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Vladimir Putin in House of Cards

di Andrea Salvadore (ilpost.it, 3 marzo 2015)

Nella terza puntata della nuova stagione di House of Cards il presidente russo va in visita alla Casa Bianca. Si chiama Petrov ma si legge Putin. Ci assomiglia parecchio a quello vero, solo più alto. Per il resto tutti gli aspetti caricaturali di Putin ci sono tutti. Che non è detto che non siano tratti autentici ma, probabilmente, non i soli

(ATTENZIONE: SPOILER A SEGUIRE)

Petrov che beve tanto, che invita il presidente americano Frank Underwood nella sua dacia, dove ci saranno donne ad attenderlo (dice lui). Petrov sprezzante, che fa il cascamorto con Claire, la first lady, e le stampa un bacio sulla bocca. Petrov che sfancula (dovrei dire rigetta ma non darebbe l’idea) il piano di pace americano per Israele-Palestina. Underwood che, a questo punto, sfancula lui Petrov nella conferenza stampa finale a cui non invita il presidente russo. Alla cena ufficiale alla Casa Bianca sono poi comparse le vere Pussy Riot che sfanculano a loro volta Petrov. Nei titoli di coda scorre una loro canzone creata per l’occasione. Continua la lettura di Vladimir Putin in House of Cards

Maratone e manette, l’ostruzionismo tra fiction e realtà

I record: il senatore Thurmond parlò 24 ore come il Mr Smith di Frank Capra al cinema

di Pierpaolo Velonà («Corriere della Sera», 26 luglio 2014)

Nei Paesi anglofoni lo chiamano filibustering: un termine che evoca velieri e scorribande piratesche. In Italia quest’«arte» antica è definita ostruzionismo ma la sostanza è la stessa: fiumi di emendamenti e orazioni infinite pur di ritardare o affossare una legge. Il fenomeno non è un’esclusiva nostrana. Anzi. Negli Usa la specialità raggiunse punte di virtuosismo nel 1957 quando il senatore democratico Strom Thurmond stabilì il record mondiale parlando per 24 ore e 18 minuti nel tentativo di stroncare il Civil Rights Act. Performance memorabile con ricca aneddotica correlata. Thurmond si preparò alla maratona sottoponendosi per giorni a bagni di vapore per disidratarsi ed evitare i richiami della natura. E citò pure la ricetta dei biscotti di sua nonna. Recentemente, ha fatto rumore l’impresa della senatrice texana Wendy Davis, che ha parlato per quasi 11 ore di fila, indossando un paio di strategiche scarpe da ginnastica. Il suo obiettivo? Boicottare la legge repubblicana che intendeva proibire l’aborto dopo la ventesima settimana. In Nuova Zelanda, nel 2000, l’opposizione arrivò a presentare emendamenti scritti in maori, con inevitabili richieste di traduzione, pur di rallentare i lavori. Il cinema Usa cita il filibustering in almeno un paio di episodi.Smith

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