di Hamilton Santià (linkiesta.it, 30 luglio 2019)
Forse è fisiologico, ma negli ultimi anni sembra che tutti gli aspetti legati alla vita online stiano diventando molto più faticosi. Dalla condizione di burn-out permanente cui sono affetti i lavoratori del cosiddetto “terziario avanzato” (che non è nient’altro che il nuovo proletariato cognitivo: poche tutele, pochi soldi, nessuna possibilità di disconnettersi) di cui ha scritto il Guardian in un articolo molto letto e discusso nei giorni scorsi, alla palese difficoltà di avere a che fare con le contraddizioni e le degenerazioni che porta il cosiddetto Capitalismo delle Piattaforme.
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