Archivi tag: Hong Kong

La tensione tra Cina e Taiwan si vede anche nelle serie tv

Ph. Wim van ’t Einde / Unsplash

di Lorenzo Lamperti (linkiesta.it, 28 settembre 2024)

Un soldato in divisa esprime rammarico per l’attuale separazione e auspica la «riunificazione nazionale». Poi appaiono droni ed elicotteri che si fanno strada tra la resistenza rivale, portata avanti da missili antiaerei simili a quelli prodotti dagli Stati Uniti. Inizia così il sesto episodio di Quenching, una serie prodotta dalla China Central Television, il broadcaster di Stato in Cina. In venti minuti viene messa in scena un’ipotetica azione militare per «salvaguardare la sicurezza nazionale» e «salvare Taiwan dalle minacce di secessione e interferenze esterne».

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La canzone per la democrazia vietata a Hong Kong

(agi.it, 8 maggio 2024)

La Corte d’Appello di Hong Kong ha vietato la canzone pro-democrazia Glory to Hong Kong, diffusa durante le proteste del 2019 nella regione amministrativa speciale. Le autorità hanno affermato che il brano – collegato alle proteste e ai disordini di cinque anni fa – è stato «erroneamente e ripetutamente presentato» come l’inno della città. Si riferiscono a quei casi, spesso eventi sportivi internazionali, in cui per confusione è stato suonato al posto dell’inno cinese. Si stima, in tutte le situazioni, che ciò sia avvenuto almeno ottocento volte.

Delphia Ip / NurPhoto via Afp

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Hong Kong vuole censurare una canzone intitolata “Glory to Hong Kong”

(ilpost.it, 15 giugno 2023)

A Hong Kong, la regione amministrativa cinese in cui il governo centrale ha progressivamente eroso libertà e diritti civili e politici, è scomparsa da diverse piattaforme audio la canzone Glory to Hong Kong: era stata l’inno non ufficiale delle estese proteste per la democrazia del 2019, represse dal governo cinese, che l’anno successivo aveva approvato una controversa legge sulla sicurezza nazionale che gli ha permesso di annullare gran parte dei diritti e delle istituzioni democratiche di Hong Kong.

Ph. Mark Schiefelbein / Ap – File

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Caso Peng: la Wta sospende tutti i tornei in Cina

(agi.it, 2 dicembre 2021)

La Women’s Tennis Association (Wta) ha annunciato la «sospensione immediata di tutti i tornei in Cina e ad Hong Kong» per via della condizione ancora non chiara della tennista Peng Shuai. Lo ha annunciato il presidente della Wta, Steve Simon, dicendo di «nutrire seri dubbi» sul fatto che l’atleta «sia libera, al sicuro e non soggetta a censura e intimidazione». «In tutta coscienza, non vedo come possa chiedere alle nostre atlete di gareggiare lì», ha spiegato Simon in un comunicato. E anche il numero 1 del Tennis mondiale Novak Djokovic mercoledì ha dato il suo «pieno sostegno» alla decisione della Wta.

Ph. William West / Afp – Getty Images

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La stretta della Cina alle star più amate sui social

di Lorenzo Lamperti (wired.it, 10 settembre 2021)

Colpirne tanti, per educarne ancora di più. La Cina non sta stringendo solo sulla libertà d’azione dei grandi colossi digitali, ma anche su quella delle sue celebrità. L’elenco di star del mondo di musica, cinema e televisione cadute in disgrazia è in continuo aumento. Le ragioni? Si va dalle accuse di evasione fiscale a quelle di abusi sessuali, dalla vicinanza con Alibaba, il colosso dell’e-commerce nel mirino del governo, a contenuti postati sui social media e considerati “antipatriottici”. In realtà, però, si tratta di bersagli “collaterali” di una campagna di rettificazione ben più ampia, che non solo si propone di “aggiornare” la basi dello star system cinese, adeguandole ai tempi della “prosperità comune” del presidente Xi Jinping, ma anche e soprattutto di disarticolare la costellazione dei gruppi organizzati di fan.

iQiyi via YouTube

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A Hong Kong la Cina soffoca il cinema

di Ilaria Maria Sala (internazionale.it, 26 agosto 2021)

Non solo Hong Kong ha reintrodotto la censura cinematografica, con una nuova legge che renderà illegali i film che contravvengono a quella sulla sicurezza nazionale, ma è stato anche stabilito che i film approvati prima, girati anni fa, dovranno essere sottoposti al vaglio dei censori prima di poter approdare nelle sale commerciali, nelle università, nelle scuole o in altri luoghi aperti al pubblico. Il lavoro dei censori per il momento è invidiabile: potranno sedersi in un cinema privato a guardarsi molti film. Però finisce lì, non è né invidiabile né rispettabile che stia a loro decidere che alcuni di questi film possano contenere elementi di “secessione, sovversione, terrorismo o collusione con forze straniere”.

Golden Scene

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La magia della Disney non tiene la politica lontana da “Mulan”

di Jeffrey N. Wasserstrom e Aynne Kokas (Nikkei Asian Review / internazionale.it, 10 settembre 2020)

Nel suo tentativo di conquistare nuovo pubblico in Cina senza alienarsi gli spettatori di altre parti del mondo, Hollywood deve fronteggiare un nuovo ostacolo, dopo che il 4 settembre è uscito, con protagonisti in carne e ossa, il remake del film d’animazione Mulan. Ispirato al racconto tradizionale cinese La ballata di Mulan e interpretato, nel ruolo principale, da Liu Yifei (nota anche come Crysta Liu, nata in Cina e poi naturalizzata statunitense), il nuovo Mulan aveva già scatenato appelli al boicottaggio nei mesi scorsi. Questo dopo che, nel 2019, Liu aveva elogiato le forze dell’ordine di Hong Kong mentre in città erano in corso proteste contro la brutalità della polizia.

The Walt Disney Company
The Walt Disney Company

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TikTok non sarà più disponibile a Hong Kong, e forse vietata negli Stati Uniti

(ilpost.it, 7 luglio 2020)

ByteDance, azienda cinese proprietaria dell’app TikTok, ha annunciato che l’app non sarà più disponibile a Hong Kong, in seguito all’introduzione della legge cinese «per reprimere le minacce alla sicurezza nazionale». Un portavoce della ByteDance ha dichiarato che l’app verrà rimossa «entro pochi giorni» e «alla luce dei recenti eventi». TikTok – un’app che serve per produrre e condividere brevi video ed è usata in tutto il mondo da milioni di persone – diventerà il primo social network ad abbandonare Hong Kong dopo l’introduzione della legge sulla sicurezza.TikTok-Douyin Continua la lettura di TikTok non sarà più disponibile a Hong Kong, e forse vietata negli Stati Uniti

Heather Parisi vive a Hong Kong e si schiera al fianco dei manifestanti

di Francesco Palmieri (agi.it, 12 agosto 2019)

Si schiera con i manifestanti di Hong Kong anche la showgirl Heather Parisi, residente dal 2011 nell’ex colonia britannica assieme alla famiglia. “Ci sono mille verità su quanto accade a Hong Kong adesso e una sola certezza: migliaia di giovani sono disposti a sacrificare il loro futuro per un ideale. E questo ci dà immensa speranza” ha dichiarato oggi la Parisi sul suo profilo Twitter.

Ph. Flavio Lo Scalzo / Agf
Ph. Flavio Lo Scalzo / Agf

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