Archivi tag: intelligenza artificiale

I siti della propaganda russa sono fatti apposta per finire nei motori dell’IA

LaPresse

di Olga Tokariuk (linkiesta.it, 12 aprile 2025)

La Russia sta intenzionalmente addestrando i modelli di Intelligenza Artificiale, come ChatGPT, nutrendoli con la propria propaganda. A partire dal 2022, ha sviluppato una rete globale di siti in diverse lingue, nota come Pravda Network. La maggior parte di questi siti contiene la parola pravda, ovvero “verità” in Russo, nel proprio indirizzo Web.

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L’AI e lo stile Ghibli stanno diventando un’arma di bullismo per Trump

The White House via X

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 29 marzo 2025)

Vignette e discriminazione: un binomio che, a prima vista, appare come una contraddizione. Eppure, nel corso della Storia, è stato spesso uno degli strumenti più potenti per costruire consenso attorno alle forme più arroganti e oppressive del potere.

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Musk vende X a sé stesso: l’ex Twitter passa a xAI

di Massimo Gaggi (corriere.it, 29 marzo 2025)

Instancabile Musk. Mentre guida il Doge con la scimitarra in mano, licenziando, smantellando pezzi dell’amministrazione federale, sfidando i giudici che cercano di fermare atti che possono configurare abusi di potere, mentre al tempo stesso cerca di tamponare la crisi della sua Tesla e segue le multiformi attività spaziali, civili e militari di SpaceX, l’imprenditore venerdì sera, a mercati chiusi, ha reso noto di aver fuso la sua rete sociale X (ex Twitter) con la start up dell’Intelligenza Artificiale generativa xAI.

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In Cina i meme sono un caso di Stato

sixthtone.com

di Lorenzo Lamperti (wired.it, 26 gennaio 2025)

I meme possono diventare un affare di Stato se toccano argomenti sensibili per le classi dirigenti al governo. È accaduto in Cina. Ma andiamo con ordine, e proviamo a ricostruire cosa è successo. Novembre 2013. Dopo decenni passati quasi nel dimenticatoio, la città di Qufu si prepara a un evento inusuale: la visita di un presidente della Repubblica Popolare. Siamo nello Shandong, provincia nord-orientale della Cina.

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L’era oscura della disinformazione generativa

Ph. Dhaval Parmar / Unsplash

di Danilo Broggi (linkiesta.it, 14 gennaio 2025)

«Conosceva mille volte meglio di Winston le condizioni del mondo, il degrado in cui vivevano le masse, le menzogne e le atrocità con le quali il Partito le teneva in quello stato». Così George Orwell, nel suo libro 1984 presenta O’Brien, membro del Partito che detiene il potere, ambigua figura autoritaria e manipolatrice che svolge un ruolo cruciale nella vita del protagonista Winston Smith. Il visionario Orwell nel suo libro, pubblicato nel 1949, ci racconta del maestoso edificio a forma di piramide, sede del ministero della Verità, alto trecento metri e con tremila stanze, risplendente di cemento bianco scintillante.

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Lo strapotere del Web: prima, dopo e oltre Musk

Ph. Samuel Corum / Getty Images

di Andrea Cangini (huffingtonpost.it, 30 dicembre 2024)

Par di capire che lo shock sia stato grande. Fino a quando i Giganti del Web hanno presidiato e protetto gli accampamenti liberal, rilanciandone i valori professati ed esaltandone la cultura dichiarata, nessuna questione è stata posta. Si è messa generosamente da parte la legislazione Antitrust, fino ad allora considerata, evidentemente a torto, un tutt’uno imprescindibile con la cultura giuridica nordamericana. Si è sfruttata a proprio vantaggio la distorsione del dibattito pubblico determinata dai social network.

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L’era della sospensione dell’incredulità

Bbc

di Riccardo Maggiolo (huffingtonpost.it, 21 dicembre 2024)

Ho due figli: una di nove anni e l’altro di sei. Con l’avvicinarsi del Natale, come immagino accada a quasi ogni genitore con bambini di quest’età, sono tornate le domande su Babbo Natale. La grande ha chiesto se esiste ma si dice oramai convinta che siamo noi genitori a mettere i regali sotto l’albero, mentre il più piccolo conferma di crederci – sospetto più che altro perché teme che non farlo comporti non ricevere regali.

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I video “deepfake” sono sopravvalutati

Ph. Sam Hodgson / The New York Times – Contrasto

(ilpost.it, 12 novembre 2024)

La missione spaziale statunitense Apollo 11, quella che il 20 luglio 1969 portò i primi esseri umani sulla Luna, è tra molte altre cose oggetto di diverse teorie del complotto, secondo cui le foto, i filmati e gli altri documenti sull’allunaggio sarebbero dei falsi. Uno degli argomenti più forti e più spesso utilizzati per respingere quelle teorie è che la notizia fu diffusa, per quanto laconicamente, anche dagli organi di stampa dell’Unione Sovietica, all’epoca impegnata contro gli Stati Uniti nella Guerra Fredda e nella corsa allo Spazio, e che avrebbe quindi avuto ogni interesse a svelare un’eventuale messinscena della Nasa.

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Perché i deepfake di Kamala Harris sono fatti così male

Wired Staff

di Will Knight (wired.it, 12 settembre 2024)

Quando la scorsa settimana Elon Musk ha condiviso su X un’immagine che apparentemente ritraeva una Kamala Harris vestita da dittatrice comunista, è stato subito evidente che l’illustrazione era un falso creato dall’Intelligenza Artificiale. La candidata alla presidenza degli Stati Uniti del Partito Democratico – appena uscita da un dibattito decisamente positivo contro il suo avversario Donald Trump – non è comunista, e (per quanto ne sappiamo) nemmeno una cosplayer che s’ispira all’Unione Sovietica.

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Alcuni candidati del partito di Nigel Farage forse non esistevano davvero

Mark Matlock via X

(ilpost.it, 9 luglio 2024)

Alle elezioni britanniche di giovedì scorso Reform UK, il partito di estrema destra che Nigel Farage è tornato a guidare, ha ottenuto un ottimo risultato: ha raccolto più di quattro milioni di voti e fatto eleggere cinque deputati, tra cui Farage stesso, che è riuscito a farsi eleggere al suo ottavo tentativo. Subito dopo le elezioni, però, alcuni hanno iniziato a chiedersi se i candidati di Reform UK nel loro collegio elettorale fossero persone reali, perché in molti casi non hanno partecipato né alla campagna elettorale né allo scrutinio.

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