Donald Trump non esclude la possibilità di correre per un terzo mandato alla presidenza degli Stati Uniti. La Costituzione lo vieterebbe, ma lui a certe cose non dà peso e anzi dice che «moltissime persone» gli stanno chiedendo di candidarsi ancora, e quindi perché no.
La regola numero 94 (su un totale di 140) nel bestseller di Roger Stone Stone’s Rules è “Nothing is on the level”, nulla è quel che sembra. «Tutto è truccato», ci spiega l’autore, che è stato il primo stratega politico di Donald Trump e, sin dagli anni Ottanta, ha insistito perché corresse per la Casa Bianca: è stato il suo primo stratega elettorale, dopo una lunga carriera iniziata con Richard Nixon.
L’incontro di Volodymyr Zelensky e Donald Trump di venerdì 28 febbraio, nello Studio Ovale della Casa Bianca, è stato particolarmente teso. La discussione è degenerata, i toni si sono alzati e ci sono state interruzioni a vicenda, alla presenza dei media. Alla fine, l’accordo sulle “terre rare” è saltato, il presidente ucraino se n’è andato anzitempo e la conferenza stampa congiunta è stata annullata.
Chi avrebbe mai immaginato che la scelta di una polo, anche se firmata, sarebbe diventata una questione geopolitica? A chiederselo è stata Elvira Gasanova, la stilista ucraina dietro la scelta dell’outfit del presidente Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, in un’intervista alla rivista Women’s Wear Daily.
«Trump, datti una calmata». Con tre lapidarie parole Michael Caine è stato il primo vip di Hollywood a commentare il durissimo duello di ieri nello Studio Ovale tra il presidente Donald Trump e il suo vice J.D. Vance da un lato e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky dall’altro.
L’abito non fa il monaco – o, in Inglese, “Don’t judge a book by its cover” – è il proverbio dimenticato da Donald Trump. Infatti, secondo Barak Ravid, corrispondente di Axios e ben informato sui retroscena della Casa Bianca, oltre ai contrasti di natura politica ed economica, sarebbe stato l’abbigliamento con cui Volodymyr Zelensky si è presentato alla White House a indispettire il tycoon.
Durante la visita di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca [ieri, 28 febbraio 2025 – N.d.C.], Donald Trump ha preteso da lui elogi, gratitudine e una sorta di sudditanza. Il suo vicepresidente, J.D. Vance, ha sostenuto queste pretese, arrivando entrambi a minacciare Zelensky e il popolo ucraino se non avesse abbassato la testa di fronte al Presidente degli Stati Uniti.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riceve oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca e lo accoglie con una battuta. Zelensky, come sua abitudine, indossa una felpa delle forze armate ucraine: niente giacca, niente cravatta. Trump, in completo blu d’ordinanza con cravatta rossa, a operatori e giornalisti che assistono alla scena regala una battuta: «Si è vestito elegante oggi».
Negli Stati Uniti e non solo, i neonazisti stanno celebrando il presunto saluto romano fatto due volte da Elon Musk durante un discorso il giorno dell’insediamento di Donald Trump davanti a decine di migliaia di sostenitori del neopresidente. «Le elezioni vanno e vengono, alcune sono importanti, altre no, ma questa è stata davvero importante» ha detto l’imprenditore e stretto alleato di Trump parlando all’interno della Capital One Arena di Washington, il palazzetto dello sport dove si è tenuto un evento celebrativo dopo il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti.
Ph. Angelina Katsanis / Pool – Afp via Getty Images
di Chiara Beghelli (ilsole24ore.com, 20 gennaio 2025)
Spazzate le vie le voci che la volevano sostanzialmente separata dal marito Donald («La mia priorità è essere madre, essere First Lady ed essere moglie», ha detto circa una settimana fa), Melania Trump si appresta a tornare Flotus – First Lady of the United States. Misurata nelle parole e nei gesti, pressoché impeccabile, alle spalle del marito che salutava gli ospiti della cena pre-giuramento organizzata alla National Gallery of Art di Washington, sembrava una sorta di sacerdotessa della fede Maga.