Archivi tag: George Floyd

Ora Trump tifa per Kaepernick: «Merita un’altra occasione»

(gazzetta.it, 18 giugno 2020)

Da «figlio di p…» a «uomo che dovrebbe avere un’altra possibilità» di giocare nella Nfl. La virata, alquanto inattesa e allo tesso tempo completa, è del presidente degli Stati Uniti. Secondo Donald Trump l’uomo che si inginocchiò durante l’inno americano, Colin Kaepernick, ora simbolo della protesta contro il razzismo, dovrebbe giocare, «se ne è ancora capace».ColinKaepernick-DonaldTrump Continua la lettura di Ora Trump tifa per Kaepernick: «Merita un’altra occasione»

Facebook, licenziato dipendente anti Trump

(blitzquotidiano.it, 13 giugno 2020)

Facebook ha licenziato un dipendente perché molto critico verso l’atteggiamento del social sui post del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sulle proteste per George Floyd. Brandon Dail è stato cacciato per aver polemizzato con un collega al quale aveva chiesto senza successo di aggiungere il banner #BlackLivesMatter a un progetto cui stavano lavorando insieme. Davanti al rifiuto, Dail ha criticato il collega su Twitter, spingendo così Facebook a siluralo.

Gage Skidmore / CC BY-SA 2.0
Gage Skidmore / CC BY-SA 2.0

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Trump lacera le Chiese d’America

di Massimo Faggioli (huffingtonpost.it, 3 giugno 2020)

Nel giro di due giorni, 1 e 2 giugno 2020, Trump e la sua amministrazione sono riusciti a esporre l’osceno intreccio tra politica e religione nell’America contemporanea. Prima facendo infuriare la Chiesa episcopaliana (anglicana, di orientamento liberal-progressista) per aver organizzato una photo opportunity con la Bibbia in mano di fronte a una delle chiese storiche della Capitale, la St. John’s Church, dopo aver sgomberato manu militari la manifestazione pacifica di fronte alla Casa Bianca.Trump_JohnPaul_II_Church_Washington Continua la lettura di Trump lacera le Chiese d’America

Abbiamo un problema: la vita imita la brutta televisione

di Guia Soncini (linkiesta.it, 3 giugno 2020)

«E adesso abbiamo il signor James Baldwin, star della serata, che è stato finora seduto ad ascoltare con attenzione, c’è un entusiasmo pazzesco da parte di tutta la platea, finora ha ascoltato i pareri degli altri e ora porterà nel dibattito la voce della sua esperienza» (voce fuori campo quando JB, il più famoso scrittore nero americano del Novecento, sale sul podio in un’aula di Cambridge per il dibattito Has the American Dream been achieved at the expense of the American Negro? con l’intellettuale conservatore William Buckley, 1965).Trump-Law&Order Continua la lettura di Abbiamo un problema: la vita imita la brutta televisione

I calciatori americani potranno inginocchiarsi in campo durante l’inno

di Rita Lofano (agi.it, 11 giugno 2020)

La Federazione del calcio statunitense ha deciso di abrogare il divieto di inginocchiarsi in campo durante l’inno nazionale, sull’onda delle proteste contro il razzismo scatenate dalla morte dell’afroamericano George Floyd, ucciso dalla polizia a Minneapolis. Su richiesta del presidente della Ussf (United States Soccer Federation) Cindy Parlow-Cone, il board si è riunito in videoconferenza votando la cancellazione del divieto deciso nel 2017 dopo che Megan Rapinoe si era inginocchiata per manifestare il suo sostegno alla protesta contro il razzismo di Colin Kaepernick.

Ph. Kevin C. Cox / Afp – Getty Images
Ph. Kevin C. Cox / Afp – Getty Images

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“Via col vento” temporaneamente rimosso dal catalogo di Hbo Max

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 10 giugno 2020)

Dopotutto, domani è un altro giorno. Ma “l’altro giorno” è già arrivato sulla piattaforma di film in streaming Hbo Max, che ha deciso di sospendere dal suo canale on line (temporaneamente) la famosa pellicola Via col Vento. Il motivo? Il film è ricco di pregiudizi etnici e razziali che erano tipici del periodo nel quale è stato girato: erano gli Stati Uniti del 1939, quando i neri americani erano ancora indicati – anche a livello cinematografico – come gli schiavi dei padroni bianchi benestanti.Mammy-Scarlett Continua la lettura di “Via col vento” temporaneamente rimosso dal catalogo di Hbo Max

La “Marcia Imperiale” di “Star Wars” suonata contro la polizia

di Valentina D’Amico (movieplayer.it, 8 giugno 2020)

La Marcia Imperiale di Star Wars suonata nelle proteste contro la polizia ha suscitato la reazione divertita della star Mark Hamill su Twitter. Attivissimo sui social media, Hamill ha ricondiviso su Twitter un video in cui un giovane trombettista francese intona la Marcia Imperiale di Star Wars al passaggio di un plotone di agenti di polizia.

Lucasfilm / Walt Disney Company
Lucasfilm / Walt Disney Company

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A Washington si canta “Man in the mirror” durante la protesta

(r3m.it, 7 giugno 2020)

Michael Jackson è noto per aver inserito nel suo repertorio una serie di canzoni mirate a sensibilizzare su tematiche sociali e ambientali. Nel corso della sua carriera ha devoluto moltissimo in beneficenza, stabilendo anche un record; si tratta, infatti, di uno degli artisti che si è distinto maggiormente nella filantropia. Ci sono moltissimi esempi di canzoni che hanno contribuito a farci riflettere su noi stessi e sulle responsabilità che abbiamo sul mondo scritte da Michael Jackson, oppure scritte per lui.MJJ_Man_in_the_mirror Continua la lettura di A Washington si canta “Man in the mirror” durante la protesta

I Village People chiedono a Trump di non usare le loro canzoni

(huffingtonpost.it, 6 giugno 2020)

Niente più Macho Man per Donald Trump. I Village People hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti di non suonare più le loro canzoni ai suoi comizi. Il tycoon ha attinto spesso ai successi musicali della band per esaltare i momenti topici dei suoi incontri. La richiesta parte da Victor Willis, tra i celebri volti della band degli anni Settanta. I Village People avevano dato inizialmente via libera al presidente, ma la decisione è mutata in seguito ai fatti seguiti alla morte dell’afroamericano George Floyd.VillagePeople Continua la lettura di I Village People chiedono a Trump di non usare le loro canzoni

Michael Jordan dona cento milioni di dollari per la lotta al razzismo

di Federico Pallone (giornalettismo.com, 6 giugno 2020)

Cento milioni di dollari da destinare nell’arco di dieci anni «a varie organizzazioni di tutto il Paese che si battono per il raggiungimento dell’eguaglianza razziale, della giustizia sociale e per un accesso più ampio all’educazione». Michael Jordan, attraverso il brand che porta il suo nome, ha scelto di prendere una decisione forte sul controverso caso che sta sconvolgendo l’America, l’uccisione di George Floyd a Minneapolis.

Ph. Julien De Rosa / Epa
Ph. Julien De Rosa / Epa

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