Debutto in politica anche per Barron Trump, l’ultimo figlio, appena diciottenne, dell’ex presidente Donald Trump. Il teenager è stato nominato tra i delegati che la Florida invierà alla convention repubblicana, che si svolgerà a luglio a Milwaukee: nella città del Wisconsin il padre sarà, di nuovo, incoronato candidato alla Casa Bianca.
di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 28 agosto 2023)
Donald Trump non ha nulla da imparare dalle star di Hollywood su come mantenere sempre desta l’attenzione su di sé. Lo ha dimostrato anche in occasione della diffusione della sua foto segnaletica per l’arresto avvenuto nella contea di Fulton, ad Atlanta, durato solo venti minuti, perché il tycoon è stato rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 200mila dollari.
di Mattia Giusto Zanon (ilfoglio.it, 3 gennaio 2022)
Da quando nel 1999 Neo, messo di fronte alla scelta tra pillola rossa e pillola blu, scelse la prima, qualcosa è cambiato, nel cinema e nel mondo. Un punto fermo nella galassia della cultura pop. Un prima e un dopo. Colpa degli ingredienti di quel film, Matrix: una miscela unica di fantascienza cyberpunk, thriller ma anche drammi esistenziali strabilianti e profondi. La narrazione ambiziosa è stata eguagliata da immagini lussureggianti, che hanno immediatamente edificato un immaginario preciso: linee verdi gocciolanti di codice informatico, uno scenario post-apocalittico di umani-batteria racchiusi in capsule e protagonisti androgini che sfoggiano guardaroba virtuali con sfumature sadomaso mentre sfidano le leggi della Fisica per schivare i proiettili.
di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 10 gennaio 2021)
Umberto Tozzi si dissocia dall’utilizzo della canzone Gloria prima dell’assalto a Capitol Hill, con i figli di Donald Trump e tutto il suo staff ripreso sulle note della canzone. Melodia che è stata ampiamente utilizzata da Trump e dai suoi: anche mercoledì 6 gennaio – appena prima dell’assalto al Congresso – durante il comizio risuonavano le note della nota canzone del cantante italiano, diffusa tramite altoparlanti. Umberto Tozzi ha deciso di dissociarsi apertamente e pubblicamente dal fatto con un video su Twitter, e sui social sceglie di prendere posizione sulla questione sia in Italiano che in Inglese.Continua la lettura di Per Umberto Tozzi non c’è “Gloria” nello staff di Trump che utilizza il suo pezzo prima dell’assalto a Capitol Hill→
«La rivoluzione inizia dai muscoli» è una frase che viene attribuita a Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America. Che l’abbia detta oppure no, Jane Fonda ne ha fatto il proprio motto, stipandovi dentro tutto un arcobaleno di significati riassumibili così: il vero cambiamento incomincia con un’azione che coinvolge il proprio corpo. Poco prima del lockdown, Jane Fonda si era lasciata crescere i capelli bianchi e, col senno di poi, non avrebbe potuto scegliere momento migliore. Per lei, cambiare taglio o pettinatura non era mai stato un atto neutrale, anzi.
di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 20 novembre 2020)
Se il Russiagate era stato soprannominato “Stupid Watergate” (da John Oliver di Last Week Tonight, sempre sia lodato), il tentativo di colpo di mano di Donald Trump ieri pare configurabile come un golpe covidiota. Per via del Covid e non solo. O come un clown coup, sono molti a chiamarlo così. Di certo, servirebbero i fratelli Coen a raccontarlo. Meglio, i fratelli Marx. Magari dal punto di vista dei funzionari repubblicani dell’ufficio elettorale del Michigan, che prima si sono rifiutati di certificare i risultati della Wayne County, quella di Detroit, afroamericana e democratica. Poi li hanno certificati. Ora vorrebbero cancellare la certificazione ma è complicato. Intanto Trump li ha invitati oggi alla Casa Bianca.
Vi ricorda qualcuno il protagonista di Sassy Justice, la nuova serie creata dagli autori del cartone animato South Park? L’abbronzatura, gli occhi e la bocca sembrano quelli di Donald Trump. E in effetti lo sono. Perché Trey Parker e Matt Stone, le menti dietro questi video comparsi a sorpresa su YouTube e su alcuni canali televisivi americani, hanno usato il deepfake per mettere il viso del presidente degli Stati Uniti sopra quello dell’attore Peter Serafinowicz. Allo stesso modo in Sassy Justice ci sono il creatore di Facebook Mark Zuckerberg, il politico Al Gore e l’attore Michael Caine.Continua la lettura di “Sassy Justice”, la serie col deepfake di Donald Trump→
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha speso 70mila dollari l’anno per il parrucchiere. E 95mila per l’hair styilist e il truccatore della figlia Ivanka. È quanto emerge dai dettagli delle dichiarazioni dei redditi del tycoon, pubblicate ieri dal New York Times. Spese dedotte in maniera sistematica dalle tasse da Trump. Una somma cospicua, soprattutto se si pensa che, secondo i documenti pubblicati dal Nyt, Trump nel 2016 e nel 2017 ha pagato solo 750 dollari di tasse federali, e zero nei dieci anni precedenti.Continua la lettura di Donald Trump spende 70mila dollari l’anno per il parrucchiere (sua figlia Ivanka 95mila)→
di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 29 settembre 2020)
Tax day
I pundit, i commentatori della politica americana, non ne azzeccano una dai tempi di Bush/Gore e forse da prima, ma a volte viene voglia di credergli. Succede ora con David Frum: sull’Atlantic sostiene che Trump sta perdendo – come si suol dire – il controllo della narrazione. Che le rivelazioni del New York Times sulle tasse (750 dollari nel 2017) e i debiti (più di 300 milioni di dollari da restituire nei prossimi anni) e le perdite e i pasticci gli non verranno liquidati, al solito, come simpatiche caratteristiche del personaggio.Continua la lettura di Florida Men: lo strano caso di Brad Parscale in trattamento sanitario obbligatorio→
di Luigi Ippolito e Viviana Mazza (corriere.it, 23 settembre 2020)
Casa Bianca 2024: Meghan Markle contro Ivanka Trump? Uno scenario che suona da fantapolitica, ma che potrebbe essere più vicino alla realtà di quanto non sembri. Perché sia la duchessa di Sussex sia la figlia di The Donald non fanno mistero delle loro ambizioni. Innanzitutto, la moglie del principe Harry, ormai stabilmente insediata a Santa Barbara, in California: il suo ingresso in politica viene considerato sempre più probabile, perché tutte le sue mosse puntano in quella direzione.