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La mamma di Giogiò: “La politica dovrebbe chiedermi di scendere in campo”

Fotogramma

(adnkronos.com, 5 ottobre 2024)

«Dove sono i politici che ti propongono di scendere in campo?” si chiede Daniela Di Maggio, madre del musicista Giovanbattista Cutolo, ucciso a Napoli un anno fa, parlando con l’Adnkronos in merito alle voci circolate nei mesi scorsi su una sua possibile candidatura alle Europee. Sottolineando che non si tratta di una richiesta, ma di una semplice riflessione, Di Maggio precisa.

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Caso Acerbi-Juan Jesus: il Napoli toglie dalla quarta divisa il patch antirazzista

di Piero Rossano (napoli.corriere.it, 27 marzo 2024)

«Keep racism out» è la campagna antidiscriminazioni promossa da Lega Serie A d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri. Per il quarto anno di fila, attraverso patch sulle maglie dei calciatori, loghi sui tabelloni dei campi di calcio, insert in dirette e trasmissioni televisive, accompagna la Serie A nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso il tema dell’inclusione nel tentativo di creare maggiore consapevolezza nelle nuove generazioni.

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È ora di prendere sul serio le maglie strane del Napoli

di Arianna Cavallo (ilpost.it, 20 marzo 2024)

Durante il Festival di Sanremo, lo scorso febbraio, la squadra di calcio del Napoli ha messo in vendita una maglietta dedicata al rapper Geolier, nato nel rione Gescal, alla periferia Nord della città, e arrivato secondo in gara: aveva lo sfondo bianco o nero, costava 39 euro e andò rapidamente esaurita sul sito del Napoli (ora è di nuovo in vendita). È decisamente inusuale che una squadra di calcio dedichi una maglietta celebrativa a un cantante della sua città e che lo faccia in modo così tempestivo, sfruttandone al volo la popolarità.

Ph. Emilio Andreoli / Getty Images

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L’italianità del Paese reale che guarda la tv per specchiarsi

di Guia Soncini (linkiesta.it, 13 febbraio 2024)

Ma quindi cos’è l’italianità? Include quelli coi genitori tunisini? Quelli con gli ascoltatori napoletani? Quelli che per una settimana non parlano d’altro che di Sanremo? Quelli che si vantano di non guardarlo? È più italiano chi parla dialetto o chi usa parole inglesi a casaccio? Chi si perde l’inizio del Festival perché a tavola non si guarda la tele o chi ordina sushi perché c’è Sanremo e figurati se cucino? Chi ha la residenza fiscale a Montecarlo o chi ce l’ha in Italia tanto incassa tutto in nero?

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Gratis et Ama dei. L’età del successo misurato in cuoricini

di Guia Soncini (linkiesta.it, 12 febbraio 2024)

Molti anni fa, quando tutto era diverso da ora nello spettacolo e nel giornalismo e ovunque, diverso in modi che rendono complicato farlo capire a chi conosce solo il mondo di ora, molti anni fa a una rivista di moda italiana venne offerta, da chi la vestiva in quel momento, la possibilità d’intervistare Madonna. Tutto era diverso tranne Madonna, che era già quel che è stata sempre negli ultimi quarant’anni: la massima diva mondiale, e una che qualunque giornale vorrebbe poter mettere in copertina, e anche una che non ha remore nel dire cose stronze quando ne ha voglia.

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I comportamenti molesti ai concerti sono diventati un po’ la norma

(ilpost.it, 22 agosto 2023)

Chi frequenta spesso i concerti è abituato a veder lanciare sul palco cose dirette verso le artiste e gli artisti che ci si esibiscono, dai pupazzi alle magliette, ai bicchieri di plastica più o meno vuoti. Alcuni casi recenti hanno però portato a una serie di commenti sul fatto che episodi simili si stiano verificando con più frequenza di un tempo, sia in Italia sia all’estero. Alcune persone addette ai lavori hanno notato che, in generale, certi comportamenti molesti o aggressivi da parte del pubblico sono diventati un po’ la norma.

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