Archivi tag: Hillary Clinton

Morto Larry Flynt, il re del porno nemico di Trump

(repubblica.it, 10 febbraio 2021)

Larry Flynt, fondatore ed editore della famosa rivista a luci rosse Hustler, è morto a Los Angeles a 78 anni. Lo riporta il sito Tmz. Paralizzato dalla vita in giù a causa di un tentato omicidio nel 1978, Flynt è morto per problemi cardiaci. Il “re del porno” si era fatto conoscere per una serie di battaglie legali ispirate alla difesa della libertà di espressione, intendendo per questo anche la pornografia. Era stato spesso ai ferri corti con la destra religiosa e una volta aveva fatto causa al televangelista Jerry Falwell in un caso arrivato fino alla Corte Suprema. Quattro anni fa, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva lanciato la sua ultima sfida: aveva offerto 10 milioni di dollari “in contanti” a chi avesse fornito prove sufficienti per avviare la procedura di impeachment e cacciare il presidente dallo Studio Ovale.

Afp
Afp

Continua la lettura di Morto Larry Flynt, il re del porno nemico di Trump

Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

di Serena Tibaldi (d.repubblica.it, 20 gennaio 2021)

Ci si aspettava un messaggio più o meno diretto dalle mise scelte da Kamala Harris e Jill Biden, e così è stato. Nel più puro stile politico americano, in cui ogni indumento viene analizzato e studiato per carpirne il significato nascosto, sia la Vicepresidente sia la First Lady hanno utilizzato la cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca per mettere in chiaro la loro agenda stilistica. La Vicepresidente si è presentata con un completo abito e cappotto viola di Christopher John Rogers, designer afroamericano emergente molto lanciato e molto impegnato a livello politico.

Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times
Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times

Continua la lettura di Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

Donald Trump va fermato subito

di Christian Rocca (linkiesta.it, 21 novembre 2020)

Donald Trump andrebbe arrestato in flagranza di reato, per aver tentato di manipolare le elezioni democratiche degli Stati Uniti prima del voto del 3 novembre e per le successive manovre intimidatorie nei confronti dei pubblici ufficiali cui sta impedendo di certificare il risultato elettorale. Naturalmente stiamo parlando del voto del 2020, perché le manipolazioni del voto del 2016 sono state esterne, russe, senza la prova di coordinamento tra il Cremlino e la Trump Tower nonostante i copiosi tentativi della cosca trumpiana di mettersi in contatto con gli agenti di Mosca e la richiesta esplicita, in diretta televisiva, a Vladimir Putin di ravanare nei server di Hillary Clinton, cosa puntualmente accaduta.Trump-Hitler Continua la lettura di Donald Trump va fermato subito

Quando Trump voleva la marcia su Washington

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 6 novembre 2020)

Poca fantasia, stessi proclami. Anche otto anni dopo. Le proteste, già a poche ore dall’inizio dello spoglio negli Stati Uniti, seguono un copione già visto. Si parla di frode elettorale e si lanciano accuse senza fornire alcuna prova. Il tutto in attesa del verdetto definitivo che, probabilmente, vedrà il candidato democratico Joe Biden alla guida della Casa Bianca per i prossimi quattro anni. Ma Donald Trump non ci sta e continua a twittare senza soluzione di continuità, con messaggi dello stesso tenore di quanto pubblicato nel 2012 dopo la seconda elezione di Barack Obama.DonaldTrump_2012_2020 Continua la lettura di Quando Trump voleva la marcia su Washington

Trump distrugge l’immagine della democrazia americana

di Pierre Haski (France Inter / internazionale.it, 6 novembre 2020)

Gli avversari degli Stati Uniti esultano, ma non sono i soli. Buona parte del mondo assiste, sbalordita, al complicato spoglio dopo le elezioni presidenziali. Grazie alla Cnn, ognuno di noi è diventato un esperto della mappa dei distretti della Pennsylvania o dell’Arizona. La suspense elettorale non è una novità negli Stati Uniti. L’ultimo esempio è stata la sfida tra George W. Bush e Al Gore, nel 2000. Ma un presidente che rivendica prematuramente la vittoria e alimenta il sospetto su un processo democratico in corso è qualcosa di mai visto e assolutamente deleterio per il principio stesso della democrazia.

