ginocchio dalla pandemia, sino alla ripresa dei negoziati per l’accordo cinematografico Usa-Cina e alla nomina dei nuovi membri della Federal Trade Commission e della Federal Communications Commission. Ma ancora più rilevante e attuale è domandarsi quale impatto potrà avere la nomina di Kamala Harris a vicepresidente. È lei, e a buon diritto, la vera star di questo tanto auspicato risultato elettorale: la prima donna, e la prima donna non bianca, a diventare vicepresidente degli Stati Uniti.

Hbo
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Dovremmo togliere Twitter a tutti i Capi di Stato?

(ilpost.it, 7 febbraio 2021)

È passato quasi un mese da quando il 9 gennaio Twitter aveva deciso di rimuovere il profilo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in seguito ad alcuni suoi tweet che legittimavano l’attacco del 6 gennaio al Congresso. La decisione di Twitter ha fatto riemergere un dibattito che va avanti da tempo sui rischi che i social network diventino veicoli di propaganda politica, soprattutto se usati da politici di alto livello in maniera eccessiva e con toni aggressivi. Farhad Manjoo, editorialista del New York Times, si è chiesto se non sia più opportuno che a tutti i politici, e in particolare ai Capi di Stato e di governo, venga proibito l’utilizzo dei social network.

Afp
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Da Trump a Biden, la transizione passa anche dall’arredamento

di Ruggiero Montenegro (ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Da sempre, in politica, ai simboli è riservato un ruolo fondamentale: strumenti di persuasione, di identificazione e di propaganda. Ma anche elementi di differenziazione e contrasto. Lo Studio Ovale, in questo senso, rappresenta tutta la grandezza, il prestigio e la responsabilità che deriva dal ruolo di presidente degli Stati Uniti. Per questo ogni avvicendamento alla Casa Bianca viene accompagnato da un cambio d’arredamento dello Studio, un modo attraverso cui i presidenti neoeletti indicano riferimenti e indirizzi della propria azione politica. Per Joe Biden è stata l’occasione per segnare una netta linea di demarcazione rispetto al suo predecessore Donald Trump.

1 - Ap
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Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 21 gennaio 2021)

C’è un’immagine diventata più virale di quelle con Donald Trump che lascia la Casa Bianca con l’elicottero e delle prime foto di Joe Biden nelle vesti di presidente. A rubare la scena ai due protagonisti delle ultime elezioni negli Stati Uniti è stato Bernie Sanders, che ieri ha partecipato alla cerimonia d’insediamento del Democratico Biden. Proprio lui che aveva corso “contro” il nuovo presidente americano ha rubato la scena, sia per il suo look sia per la sua immagine mentre stava seduto su una sedia pieghevole. E così è nato il sito del giorno: Put Bernie Anywhere.TPI TPI TPI TPI Continua la lettura di Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto