di Giovanni Boniolo (huffingtonpost.it, 15 dicembre 2021)
Nel 1999, la Banca Mondiale sancì, punto poi ripreso nel 2005 dall’Unesco, che viviamo in una società della conoscenza, ovvero in una società a elevato grado di utilizzo delle tecnologie elettroniche in ambito informazionale e caratterizzata da individui che sanno reperire informazione, che sanno maneggiarla, modificarla creativamente e usarla al fine di aumentare la qualità della vita loro e di coloro cui sono interessati. Si ha così una definizione di conoscenza basata sulla possibilità di aumentare la qualità della vita in base all’informazione che abbiamo e che siamo capaci di recuperare e manipolare. Qui per “informazione” s’intende la notizia di un evento o di un processo che si è provata essere veridica attraverso le tecniche tipiche di quell’ambito.
Continua la lettura di I cialtroni, gli imbonitori e il danno sociale