di Guia Soncini (linkiesta.it, 19 agosto 2020)
Quando eravamo piccoli, e la classe politica somigliava meno all’elettorato e quindi sapeva assecondarlo con più professionalità, l’estate era estate. Stagione il cui principale dilemma era se si potesse rullare a biliardino, il cui manifesto politico era il laminato dei gelati (che ne prometteva sempre almeno un paio che poi nel frigo non comparivano mai), e durante la quale non si guardavano i tg. A volte la sera qualcuno accendeva, ma nelle case al mare la tv prendeva sempre malissimo, e poi c’era sempre qualche doccia in ritardo, frittura da seguire, strilli da una stanza all’altra, se non era successo qualcosa di grossissimo certo non ci si metteva a guardare il pastone. Continua la lettura di Sapore di male