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Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 21 ottobre 2020)

A pochi giorni dalle elezioni americane, vari analisti politici, ma soprattutto finanziari, s’interrogano su cosa potrebbe accadere a Hollywood all’indomani del voto. Quella dell’entertainment e dei media è un’industria di enorme rilevanza per l’economia degli Stati Uniti e che non si ferma certo al ristretto circuito degli Studios – Disney, Warner, Universal, Mgm e Paramount – e dei network televisivi. Si tratta di un ambito economico che abbraccia anche e soprattutto quelli che, in quanto destinatari preferenziali del loro gettito di contenuti, sono ormai di Hollywood i più importanti clienti, nonché, in prospettiva, potenziali proprietari: da una parte le grandi piattaforme di streaming, come Netflix; dall’altra, le cosiddette società “tecnologiche”, tra cui Apple e Amazon, a loro volta proprietarie dei servizi di streaming Apple Tv+ e Amazon Prime Video.HollywoodStudios-America2020 Continua la lettura di Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

Le prossime elezioni Usa chiariranno se i social sono armi di propaganda o strumenti d’informazione

di Simone Cosimi (wired.it, 28 settembre 2020)

Le contromisure sono molte. Nel 2016, d’altronde, le polemiche per aver in qualche maniera sostenuto l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca furono infuocate. Chissà, forse anche perché i media non riuscirono – tranne eccezioni – a capire cosa covasse nella pancia degli americani, almeno quelli degli Stati fondamentali per l’elezione, visto che il voto popolare assoluto, inutile al fine del meccanismo elettorale statunitense, premiò Hillary Clinton. Ci ricordiamo i post con le bufale sulla Clinton, le teorie cospirazioniste sull’appartenenza a una setta satanica, le infinite aggressioni su Twitter, Reddit a totale disposizione dei suprematisti dell’alt-right.

Ph. Sarah Silbiger / Getty Images
Ph. Sarah Silbiger / Getty Images

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Trump vara la stretta sui social, Twitter segnala un altro suo post

di Rita Lofano – Arcangelo Rociola (agi.it, 29 maggio 2020)

Donald Trump vara la stretta sui social, accusati di essere un monopolio e di fare politica contro i conservatori. «Siamo qui per difendere la libertà di parola», ha dichiarato il presidente americano, firmando l’ordine esecutivo che mira a togliere lo scudo penale alle piattaforme accusate di censura. «Un piccolo gruppo di potenti social media in monopolio controlla una vasta porzione di tutte le comunicazioni pubbliche e private negli Stati Uniti» ha attaccato il tycoon, denunciando «un potere incontrollato nel censurare, ridimensionare, editare, delineare, nascondere, alterare virtualmente ogni forma di comunicazione tra privati cittadini o con audience ampie di pubblico».

Emanuele Fucecchi
Emanuele Fucecchi

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Il contratto per salvare Internet (che nessuno rispetterà)

di Andrea Fioravanti (linkiesta.it, 26 novembre 2019)

Dopo trent’anni, il papà del World Wide Web ha deciso finalmente di educare la sua creatura. Ma forse ha fatto troppo poco e troppo tardi. Nel 1990 l’informatico Tim Berners-Lee ha progettato la Rete grazie alle quale potete cercare informazioni su Google, accedere a Facebook, comprare su Amazon e leggere questo articolo.

Ph. Fabrice Coffrini / Afp
Ph. Fabrice Coffrini / Afp

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Google impedirà la promozione a pagamento di annunci politici palesemente falsi

(ilpost.it, 21 novembre 2019)

Mercoledì Google ha annunciato in un post pubblicato sul blog aziendale che modificherà le sue regole sugli annunci politici a pagamento che appaiono sul motore di ricerca, limitando la possibilità di “targettizzarli”, cioè di destinarli a un segmento molto preciso di pubblico.

Ph. Leon Neal / Getty Images
Ph. Leon Neal / Getty Images

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Bélen, 3 milioni di amici su Facebook: «Quasi quasi fondo un partito»

«Le cene di Arcore? Mai stata. In una telefonata Berlusconi lo dice. Certo alla sua maniera, poco elegante…»

(corrieredelmezzogiorno.it, 17 dicembre 2013)

I lettori di oggi.it l’hanno incoronata «La più sexy del 2013». È Bélen Rodriguez, che ha appena raggiunto i 3 milioni di amici su Facebook e i 467 mila su Instagram: «Dovrei fondare un partito!», ironizza con Oggi in un’intervista esclusiva in edicola mercoledì 18 dicembre e su oggi.it Continua la lettura di Bélen, 3 milioni di amici su Facebook: «Quasi quasi fondo un partito»