Archivi tag: Joan Baez

“Lavender Country”, il primo album country gay

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 3 maggio 2022)

«Perché musica country queer? Perché a volte amiamo una cultura che non ricambia il nostro amore». Con queste parole della musicista e attivista lgbt+ Karen Pittelman si apre il bel libro Queer Country di Shana Goldin-Perschbacher (University of Illinois Press, 2022). Il libro esplora la poetica e la produzione di cantautori e cantautrici country queer e transgender, dalle origini ai brani di super star di oggi come Orville Peck e Lil Nas X.

Ph. Jim Bennett / Getty Images

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Bob Dylan a ruota libera

di Carlo Massarini (linkiesta.it, 23 ottobre 2021)

The Freewheelin’ è il secondo album di Bob Dylan, ed è allo stesso tempo una perfetta fotografia dell’anno in cui è concepito e qualcosa che trascende il suo tempo, perché contiene temi – i maestri della guerra, il razzismo e le risposte che soffiano nel vento, lampi di apocalisse sotto una dura pioggia, le separazioni e l’andare avanti, il surrealismo metaforico dei sogni – che fanno parte della natura umana. Dylan qui è ancora un ragazzino, 22 anni, i capelli ispidi che diventeranno il suo trademark, la sua prima fidanzata Suze Rotolo abbracciata a lui mentre camminano nella neve di Jones Street nel Village a New York a due passi da dove abitano, appena un album di cover acerbe alle spalle ma in tasca una manciata di canzoni da grande, che cambieranno la storia della musica, della società, della sua vita e di quella di milioni di terrestri.

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Bob Dylan, 80 anni di un artista “never ending”

di Enzo Bonaiuto (adnkronos.com, 22 maggio 2021)

Cantautore, musicista, poeta, persino pittore e scultore: qualunque categoria si scelga, appare riduttiva per descrivere l’artista Bob Dylan, che lunedì compirà ottant’anni, essendo nato il 24 maggio del 1941 (da genitori ebrei ucraini, con nonni paterni di origini turche e materni di origini lituane) a Duluth, cittadina americana del Minnesota, porto sui Grandi Laghi, con il nome di Robert Allen Zimmerman, poi cambiato legalmente in Robert “Bob” Dylan – che, dunque, non può considerarsi un nome d’arte – quando aveva vent’anni. Artista a 360 gradi, che comunque ha un posto riservato nell’Olimpo della Musica.

Fotogramma / Ipa
Fotogramma / Ipa

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Joan Baez: “Il mio tour negli Usa in onore di Lampedusa”

di Silvia Bizio (repubblica.it, 13 ottobre 2017)

Leggende della musica come Joan Baez, la voce della protesta degli anni ’70, Robert Plant, Emmylou Harris, Brandi Carlile e Steve Earle – insieme ad altri musicisti – stanno donando il loro tempo e talento per Lampedusa, riconoscendo l’immane sforzo che la piccola isola siciliana sta compiendo da vent’anni per i profughi.Joan_Baez Continua la lettura di Joan Baez: “Il mio tour negli Usa in onore di Lampedusa”

Io c’ero quando la musica si prese carico dei sogni

«Ero a Woodstock e lì incontrai Joan Baez che mi disse: “Mi piace l’Italia anche se si protesta troppo poco, mi piacerebbe venire a svegliarvi”. E lo fece»

di Lucio Salvini («Sette», suppl. al «Corriere della Sera», 3 febbraio 2017)

«Amore ritorna le colline sono in fiore ed io amore sto morendo di dolore…». Un testo banale e melenso, non esattamente un inno di protesta la canzone che cantava Barry McGuire al Festival di Sanremo nel 1965. Barry era il leader di una formazione vocale americana di 10 persone, The New Christy Minstrels, abbastanza nota negli Usa per il suo repertorio: un mix di gospel e country music.JIMI_HENDRIX Continua la lettura di Io c’ero quando la musica si prese carico dei sogni