di Franco Bagnasco (tpi.it, 20 aprile 2020)
Giuro, un’altra possibilità gliela do (quasi) sempre. Instancabile e cocciuto sognatore che non sono altro. Ma poi è più forte di me: appena sento quei sovracuti; quello stridìo allo scambio dei binari da vecchio tram milanese; quelle interpretazioni intense da mezzo soprano in carriera, beh, come un rabdomante con la sua bacchetta corro posseduto al telecomando, che vibra poderoso, e pigio un tasto. Uno a caso. Basta cambiare canale. Basta salvarsi. Perché la forma (dell’onda sonora) è sostanza. Continua la lettura di Mario Giordano, il conformista stridulo