Archivi tag: Jill Biden

La guerra segreta tra Melania Trump e Anna Wintour

Ph. Patrick McMullan / Getty Images

di Cristina Insalaco (lastampa.it, 13 febbraio 2025)

Il Telegraph l’ha definita «la guerra segreta tra le due donne più potenti d’America». È quella tra Melania Trump e Anna Wintour. La First Lady, modella e moglie dell’uomo più potente del mondo, contro la regina della moda, la direttrice di Vogue. Eppure vent’anni fa, quando Donald non era ancora presidente degli Stati Uniti, Melania era stata scelta da Wintour per la copertina di Vogue e tra le due era tempo di pace.

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La Casa Bianca della nuova first lady

Ph. Jonathan Ernst / Reuters

di Giulio Silvano (ilfoglio.it, 28 gennaio 2025)

Quando nel 2016 Donald J. Trump annunciò la sua candidatura scendendo le scale mobili della sua torre sbrilluccicante, iniziarono meme e vignette su come avrebbe ridotto la White House. Ecco una Casa Bianca tutta d’oro, sulle orme del suo appartamento in stile “dictator chic” a Manhattan, con sedie Luigi XIV placcate 18 carati e tappetoni pelosi anni Ottanta. Ecco Pennsylvania Avenue trasformata in casinò con neon da Atlantic City e slot machine nella West Wing. Continua la lettura di La Casa Bianca della nuova first lady

Fight Fight Fight, la linea di profumi di Trump

Donald Trump via Truth

di Irene Soave (corriere.it, 10 dicembre 2024)

«Un profumo a cui nemmeno i tuoi nemici resistono». La foto di Jill Biden che sorride in maniera più che cordiale all’arcinemico Donald Trump, seduto due posti alla sua sinistra all’inaugurazione della Notre-Dame restaurata, ha fatto scatenare meme e commenti sui social. Il più perfido l’ha fatto lo stesso Trump, che ha usato proprio quella foto per fare pubblicità [sul suo social Truth – N.d.C.] alla sua linea di profumi Fight Fight Fight.

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Michael Kors alla New York Fashion Week: “Le elezioni il nuovo red carpet”

di Carole Hallac (lastampa.it, 14 settembre 2024)

«Le elezioni sono il nuovo red carpet» ha dichiarato lo stilista Michael Kors durante la Fashion Week di New York, dove la politica ha fatto da protagonista con simboli patriotici in passerella, figure politiche in prima fila e collezioni che rispecchiano diverse visioni della società americana. In particolare, la prospettiva di una donna alla Casa Bianca ha galvanizzato l’industria della moda, che, già all’inizio della kermesse, è scesa in strada per incoraggiare gli elettori a recarsi alle urne.

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Potus e Flotus: che accadrebbe se Kamala Harris vincesse

di Emanuele Capone (huffingtonpost.it, 5 agosto 2024)

In principio fu Barack Obama: il 44esimo presidente degli Stati Uniti, noto anche per essere particolarmente attivo on line e soprattutto sui social network, fu il primo per cui, il 18 maggio 2015, venne creato su Twitter l’account Potus, che poi è passato di mano in mano, prima a Donald Trump e in seguito a Joe Biden. Gli americani sono fissati con le sigle e le usano per più o meno tutto, anche grazie a una lingua che (diversamente dall’Italiano) si presta a questa abitudine.

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Jill Biden lo dice con un vestito: «Vota»

Ph. Mandel Ngan / Getty Images

di Alfredo Toriello (vanityfair.it, 1° luglio 2024)

In campagna elettorale tutto – o almeno quasi tutto – è lecito, anche mandare messaggi agli elettori attraverso il proprio outfit, come dimostra Jill Biden. Per il raduno del presidente Joe Biden a Raleigh, Carolina del Nord, la Flotus infatti decide di sfruttare anche il suo abito per invogliare gli indecisi e convincere ancor di più i sostenitori ad andare alle urne e far sentire la propria voce alle prossime elezioni presidenziali.

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Le celebrità engagé e i giovani che non distinguono tra imperativo morale e posizionamento sociale

di Guia Soncini (linkiesta.it, 14 maggio 2024)

Era ventidue anni fa, che per certe cose son ventidue secoli e per altre son ventidue minuti. Non c’erano i social, per dire. Io scrivevo per il femminile del Corriere, che vendeva vagonate di copie (a raccontarlo oggi, non sembra neanche vero). Siccome le pagine chiudevano in tipografia dieci giorni prima dell’uscita, se volevi coprire l’attualità dovevi farti venire un’idea. Farsi venire un’idea era esercizio che davamo tutti per scontato di dover fare: è la grande differenza tra i giornali di allora e i giornali di oggi, le canzoni di allora e le canzoni di oggi, i programmi di allora e i programmi di oggi.

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Grammy 2023: Shervin Hajipour vince con “Baraye”, inno alle proteste in Iran

a cura di Elisabetta Murina (fanpage.it, 6 febbraio 2023)

Tra i vincitori dei Grammy Awards 2023, c’è anche Shervin Hajipour. Il giovane cantante iraniano, 25 anni, ha vinto nell’inedita categoria “Miglior canzone per il cambiamento sociale” con la sua Baraye, inno delle proteste che hanno attraversato l’Iran negli ultimi mesi. Quest’anno, per la prima volta nella storia dei Grammy, è stata premiata una canzone per la sua capacità di essere portatrice di cambiamento sociale.

Getty Images / Melobit

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Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

di Serena Tibaldi (d.repubblica.it, 20 gennaio 2021)

Ci si aspettava un messaggio più o meno diretto dalle mise scelte da Kamala Harris e Jill Biden, e così è stato. Nel più puro stile politico americano, in cui ogni indumento viene analizzato e studiato per carpirne il significato nascosto, sia la Vicepresidente sia la First Lady hanno utilizzato la cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca per mettere in chiaro la loro agenda stilistica. La Vicepresidente si è presentata con un completo abito e cappotto viola di Christopher John Rogers, designer afroamericano emergente molto lanciato e molto impegnato a livello politico.

Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times
Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times

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Jill Biden e lo stivale che invita al voto

di Eva Grippa (d.repubblica.it, 15 settembre 2020)

La chiamano diplomazia della moda e consiste nell’uso di abiti o accessori per inviare messaggi politici o sociali. E la scelta di Jill Biden fa scuola, sul tema. La moglie del vicepresidente in carica Joe Biden, candidato democratico alle elezioni per la Casa Bianca, è stata fotografata con indosso uno stivale nero con la scritta VOTE, ovvero VOTA!, mentre con il marito lasciava l’edificio statale a Wilmington, Delaware, dopo aver votato per le primarie.

Ph. Jim Watson / Getty Images
Ph. Jim Watson / Getty Images

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