di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 28 aprile 2023)
Telefona il collega della rivista di gossip e chiede “fino a quando si possa risalire indietro nel tempo per trovare un politico che si affida a un consulente di immagine” e ride quando gli citiamo di istinto Giulio Cesare, che era ossessionato dalla calvizie incipiente, o Elisabetta I che aveva fissato i codici pubblici della propria immagine al punto che, quando passava in carrozza, vecchia e sdentata, per le campagne inglesi, nessuno era in grado di riconoscerla perché, come una influencer contemporanea, diffondeva di sé ritratti ampiamente “filtrati” dalle mani dei pittori di corte, dove continuava ad assomigliare alla “regina vergine” salita al trono quarant’anni prima.
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