Archivi tag: Hollywood

Gli Oscar 2021 e la fine della fabbrica dei sogni

di Federico Pedroni (linkiesta.it, 28 aprile 2021)

Il destino ha voluto che la cerimonia di premiazione degli Oscar – rinviata causa pandemia alla fine di aprile dall’abituale posizione a cavallo tra febbraio e marzo – sia coincisa quest’anno con la tanto agognata riapertura delle sale cinematografiche italiane, almeno nelle Regioni gialle. Solitamente la consegna delle statuette rappresenta un momento di festa per gli esercenti di mezzo mondo, pronti a sfruttare il battage pubblicitario fatto di glamour e lustrini per riempire le sale con film più o meno grandi, capaci di attirare spettatori più o meno abituali. Quest’anno, però, come per tutto il resto anche per il cinema la situazione è radicalmente cambiata.

Ph. Chris Pizzello / Ap – Pool
Ph. Chris Pizzello / Ap – Pool

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Kamala Harris può fare la differenza anche a Hollywood

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 10 febbraio 2021)

Sono in molti a chiedersi quali potranno essere le effettive ripercussioni su Hollywood dell’elezione di Joe Biden, da sempre considerato vicino all’industria americana dell’entertainment. E le questioni in gioco non sono poche, dalla tutela dell’industria theatrical, messa in ginocchio dalla pandemia, sino alla ripresa dei negoziati per l’accordo cinematografico Usa-Cina e alla nomina dei nuovi membri della Federal Trade Commission e della Federal Communications Commission. Ma ancora più rilevante e attuale è domandarsi quale impatto potrà avere la nomina di Kamala Harris a vicepresidente. È lei, e a buon diritto, la vera star di questo tanto auspicato risultato elettorale: la prima donna, e la prima donna non bianca, a diventare vicepresidente degli Stati Uniti.

Hbo
Hbo

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La magia della Disney non tiene la politica lontana da “Mulan”

di Jeffrey N. Wasserstrom e Aynne Kokas (Nikkei Asian Review / internazionale.it, 10 settembre 2020)

Nel suo tentativo di conquistare nuovo pubblico in Cina senza alienarsi gli spettatori di altre parti del mondo, Hollywood deve fronteggiare un nuovo ostacolo, dopo che il 4 settembre è uscito, con protagonisti in carne e ossa, il remake del film d’animazione Mulan. Ispirato al racconto tradizionale cinese La ballata di Mulan e interpretato, nel ruolo principale, da Liu Yifei (nota anche come Crysta Liu, nata in Cina e poi naturalizzata statunitense), il nuovo Mulan aveva già scatenato appelli al boicottaggio nei mesi scorsi. Questo dopo che, nel 2019, Liu aveva elogiato le forze dell’ordine di Hong Kong mentre in città erano in corso proteste contro la brutalità della polizia.

The Walt Disney Company
The Walt Disney Company

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«This is not Hollywood»: il capo della polizia di Houston contesta Trump

(leggo.it, 2 giugno 2020)

Non si placano le proteste, anche quelle violente, per la morte di George Floyd. In tutti gli Stati Uniti, le città continuano ad essere teatro di scontri e saccheggi e la tensione ora coinvolge anche tutti i livelli istituzionali. Mentre Donald Trump ha dato degli idioti ai governatori, ritenuti incapaci di fronteggiare le rivolte, al presidente degli Stati Uniti è arrivata una “bordata” da parte di Art Acevedo, capo della polizia di Houston, in Texas.Trump-Acevedo Continua la lettura di «This is not Hollywood»: il capo della polizia di Houston contesta Trump

Netflix cambia la storia di Hollywood

di Teresa Marchesi (huffingtonpost.it, 8 maggio 2020)

In tempi di astinenza forzata – e planetaria – dalle sale cinematografiche, non può sorprendere che su Netflix spopoli la mitologia della Hollywood dei tempi d’oro, rivista e corretta però in chiave antiomofoba, antirazzista e femminista dalla miniserie Hollywood. Creata con Ian Brennan da uno dei re Mida della produzione seriale corrente, Ryan Murphy, questa volenterosa fiaba revisionista fa leva su quel “what if” (e se?) trionfalmente cavalcato da Quentin Tarantino in Bastardi senza gloria e in C’era una volta… a Hollywood.

Netflix
Netflix

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Finalmente un discorso sulle disuguaglianze. Peccato che a farlo sia Joaquin Phoenix e non un politico

di Luca Telese (tpi.it, 10 febbraio 2020)

Fateci caso. Un discorso fortemente politico è stato trasformato da molti media in un discorso privato. Ed è ovvio che fosse giusto e toccante l’omaggio familiare di Joaquin Phoenix che, dopo aver ricevuto il premio Oscar, ha ricordato il fratello morto. Ma il titolo non era quello.

Ph. Kevin Sullivan / Zuma Wire
Ph. Kevin Sullivan / Zuma Wire

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Hitler era ossessionato dal cinema

di Giovanni Zimisce (pangea.news, 17 ottobre 2017)

Dittature? Tutta una questione di cultura. Il primo impegno di un governo che non vuole cadere al primo soffio dell’opposizione è dominare la comunicazione, organizzare gli istituti culturali, asservire a sé gli intellettuali – notoriamente brava gente, gente pavida.

Leni Riefenstahl durante le riprese di “Olympia” (Wikimedia Commons)
Leni Riefenstahl durante le riprese di “Olympia” (Wikimedia Commons)

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Così il #MeToo è diventato la bandiera del “femminismo da Instagram”

di Cristina Marconi (ilfoglio.it, 2 marzo 2018)

Dicono che agli Oscar si potrà tornare ad indossare qualcosa di colorato, dicono. Perché va bene l’attivismo, il #MeToo e il Time’s Up, ma dopo i Golden Globes e i Bafta non si può pensare di fare il terzo red carpet in gramaglie.SpectatorMeToo Continua la lettura di Così il #MeToo è diventato la bandiera del “femminismo da Instagram”

Quando Hollywood e le sue star chiamavano alla guerra

di Irene Bignardi («Il Venerdì», suppl. a «la Repubblica», 9 giugno 2017)

Avevo sempre creduto che la celebre frase «il cinema è l’arma più forte» fosse stata pronunciata nella neonata Unione Sovietica. A quanto pare invece la dobbiamo a Cecil B. DeMille che, nel 1918, quando ormai i giochi della prima guerra mondiale erano fatti e gli Stati Uniti erano intervenuti nel conflitto, di fronte a un pubblico di duemila eminenti figure del mondo di Hollywood affermò: “Il film è il più potente mezzo di propaganda e manda un messaggio attraverso la cinepresa che non può essere modificato da nessun diplomatico, per quanto abile».DeMille Continua la lettura di Quando Hollywood e le sue star chiamavano alla guerra

Il satrapo ceceno vuole brillare. Da star del cinema

Gira un film con un misterioso regista di Hollywood. Ma c’è anche un documentario, che non gli piacerà…

di Daniele Castellani Perelli («Il Venerdì di Repubblica», 3 luglio 2015)

Tanti attori di Hollywood sono diventati presidenti. Ora un giovane presidente, ancora saldamente in carica, fa il percorso inverso. È il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che sul proprio profilo Instagram ha annunciato di aver preso parte, come eroe protagonista, a un film d’azione, intitolato Chi non capisce, capirà, che uscirà nei cinema russi. «Insieme a me ci sono star internazionali di alto livello, e il regista ha già diretto a Hollywood dei film famosi» si è vantato Kadyrov, senza però rivelarne il nome. Continua la lettura di Il satrapo ceceno vuole brillare. Da star del cinema