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Kamala Harris ha perso: l’era del celebrity endorsement è finita?

24 Novembre 2024Readings on Star PoliticsAlex Cooper, Andy Gershon, Bruce Springsteen, Call Her Daddy, campagna elettorale, Cardi B, celebrity endorsement, Donald Trump, Freedom, George Clooney, Jennifer Lopez, Jon Bon Jovi, Kamala Harris, Katy Perry, Lady Gaga, Leonardo DiCaprio, Lizzo, Megan Thee Stallion, Neil Young, Oprah Winfrey, plutocrazia, politica-per-media, political endorsement, Ricky Martin, Rockin’ in the free world, star politics, Stevie Nicks, Taylor Swift, The Roots, Usa 2024Star Politics

di Edward Helmore (theguardian.com / dagospia.com, 19 novembre 2024)

I nomi sembrano quelli di un cast di talenti in procinto di calcare un red carpet o di partecipare alla famosa festa post-Oscar di Vanity Fair. Oprah Winfrey, Megan Thee Stallion, George Clooney, Leonardo DiCaprio, Bruce Springsteen e molti, molti altri. Questi sono solo alcuni dei nomi di celebrità di spicco che hanno sostenuto la corsa fallimentare di Kamala Harris alla Casa Bianca, rendendola una delle campagne politiche più costellate di star nella storia degli Stati Uniti.

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Per molti attori a Hollywood fare gli imprenditori non è più solo arrotondare

17 Marzo 2024Readings on Star PoliticsArnold Classic, Arnold Schwarzenegger, Ashton Kutcher, biopolitica, Brad Pitt, Brock Pierce, CAA, Casamigos, celebrity politics, Covid-19, Digital Entertainment Network, Dwayne Johnson, Fabletics, George Clooney, Goop, Gwyneth Paltrow, Harry Styles, Hello Sunshine, Hollywood, Internet Gaming Entertainment, iperdivismo, Jennifer Lopez, Jessica Alba, JLo Beauty, Kate Hudson, Kendall Ostrow, Kim Kardashian, Mark Wahlberg, Newman’s Own, NOWwith, Paul Newman, Plan B Entertainment, Pleasing, politica-per-media, postdivismo, Reese Witherspoon, Rob McElhenney, Robert De Niro, Ryan Reynolds, Sarah Jessica Parker, SJP, SPiN, star politics, Susan Sarandon, Tequila Flecha Azul, Tequila Teremana, The Honest Company, Toby Borg, trades, TriBeCa Productions, Twitter, Wahlburgers, Wrexham, ZOAStar Politics

(ilpost.it, 15 novembre 2023)

Da diversi anni, gli attori e le attrici statunitensi in cima alla lista di quelli che guadagnano di più non sono necessariamente i più noti. Le testate che si occupano dell’industria del cinema negli Stati Uniti (note come “trades”) hanno l’abitudine di compilare una lista annuale delle persone più potenti, di chi è stato più pagato e in generale di chi ha guadagnato di più nel settore dello spettacolo. Per anni è stata una maniera di dare conto di chi avesse avuto una grande annata per quanto riguarda la recitazione, magari con un ingaggio particolarmente proficuo, e chi invece fosse in declino.

Ph. Dimitrios Kambouris / Getty Images for The Honest Company

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Oscar 2024: perché le star indossavano una spilla rossa

12 Marzo 2024Readings on Star PoliticsAcademy Awards 2024, Artists 4 Ceasefire, Ava DuVernay, Billie Eilish, biopolitica, Cate Blanchett, celebrity politics, Finneas O’Connell, Jennifer Lopez, Joe Biden, Mark Ruffalo, politica-per-media, Quannah Chasinghorse, Ramy Youssef, red carpet, Richard Gere, Selena Gomez, star politics, Striscia di GazaStar Politics

di Alfredo Toriello (vanityfair.it, 11 marzo 2024)

Anche quest’anno il red carpet degli Oscar 2024 ha brillato a dovere. Forse il gotha di Hollywood non osa come in passato, con abiti un pizzico meno spettacolari, ma non si può non rimanere lo stesso a bocca aperta davanti ai look che hanno calcato il tappeto rosso. I più attenti avranno notato una particolarità su alcune mise: una spilla rossa.

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Le celebrità ora si fanno i documentari da sé

5 Dicembre 2023Readings on Star PoliticsApple Tv+, Archewell, Arnold, Arnold Schwarzenegger, Beckham, celebrity culture, Chiara Ferragni – Unposted, Chicago Bulls, David Beckham, documentari sulle celebrità, Francesco Totti, Halftime, Harry & Meghan, Henry Mountbatten-Windsor, Ilary Blasi, iperdivismo, Jennifer Lopez, Jennifer Wilson, Making a Murderer, Meghan Markle, Michael J. Fox, Michael Jordan, Miss Americana, Nba, Netflix, Pamela a Love Story, Pamela Anderson, Paris Hilton, politica-per-media, postdivismo, Prime Video, Robbie Williams, Selena Gomez: My Mind and Me, serie documentaria, Sly, star politics, Stephen Curry: Underrated, Still, Sylvester Stallone, Taylor Swift, The Last Dance, This is Paris, Tiziano Ferro, Tommy Lee, Unanimous, Unica, Victoria AdamsStar Politics

(ilpost.it, 29 novembre 2023)

Il successo di Unica, il documentario che racconta la versione di Ilary Blasi sui problemi che hanno portato alla sua separazione dall’ex marito Francesco Totti, è stata l’ultima dimostrazione di come i documentari sulle celebrità realizzati e spesso anche direttamente prodotti (cioè finanziati) dagli stessi soggetti siano una nuova grande tendenza produttiva delle piattaforme. Unica è il film più visto su Netflix Italia questa settimana, e il sesto più visto nella classifica mondiale dei film non in lingua Inglese.

