Archivi tag: Io sono Giorgia

Giorgia come Evita, solo il nome

di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)

Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.

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Boom di autobiografie: politici e calciatori i più scatenati

di Enrico Pirondini (blitzquotidiano.it, 31 ottobre 2021)

Boom di autobiografie. Scrivono tutti: politici, magistrati, artisti, cantanti, calciatori, tennisti. Presentati altri tre libri nelle ultime 48 ore: Prodi, Di Maio, Carlo Tognoli (postumo). Ma l’elenco è interminabile. E non pare una moda passeggera, un vezzo estemporaneo. Peggio, un atto di affettuosa tenerezza nei propri confronti. Una moina. E fioccano pure le polemiche, tipo questa: ha senso scrivere una storia quando ancora non se ne conosce la fine? In ogni caso va riconosciuto che l’effetto selfie sta stravolgendo un genere letterario. La selfistica scritta impazza. Inonda bancarelle e vetrine. Esultano i librai. E i colpi di scena. Come Ilda Boccassini quando rivela (Stanza numero 30, Bompiani) che si era innamorata di Falcone grazie anche ai successi dell’indagine “Duomo Connection”. Che svelò, per la prima volta, l’esistenza della mafia a Milano.

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Il libro della Meloni è la perfetta autobiografia d’una influencer

di Guia Soncini (linkiesta.it, 11 maggio 2021)

Nel capitolo finale del suo libro, Giorgia Piccoloprincipe Meloni dice alla figlia di ricordarsi «che il cuore vede con molta più nitidezza di quanto sappiano fare gli occhi»; è solo una delle mille frasi instagrammabili che riempiono il memoir della deputata che la sinistra odia come si odia solo una temibile rivale. Il capitolo dedicato alla figlia Ginevra («Gì», giacché lei è Giorgia, lei è una madre, ma soprattutto lei è romana) si apre con quattro versi in esergo. Sono quattro versi di Cat Stevens, della più sputtanata delle canzoni sulla genitorialità, Father and son. Padre e figlio, dedicata da una madre alla figlia. Se a sinistra scoprono cosa voleva dire davvero, la Meloni, in quel video in cui diceva che non sa cosa sia il gender, chissà che succede; se i socialmente presentabili s’accorgono che la Meloni è molto più gender fluid di loro, chissà come la prendono.

Ph. Roberto Monaldo / LaPresse
Ph. Roberto Monaldo / LaPresse

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Rendere Giorgia Meloni una hit virale è una buona idea?

di Simone Fontana (wired.it, 6 novembre 2019)

Settecentomila visualizzazioni in dieci giorni, una challenge di successo, la viralità raggiunta su TikTok e persino una coreografia ufficiale. È di nuovo quel momento dell’anno in cui Giorgia Meloni diventa un tormentone di Internet, ma questa volta le cose sembrano poter andare diversamente rispetto al passato.

Giorgia Meloni via Instagram
Giorgia Meloni via Instagram

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