Archivi tag: Giorgia Meloni

Meloni si percepisce attenzionata da una “morbosità come il Grande Fratello” e no, non sta citando Orwell

(blitzquotidiano.it, 4 giugno 2024)

«Sono passati sedici mesi, a me sembrano diciassette anni». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai 3, raccontando di «percepire» una «morbosità» attorno alla sua vita privata ed «è un’altra cosa che non aiuta». «Chiunque ha bisogno di avere una sua dimensione privata, di normalità che a me viene completamente tolta», ha spiegato. «Non so perché ci sia questa morbosità».

Ansa

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Vittorio Sgarbi in giro con la “capramobile”: la trovata elettorale per le europee

(repubblica.it, 22 maggio 2024)

Vittorio Sgarbi su X presenta la sua “capramobile”, un van grigio con il suo manifesto elettorale e tanti adesivi gialli tondi con il disegno di una capra. L’ex sottosegretario ai Beni culturali, uscito dalla porta principale del governo dimettendosi dal suo incarico per i suoi conflitti di interesse, certificati dall’Autorità garante della concorrenza, è rientrato dalla finestra come candidato alle europee per FdI al Sud.

Vittorio Sgarbi via X

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Giorgia come Evita, solo il nome

di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)

Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.

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Gennarone, sicuri che la politica sia affar tuo?

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 3 maggio 2024)

Non conoscevo Gennarone, il rapper che ha dato della [censura] a Giorgia Meloni dal palco del Primo Maggio a Foggia, così come non conoscevo la stragrande maggioranza dei Gennaroni e dei Gennarini che per la Festa del Lavoro si sono esibiti sui palchi di tutta Italia, dal Circo Massimo a quelli minimi. Di sfuggita tuttavia ho visto agitarsi e sbraitare uno di loro – che mi assicurano essere famoso, ma per me potrebbe essere chiunque – nel rilasciare un’intervista pre o post concertone, esponendo in stato semiconfusionale una supercazzola su lavoro e democrazia, sullo sfondo degli sguardi attoniti dei componenti della sua stessa band.

LaPresse

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La sterzata ego-populista di Giorgia Meloni alla prova delle Europee

di Mario Lavia (linkiesta.it, 29 aprile 2024)

«Vota Antonio vota Antonio vota Antonio…». Totò, in quel vecchio film, si era inventato una candidatura friendly, Antonio La Trippa diventava per il popolo semplicemente “Antonio”, e certo non poteva immaginare, quel genio, che la sua personale campagna elettorale sarebbe diventata un modello: eppure così è stato, tanti decenni dopo, quando nientedimeno che il capo (la capa) del governo si è rivolta agli “i-ta-liani!”, «Scrivete Giorgia sulla scheda» che rievoca almeno ai boomer Ho scritto t’amo sulla sabbia (Franco IV e Franco I, 1968).

Ph. Rishabh Dharmani / Unsplash

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Il “Codice Fazzolari”: belle donne, giovani, no panzoni in tv

di Giacomo Salvini (ilfattoquotidiano.it, 15 marzo 2024)

Non sono i casting di epoca berlusconiana, ma poco ci manca. In Fratelli d’Italia lo hanno già ribattezzato “Codice Fazzolari”: una serie di direttive del potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e responsabile della comunicazione del governo per la campagna elettorale delle Europee. Una sorta di cambio di faccia nella comunicazione del partito: in televisione Fratelli d’Italia darà la precedenza a donne di bell’aspetto, parlamentari e dirigenti giovani e senza difetti fisici.

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Quando i Sex Pistols suonavano alle feste per bambini

di Sebastiano Pucciarelli (huffingtonpost.it, 4 marzo 2024)

Non pogavo da dieci anni: ci voleva la reunion berlinese dei Cccp per trascinarmi di nuovo nella danza selvaggia, a quarantacinque anni suonati. Scusate l’incipit personale, ma a volte la forza di un’esperienza culturale si misura anche dall’ebbrezza fisica che suscita. E che, per contrasto, ti sbatte in faccia la mancanza di intensità di tante, troppe, proposte musicali odierne.

Bbc

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Capelli d’Italia: la nuova chioma del ministro Lollobrigida

di Simone Canettieri (ilfoglio.it, 11 gennaio 2024)

Ministro, Francesco Lollobrigida: che chioma! «Ho fatto un rafforzamento». Bello, le dona. È andato in Turchia? «No. Non le rispondo». È una svolta tricologica in vista di una candidatura alle Europee: un ciuffo per Strasburgo? «No, non mi candido, e non so nemmeno cosa farà Giorgia, tanto me lo chiedete tutti. Però per noi è ora di rafforzarci, e anche io mi sono dato una rafforzatina». Simpatico e guascone come pochi, il titolare della sovranità alimentare, nonché super big del governo Meloni, da qualche giorno sfoggia anche una certa sovranità di capelli.

Ansa

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Per vostra disinformazione

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 25 dicembre 2023)

Se dovessi riassumere in poche parole la principale differenza tra la politica di oggi e quella degli anni in cui mi sono formato – ma potrei fare lo stesso discorso, a maggior ragione, sui tempi dei miei genitori e persino dei miei nonni – direi che allora occuparsi di politica significava studiare, approfondire, sforzarsi di capire. Va bene, ho esagerato. Mi correggo. Significava, se non proprio studiare, quanto meno fingere di averlo fatto.

Ph. Christian Sterk / Unsplash

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Lo storico sorpasso di Mediaset sulla Rai

di Maurizio Crippa (ilfoglio.it, 30 dicembre 2023)

Un giorno dei felici e commerciali anni Ottanta, all’Università, il prof del corso di Teoria dei media entrò nell’aula sventolando entusiasta una cassetta Vhs: la preview di una telenovela brasiliana che da lì a poco avrebbe trionfato sulla televisione privata. Serialità e pubblicità: così stava per crollare il pietrificato monopolio dei palinsesti di Stato.

Ph. William Carvalho / Pexels

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