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Sedere: storia politica e appropriazione culturale

21 Maggio 2023Readings on Star Politicsappropriazione culturale, biopolitica, body neutrality, Butts: A Backstory, colonialismo, culo, derrière, Fearing the Black Body: The Racial Origins of Fat Phobia, gluteoplastica additiva, Heather Radke, Jennifer Lopez, Kate Moss, Kim Kardashian, Michelle Hunziker, Miley Cyrus, moda vestimentaria, politica-per-media, Robin Thike, Saartjie Baartman, Sabrina Strings, sedere, social, star politics, twerk, Venere ottentotta, YouPornStar Politics

di Eugenia Nicolosi (alfemminile.com, 25 aprile 2023)

Nei nostri corpi portiamo storie. Questa è la conclusione cui arriva la saggista americana Heather Radke nel suo nuovo libro, Butts: A Backstory (Simon & Schuster), un’opera di storia culturale che traccia il pensiero e il significato del derrière, in particolare quello delle donne. Attingendo alla propria esperienza, Radke analizza il modo in cui attorno al sedere si formano i nostri sentimenti e le nostre vulnerabilità, attorno al sedere si intrecciano desiderio, vergogna e potere.

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Rap, rivendicazioni e nostalgie: il grande paradosso del Super Bowl

20 Febbraio 2022Readings on Star Politics50 Cent, biopolitica, Black History Month, Black Lives Matter, Colin Kaepernick, Dr. Dre, Eminem, Jay-Z, Jennifer Lopez, Kendrick Lamar, Mary J. Blige, Nfl, politica-per-media, Roc Nation, Shakira, Snoop Dogg, star politics, Super Bowl 2022, The Weeknd, Tupac ShakurStar Politics

di Sebastiano Pucciarelli / Tv Talk (huffingtonpost.it, 15 febbraio 2022)

Il Super Bowl è il grande paradosso dello spettacolo occidentale: la finale del campionato di football americano è l’evento televisivo più visto in assoluto, ma da decenni viene seguito più per le esibizioni musicali (e le pubblicità prodotte ad hoc) che per la partita. La voglia e la pazzia di snobbare il piatto principale per abbuffarsi di stuzzichini. Parliamo di un grande buffet per telespettatori, sempre intorno ai 100 milioni (da noi 336.000 nottambuli per un 6.9% di share su Rai 1, imprecisati su Dazn), e una pacchia per gli sponsor, che quest’anno pagavano 30 secondi di pubblicità anche 7 milioni di dollari. Il concerto nell’intervallo ne è costati tra i 15 e i 17. Biglietti a 3mila dollari e stadio finalmente pieno dopo la capienza più che dimezzata nel 2021, causa pandemia.

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Il colore viola

22 Gennaio 2021Readings on Star PoliticsAmanda Gorman, Barack Obama, biopolitica, Capitol Hill, Donald Trump, Eugene Goodman, George Floyd, Inauguration Day 2021, Jennifer Lopez, Joe Biden, Kamala Harris, Lady Gaga, Michelle Obama, moda vestimentaria, politica-per-media, Shirley Chisholm, star politicsStar Politics

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

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Super Bowl 2020: Beyoncé e Jay-Z non si alzano per l’inno nazionale

6 Febbraio 2020Readings on Star PoliticsBeyoncé, biopolitica, Black History Month, celebrity politics, Colin Kaepernick, Demi Lovato, Jay Z, Jennifer Lopez, National Football League (NFL), politica-per-media, Roc Nation, Shakira, star politics, Super Bowl 2020Star Politics

di Claudia Gagliardi (optimagazine.com, 3 febbraio 2020)

Non è passato inosservato il fatto che Beyoncé e Jay-Z non si siano alzati durante l’esecuzione dell’inno nazionale al Super Bowl di domenica 2 febbraio: tra i 60mila spettatori presenti a Miami per la finale del campionato di football americano, la coppia ha deciso di restare seduta mentre Demi Lovato eseguiva The star-spangled banner.

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Super Bowl halftime show 2020: il messaggio politico di Shakira e Jennifer Lopez

4 Febbraio 2020Readings on Star Politicsbiopolitica, Donald Trump, Emme Anthony, Jennifer Lopez, politica-per-media, Shakira, star politics, Super Bowl halftime show 2020Star Politics

di Gaia Mellone (giornalettismo.com, 3 febbraio 2020)

Lo show messo in piedi da Shakira e Jennifer Lopez durante l’intervallo del Super Bowl è sicuramente entrato a pieno diritto nella storia. Le due cantanti hanno mostrato tutto il loro talento cantando, ballando e suonando i loro più grandi successi, e mandando anche un messaggio politico. E insieme a loro, sul quel palco, è nata anche una stella che sicuramente farà parlare molto di sé.

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