Reuters
Reuters

Continua la lettura di Trump distrugge l’immagine della democrazia americana

Kamala Harris riscrive le regole in bianco suffragetta

di Maria Teresa Veneziani (corriere.it, 8 novembre 2020)

Kamala Harris e le sue Converse All Stars riscrivono le regole dello stile politico tradizionale. «Come praticamente nessun’altra donna della politica prima di lei, ha trascorso gran parte della campagna indossando scarpe da ginnastica», osserva Vogue Uk. E non sono sneaker qualsiasi, bensì quelle del cuore, della gioventù, le adorate Converse All Stars, quelle tornate in auge tra le adolescenti che possono permettersi di viaggiare rasoterra. È noto, i vestiti hanno il potere di aumentare la nostra fiducia, specialmente quelli che sanno far sentire a proprio agio.0 Continua la lettura di Kamala Harris riscrive le regole in bianco suffragetta

Il canestro di Obama: perché gli americani votano Trump

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 novembre 2020)

Il migliore editoriale sulle elezioni americane sta in quindici secondi di video twittati da Olivia Raisner, che cura i social network per la campagna di Joe Biden. Erano in Michigan: Barack Obama, il presidente passato alla storia per la fotogenia, il Kennedy dei neri, era lì a fare campagna per il suo ex vice, ora candidato presidente. Forse avete visto una foto in cui i due reggevano un cartello con un fantasma di Halloween, e la scritta «Don’t boo, vote» (incitamento già formulato da Obama in vari comizi: invece di fischiare l’avversario, caro il mio elettorato esagitato, vai a votare).Obama-Biden Continua la lettura di Il canestro di Obama: perché gli americani votano Trump

Le prossime elezioni Usa chiariranno se i social sono armi di propaganda o strumenti d’informazione

di Simone Cosimi (wired.it, 28 settembre 2020)

Le contromisure sono molte. Nel 2016, d’altronde, le polemiche per aver in qualche maniera sostenuto l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca furono infuocate. Chissà, forse anche perché i media non riuscirono – tranne eccezioni – a capire cosa covasse nella pancia degli americani, almeno quelli degli Stati fondamentali per l’elezione, visto che il voto popolare assoluto, inutile al fine del meccanismo elettorale statunitense, premiò Hillary Clinton. Ci ricordiamo i post con le bufale sulla Clinton, le teorie cospirazioniste sull’appartenenza a una setta satanica, le infinite aggressioni su Twitter, Reddit a totale disposizione dei suprematisti dell’alt-right.

Ph. Sarah Silbiger / Getty Images
Ph. Sarah Silbiger / Getty Images

Continua la lettura di Le prossime elezioni Usa chiariranno se i social sono armi di propaganda o strumenti d’informazione

Biden cancellerà il Natale: l’ultima trovata elettorale di Trump

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 19 ottobre 2020)

Altro che Mamma ho perso l’aereo. Il dibattito elettorale negli Stati Uniti in vista del voto presidenziale del 3 novembre resta sempre in ambito cinematografico, ma questa volta si fa riferimento al Grinch. Secondo Donald Trump, infatti, Biden cancella il Natale. Questo è l’allarme (per usare un eufemismo) lanciato dal numero uno della Casa Bianca uscente per invitare i cittadini a votare per lui e non per il suo rivale dei Democratici. Nel mirino il lockdown (di cui non vi è traccia in alcun piano pubblico di un candidato che non è ancora presidente) durante le festività natalizie.

20th Century Fox
20th Century Fox

Continua la lettura di Biden cancellerà il Natale: l’ultima trovata elettorale di Trump

Calamity Cleveland: il duello uccide il format

di Stefano Baldolini (huffingtonpost.it, 1° ottobre 2020)

Undici milioni in meno rispetto a quattro anni fa. Oltre il 13 per cento di share perso. Se il primo dibattito presidenziale Trump-Biden è considerato il SuperBowl della politica, a non convincere i telespettatori-elettori sono stati sia gli attempati finalisti sia l’andamento della partita, a detta di tutti scadente e inguardabile per l’eccessiva polarizzazione e la radicalizzazione dei toni. A confermarlo sono le stime Nielsen sugli ascolti, in picchiata rispetto al primo dibattito fra Donald Trump e Hillary Clinton del 2016, ma sostanzialmente stabili lungo tutto il match tra il tycoon e l’ex vice di Obama.

Ph. Saul Loeb / Afp – Getty Images
Ph. Saul Loeb / Afp – Getty Images

Continua la lettura di Calamity Cleveland: il duello uccide il format