Archivi tag: Jimmy Kimmel

La satira in America e altre quisquilie

Ph. Jeenah Moon / Getty Images

di Giada Biaggi (ilpost.it, 8 novembre 2024)

Un minuto e mezzo. Novanta secondi. La durata massima di un reel di Instagram, ma anche all’incirca quella dell’apparizione cameo di Kamala Harris lo scorso 2 novembre al Saturday Night Live, lo show comico di punta di Nbc, l’emittente “blue-Klein-democrats” (vuol dire “blu partito democratico”, volevo giocare con l’arte riferendomi a Yves Klein, un artista celeberrimo per il suo blu, ma mi sa che sul Post devo spiegarlo bene), al fianco della comedian Maya Rudolph.

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Usa 2024: Hollywood apprezza Biden e si schiera con Kamala

Sheryl Lee Ralph via X

(ansa.it, 22 luglio 2024)

Hollywood si stringe attorno a Kamala Harris. Dopo che George Clooney si era fatto portavoce delle celebrities dem nel chiedere al presidente Joe Biden di ritirarsi dalla corsa per il secondo mandato, le star che muovono i motori dell’industria dello spettacolo statunitense sembrano pronte a sostenere la sua vice. Tra le prime voci a reagire al tornado politico di domenica, quella di Barbra Streisand.

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Usa 2024: il biasimo di Hollywood nei confronti di Jeffrey Katzenberg

Ph. Leon Neal / Afp – Getty Images

(ilpost.it, 12 luglio 2024)

Come sta succedendo per i finanziatori del Partito Democratico nei circoli della politica e della finanza statunitensi, anche a Hollywood le personalità progressiste stanno cercando dei responsabili del sospetto mascheramento delle reali condizioni di salute del presidente Joe Biden, la cui fragilità e la cui anzianità sono diventate evidenti nelle ultime settimane e hanno allarmato chi era stato rassicurato a lungo sul fatto che invece non fossero così gravi.

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Perché quello che dice George Clooney su Joe Biden conta

Ph. Pete Souza / Epa

(ilpost.it, 11 luglio 2024)

Mercoledì l’attore e regista George Clooney ha scritto un articolo di opinione per il New York Times in cui chiede a Joe Biden di ritirarsi dalle elezioni presidenziali statunitensi. Clooney è un famoso e influente sostenitore del partito Democratico, ne è stato finanziatore per le ultime campagne presidenziali e soprattutto ha partecipato a vari eventi di raccolta fondi, mettendo al servizio delle campagne di Barack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden la sua notorietà e le sue amicizie nel ricco contesto di Hollywood.

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Home tour e altre sciocchezze: la società dei politici obbligati a usare trucchetti social per non sparire

di Guia Soncini (linkiesta.it, 10 giugno 2022)

Questa è la storia del presidente degli Stati Uniti d’America. Anzi, no: è la storia del presidente della regione Emilia-Romagna e del sindaco di Bologna. Anzi, no: è la storia d’un influencer qualunque. Ma, diranno i miei venticinque lettori, ci sta dunque dicendo che i tre politici elencati sono degli influencer qualunque? No, cioè sì (certo che lo sono, siamo tutti aspiranti influencer), ma voglio proprio raccontarvi la storia d’un influencer qualunque, di quelli pagati dalle aziende per dire quanto sono buoni i tali beveroni dietetici o i talaltri alberghi a sette stelle. Un giorno l’influencer è di malumore: le sue storie fanno poche visualizzazioni. Ha provato tutti i trucchi che in genere attirano pubblico. Il cane coccoloso. I luoghi di vacanza fotogenici. I monologhi dolenti su qualche dramma familiare, vero o immaginario, trauma infantile, vero o immaginario, problema di salute, vero o immaginario.

Creative Christians / Unsplash

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Nell’era della morte del contesto forse il problema non è la blackface

di Guia Soncini (linkiesta.it, 26 giugno 2020)

«Le idee non sono più quel che ti fa vincere le campagne elettorali. Tantomeno i valori. Oggigiorno, a venire eletto è quello più bravo ad attirare l’attenzione. Se P.T. Barnum fosse vivo, sarebbe il nostro prossimo presidente». «Non mi è mai piaciuto il circo. Quei poveri elefanti». (Dialogo tra un candidato presidente e Gwyneth Paltrow nella seconda stagione di The Politician).blackface Continua la lettura di Nell’era della morte del contesto forse il problema non è la blackface

Difesa delle donne, minoranze e lotta alle armi: Hollywood porta l’attualità sul palco degli Oscar

di Simona Siri (lastampa.it, 5 marzo 2018)

Tenere insieme il movimento #metoo e #timesup, mischiarlo con le proteste contro le armi, aggiungerci Harvey Weinstein, i ragazzi di Parkland, l’orgoglio nero di Black Panther, Porto Rico, Donald Trump, Mike Pence e i messicani. Sembrava un’impresa impossibile.

Viola Davis tiene la busta con il nome del Miglior attore non protagonista - Dolby Theatre, 4 marzo 2018 (Matt Sayles/AMPAS via Getty Images)
Viola Davis tiene la busta con il nome del Miglior attore non protagonista – Dolby Theatre, 4 marzo 2018 (Matt Sayles/AMPAS via Getty Images)

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Parrucche bionde e sguardi feroci, così Donald ha reso «di nuovo grande» la satira in America

di Massimo Gaggi («Corriere della Sera», 11 marzo 2017)

«Mi dicono che quello appena pronunciato da Trump davanti al Congresso non era il Discorso sullo stato dell’Unione. È vero: stasera, infatti, hanno vinto i Confederati». I commentatori avevano appena cominciato ad analizzare il primo discorso del nuovo presidente davanti alle Camere riunite e già, nel Late Show della Cbs, arrivava l’attacco satirico di Stephen Colbert contro il Trump «sudista».

Taran Killam, Donald Trump e Darrell Hammond al Saturday Night Live del 7 novembre 2015 (Dana Edelson/NBC/NBCU Photo Bank, Getty Images)
Taran Killam, Donald Trump e Darrell Hammond al Saturday Night Live del 7 novembre 2015 (Dana Edelson/NBC/NBCU Photo Bank, Getty Images)

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