Archivi tag: gender equality

Non sottovalutate i gesti simbolici

di Marco Gaucho Filippi (risoavaro.blogautore.espresso.repubblica.it, 26 giugno 2021)

Quando Daniel Passarella divenne ct della Nazionale argentina dichiarò, senza il minimo imbarazzo, che non avrebbe mai selezionato giocatori omosessuali, e vietò a tutti i convocati la possibilità di indossare orecchini e sfoggiare capelli lunghi. A Diego Armando Maradona tutto questo non andò giù. D10s non si limitò ad attaccare pubblicamente Passarella, definendolo un retrogrado, una persona con un cervello indietro di un secolo… ma fece di più.

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La parità di genere dei titoli nobiliari

(ilpost.it, 21 novembre 2020)

L’Atlantic ha raccontato i tentativi di un gruppo di donne aristocratiche britanniche per cambiare le leggi sull’ereditarietà dei titoli nobiliari, che nel Regno Unito nella gran parte dei casi possono passare solo da padri a figli maschi, escludendo le donne dai titoli e dai privilegi associati. Da una parte, è una questione di parità di diritti tra uomini e donne, dall’altra è tuttavia una questione che riguarda un gruppo di persone privilegiate per definizione: e per questo, spiega l’Atlantic, trovare sostegno per la causa fuori dal circolo dell’aristocrazia britannica è molto complicato.

Ph. Matthew Lloyd / Getty Images
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“Una donna”

di Giovanni De Mauro (internazionale.it, 12 novembre 2020)

È stato un periodo impegnativo per “una donna”: è stata nominata alla guida della banca centrale giapponese, di Facebook in Africa, di una squadra di pompieri in Francia, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è stata eletta perfino alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Una pagina satirica di Wikipedia segnala le volte in cui, sui mezzi d’informazione di tutto il mondo, nel titolo di una notizia si parla genericamente di “una donna” senza farne il nome. «Dopo anni di silenzio, le conquiste delle donne sono rese invisibili dall’espressione “una donna”. Non riusciamo a sapere chi ha fatto cosa, e non siamo quindi in grado di dare a queste donne il giusto riconoscimento», spiega l’attivista Sherine Deraz.

Ph. Win McNamee / Getty Images
Ph. Win McNamee / Getty Images

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Ambiente e questione femminile: i grandi temi della musica dei nuovi anni Venti

di Filippo Mei (huffingtonpost.it, 6 gennaio 2020)

Da sempre, le decadi della nostra vita sono contraddistinte dallo sviluppo di particolari generi o trend musicali. E allora, che ne sarà dei prossimi dieci anni? Due cose sono sicure, per quanto riguarda la musica live: la salvaguardia dell’ambiente e la questione femminile sono i due grandi argomenti che determineranno questo settore.MichaelStipe_Drive_to_the_Ocean_cover Continua la lettura di Ambiente e questione femminile: i grandi temi della musica dei nuovi anni Venti

Un altro genere di potere

di Mary Beard (The London Review of Books / internazionale.it, 22 novembre 2019)

Nel 1915 la scrittrice femminista statunitense Charlotte Perkins Gilman pubblicò un romanzo divertente ma inquietante, Terra di lei (Donzelli, 2011). Come si può intuire dal titolo, è ambientato in una nazione immaginaria di sole donne che esiste da duemila anni in un angolo del pianeta ancora inesplorato.

Action Press / Rex Features
Action Press / Rex Features

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Meghan Markle, che fin da bambina lotta contro il sessismo

di Nicola Bambini (vanityfair.it, 11 ottobre 2019)

Da sempre in prima linea per le cause rosa. In occasione del Day of The Girl, la giornata internazionale delle bambine promossa dalle Nazioni Unite, non poteva mancare un omaggio firmato Meghan Markle, che fin da piccola combatte per l’uguaglianza di genere: «Si parla di accesso all’istruzione negato, della stigmatizzazione che circonda l’igiene mestruale, di matrimoni infantili forzati, di disuguaglianza legale e medica», scrive la duchessa. «È necessario sostenere le giovani donne nel loro percorso di crescita».Meghan-Markle-UN-Women-speech-March-2015 Continua la lettura di Meghan Markle, che fin da bambina lotta contro il sessismo

Alla Mostra del Cinema vince il femminismo. Ma quello sbagliato

di Gilda Ciao (linkiesta.it, 3 settembre 2019)

Che il ruolo della donna fosse al centro di questa Mostra del Cinema di Venezia lo aveva preannunciato Alberto Barbera, dal 2012 di nuovo alla direzione del festival. E in effetti, a quasi due anni dallo scandalo Weinstein e dal Me too, seguito dalla vicenda Asia Argento – Jimmy Bennet, è questo il tema portante della Mostra. Dove, però, un certo neo femminismo inciampa su sé stesso e sulla buccia di banana più scivolosa: la retorica dell’ideologia.

Ph. Daniele Venturelli / Getty Images
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Come si veste il BisConte

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 5 settembre 2019)

E poi dice che le donne sono delle spendaccione e pensano solo ai vestiti. Questa mattina, al giuramento del governo Conte bis (o “bisConte” che temiamo diventerà lessico comune fino al termine della legislatura), hanno presenziato almeno otto completi maschili di sartoria, costo minimo duemila euro, e circa cinque completini da donna di Zara o limitrofi, spesa massima cento euro.

Reuters
Reuters

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Ha ragione Polanski: ormai il #metoo è un affare di lobby (con buona pace delle femministe)

di Alessio Postiglione (linkiesta.it, 14 maggio 2018)

«Isteria di massa e totale ipocrisia». Così Roman Polanski ha bollato il movimento #metoo, dopo che anche il suo nome è stato fatto fuori dalla Oscar Academy. Con tante teste coronate che stanno cadendo sotto gli strali di #metoo, sarebbe facile ma superficiale dare ragione a Polanski e osservare come una giusta battaglia per la parità di genere e per la dignità della donna si stia trasformando in una crociata puritana.march-for-equality-cannes-2018 Continua la lettura di Ha ragione Polanski: ormai il #metoo è un affare di lobby (con buona pace delle femministe)

Kristen Stewart a piedi nudi sul tappeto rosso e l’ennesimo barboso dibattito sul protocollo

di Alberto Mattioli (lastampa.it, 15 maggio 2018)

Oddio, ci risiamo. Il dibattito no! E di nuovo i tacchi, poi. Sarà che Cannes è, come diceva Nietzsche (non lo diceva a proposito del Festival che ai suoi tempi, beato lui, non esisteva, ma insomma il Konzept è questo), un eterno ritorno, ma per carità risparmiateci una nuova polemica sulle scarpe delle star, anzi sui loro tacchi.KristenStewartCannes2018 Continua la lettura di Kristen Stewart a piedi nudi sul tappeto rosso e l’ennesimo barboso dibattito sul protocollo