Archivi tag: iperdivismo

Sanremo, Day 1

di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 febbraio 2023)

Sono passati trentun anni da quando Corrado Guzzanti e i suoi compari di Avanzi cantavano «e ora che pure Benigni s’è sposato non ci sta più chi ci bestemmia sul mercato», quindi quando ieri mattina Amadeus ha annunciato che ieri sera ci sarebbe stato Benigni a leggere articoli della Costituzione, Benigni con Mattarella, nientemeno, abbiamo tutti pensato: beh, certo, ormai è venerato maestro, mica più in quota comico.

Ansa

Continua la lettura di Sanremo, Day 1

Per “The Atlantic” l’era dei social media sta finendo (e non sarebbe mai dovuta iniziare)

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 14 novembre 2022)

Se Facebook piange, Twitter non ride e la fine dei social media non è mai sembrata tanto vicina (ma potrebbe non essere un male): lo sostiene l’esperto di web Ian Bogost in un lungo approfondimento apparso su The Atlantic. Dopo aver passato in rassegna i recenti tumulti dei colossi del web – dagli 11mila licenziamenti ordinati da Mark Zuckerberg per Meta, fino al malcontento di inserzionisti e utenti dopo l’acquisizione della piattaforma dell’uccellino da parte di Elon Musk – l’autore giunge alla conclusione che «la caduta» dei social potrebbe rappresentare «un’opportunità» per ricalibrare il modo in cui comunichiamo.

Continua la lettura di Per “The Atlantic” l’era dei social media sta finendo (e non sarebbe mai dovuta iniziare)

Come TikTok si è mangiata l’Internet

di Alberto Ferrigolo (agi.it, 19 ottobre 2022)

TikTok, l’app più popolare al mondo, ha aperto la strada a una nuova era della popolarità istantanea, ma possiamo fidarci? Se lo chiede il Washington Post nel raccontare la storia di Shelby Renae, ragazzina che ha trascorso «una serata a dipingersi le unghie, passandosi il telefono tra un dito e l’altro» 20.000 visualizzazioni, poi 40.000 «e la mattina dopo, quando il suo video ha superato i 3 milioni di visualizzazioni, ha deciso che le era cambiata la vita».

Ph. Avishek Das / Sopa Images via Zuma Press Wire

Continua la lettura di Come TikTok si è mangiata l’Internet

La formula della fama

di Guia Soncini (linkiesta.it, 29 settembre 2022)

Al video ci ho pensato dopo, quando ieri è arrivata nelle redazioni una letterina con cui l’avvocato di Giorgia Meloni intimava di non braccarne la figlia per fotografarla o riprenderla. Al video in quel momento presente sulla home page d’un grande quotidiano, in cui un giornalista filmava una seienne che entrava a scuola, perché quella seienne è la figlia della prossima presidente del Consiglio, e in un Paese senza star system ci si arrangia come si può.

Pexels

Continua la lettura di La formula della fama

Il racconto dell’influencer

di Guia Soncini (linkiesta.it, 27 settembre 2022)

«Oggi inizia la resistenza», twitta Francesca Michielin, che di mestiere presenta X Factor, ma è evidentemente pronta non dico a salire sulle montagne col mitra ma almeno ad andare a Cortina con un paio di sci nuovi (spero che gli impianti ampezzani di neve finta siano migliorati rispetto ai miei tempi, quando la rivoluzione volevamo farla, pensa te, contro la Dc, ma almeno non avevamo luoghi pubblici in cui dichiarare la nostra scemenza giovanile). Il giorno prima, mentre l’Italia votava come ampiamente previsto Giorgia Meloni, la sinistra dell’Instagram s’indignava per le stronzate, come aveva fatto per tutto il resto della campagna elettorale e della vita. È normale che sia così: siamo una società in cui il benessere è diffuso e i bisogni primari sono soddisfatti, ci resta tempo per occuparci di stronzate e quindi lo facciamo. Il dettaglio grave è l’apparente incapacità di distinguere tra le stronzate e le cose serie, riuscendo ad avere l’approccio sbagliato a entrambe.

Ben Daniel

Continua la lettura di Il racconto dell’influencer

Come si è ridotto il red carpet della Mostra di Venezia, preda dei “morti di follower”

di Manuela D’Alessandro (agi.it, 9 settembre 2022)

Quest’anno sul red carpet di Venezia è successa una cosa mai vista. Una proposta di matrimonio si è intromessa nella sfilata sul rosso del cast di The Son, il film drammatico in cui Hugh Jackman interpreta il padre di un figlio depresso. Alessandro Basciano ha chiesto in ginocchio a Sophie Codegoni di sposarlo porgendole un anello a celebrare la svolta della storia nata durante Il Grande Fratello. Belli, giovani, influencer, stanno facendo impazzire Instagram postando ogni frammento della loro avventura, ma attirando anche la ferocia di chi vede in questo episodio il momento più cafone della “desacralizzazione” del tappeto in corso da qualche tempo. Non più ambita striscia che possono calcare solo i divi, o almeno chi abbia un qualche legame col cinema, ma un tappeto “in vendita” accessibile a chiunque debba promuovere sé stesso o un prodotto, che sia un diamante o un telefonino.

Starpix / Apa-PictureDesk via Afp

Continua la lettura di Come si è ridotto il red carpet della Mostra di Venezia, preda dei “morti di follower”

La corsa elettorale del treno delle vanità

di Sara Gentile (huffingtonpost.it, 5 settembre 2022)

Il martellare dei telegiornali e dei talk show, innanzitutto, in questi giorni non è informazione, ma piuttosto un guardare dal buco della serratura, una forma di voyeurisme politico che non informa, né agevola la partecipazione dei cittadini alla cosa politica. Il giornalismo, quello televisivo, deve interrogarsi su ciò, e i politici pure. Ritengo che il potere nelle sue prassi e meccanismi abbia necessità di una parte di riservatezza che è propria della sua natura, quella che gli consente di prendere decisioni fuori dal tifo da stadio o dalle imprecazioni degli scontenti. Voglio dire non gli arcana imperii di una volta, la segretezza che permette tutti gli arbitrii, ma il limite di una soglia oltre la quale tutto diventa curiosità gratuita e, inoltre, toglie al potere una delle sue insegne importanti: non essere svenduto alle bancarelle dei media come una storia qualunque.

Ph. Roberto Monaldo / LaPresse

Continua la lettura di La corsa elettorale del treno delle vanità

Il vero problema degli scienziati che si candidano in politica

di Enrico Bucci (ilfoglio.it, 18 agosto 2022)

Durante le prossime elezioni, assisteremo a un fenomeno nuovo, o perlomeno a un fatto che si verifica a una scala prima non osservata: la presenza di candidati scelti fra le fila della comunità scientifica, in opposizione a una congerie più vasta del solito di candidati provenienti dall’area di chi invece alla scienza si oppone, e vorrebbe sostituirvi la propria credenza preferita (o, per meglio dire, il proprio insieme di cospirazioni alternative). Non mi occuperò di questi ultimi, che hanno rotto gli argini della decenza dai tempi in cui il MoVimento 5 Stelle ha imbarcato i sostenitori espliciti di ogni sorta di sciocchezze, purché fossero una manifestazione di opposizione a quanto fatto dai loro predecessori; non me ne occuperò, anche se, senza dubbio, pure in questo caso si osserva nel momento attuale un fenomeno che agisce su scale ben diverse da quelle sin qui viste, con intere liste fondate in aperta contrapposizione alle “verità ufficiali”, al “sistema”, e in supporto di ogni sorta di castroneria utile a scaldare gli animi.

Continua la lettura di Il vero problema degli scienziati che si candidano in politica

Gianluca Vacchi, mai un raffreddore

di Stefano Ciavatta (esquire.com, 7 giugno 2022)

Ci siamo. È arrivata la fase da venerato maestro anche per Gianluca Vacchi, imprenditore bolognese, creator digitale, influencer da 40 milioni di follower, per molti solo “quello dei balletti” o semplicemente “un morto di fama”, da ultimo anche deejay al Tomorrowland e all’Amnesia di Ibiza, “celebrità su Internet” sintetizza Google. Con il documentario Mucho Mas prodotto da Nicola Giuliano, premio Oscar per La grande bellezza, Vacchi ha chiuso il cerchio del suo storytelling dorato. Ora è in orbita Prime Video come i Ferragnez e Sfera Ebbasta: that’s Italy. Tra gli animali sociali digitali Vacchi è il primo crack nel suo genere, vale a dire il filone del costume nazionale dei dispenser di leggerezza, gli stakanovisti della fabbrica di felicità e acqua calda. “Me ne vado a fare il guru” diceva Riccardo Pazzaglia.

Prime Video

Continua la lettura di Gianluca Vacchi, mai un raffreddore

Home tour e altre sciocchezze: la società dei politici obbligati a usare trucchetti social per non sparire

di Guia Soncini (linkiesta.it, 10 giugno 2022)

Questa è la storia del presidente degli Stati Uniti d’America. Anzi, no: è la storia del presidente della regione Emilia-Romagna e del sindaco di Bologna. Anzi, no: è la storia d’un influencer qualunque. Ma, diranno i miei venticinque lettori, ci sta dunque dicendo che i tre politici elencati sono degli influencer qualunque? No, cioè sì (certo che lo sono, siamo tutti aspiranti influencer), ma voglio proprio raccontarvi la storia d’un influencer qualunque, di quelli pagati dalle aziende per dire quanto sono buoni i tali beveroni dietetici o i talaltri alberghi a sette stelle. Un giorno l’influencer è di malumore: le sue storie fanno poche visualizzazioni. Ha provato tutti i trucchi che in genere attirano pubblico. Il cane coccoloso. I luoghi di vacanza fotogenici. I monologhi dolenti su qualche dramma familiare, vero o immaginario, trauma infantile, vero o immaginario, problema di salute, vero o immaginario.

Creative Christians / Unsplash

Continua la lettura di Home tour e altre sciocchezze: la società dei politici obbligati a usare trucchetti social per non sparire