Archivi tag: Gabriele D’Annunzio

Federico D’Annunzio, bisnipote del Vate, candidato a Firenze

(ansa.it, 8 maggio 2024)

Ci sarà anche il pronipote del poeta Gabriele D’Annunzio, Federico D’Annunzio, nella lista civica a sostegno del candidato del centrodestra Eike Schmidt a sindaco di Firenze. Lo ha confermato lo stesso Schmidt, a margine di una passeggiata elettorale in città. «Credo che ci siano enormi differenze» ha detto Schmidt riferendosi a Federico D’Annunzio, «antifascista da sempre», e il poeta suo bisnonno.

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Montesano con la maglietta della X Mas espulso da “Ballando con le stelle”

(agi.it, 14 novembre 2022)

«Quanto accaduto ieri sera a Ballando con le stelle, in onda su Rai 1, è inaccettabile». Lo scrive, in una nota, la Rai, dopo le polemiche nate dal fatto che l’attore Enrico Montesano indossasse una maglia con il simbolo della X Mas nel programma. «Resta inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia» si legge ancora nella nota.

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I cani dei potenti

di Roberto Giardina (quotidiano.net, 21 dicembre 2021)

I cani dei potenti, o si dovrebbe dire meglio: ogni cane ha il suo politico. Un compagno importante per conquistare voti e simpatia, e un rapporto non facile per entrambi. Vedremo come se la caverà Commander, il nuovo pastore tedesco di Joe Biden, un cucciolone di quattro mesi. Il presidente americano ama i cani lupo, il fedele Champ è morto il giugno scorso a tredici anni. Il successore, Major, è stato sfrattato in fretta dalla Casa Bianca, troppo aggressivo contro i giornalisti. Ma il capo della più grande potenza al mondo non potrebbe avere un cagnolino, come i corgi della Regina Elisabetta.

Getty Images

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Quando D’Annunzio inventò lo scudetto tricolore

di Massimo Cutò (quotidiano.net, 19 settembre 2020)

«Ieri pomeriggio cercando di colpire con il mio piede così, prensile, il sinistro, una palla di ottimo cuoio, fallisco in pieno l’impatto e precipito a terra, senza appoggio di mani. Quanto sangue ho versato amore mio». Grande atleta, ottimo sportivo. Ma pessimo calciatore. Il football non era per Gabriele D’Annunzio, almeno quello giocato. La lettera a Barbarella Leoni, fresca conquista, racconta la sua disavventura sulla spiaggia di Francavilla. È l’estate del 1887 quando il Vate, che all’epoca aveva 24 anni, è vittima di un «incidente infido e idiota».D_Annunzio_scudetto Continua la lettura di Quando D’Annunzio inventò lo scudetto tricolore

La mascherina di Salvini col “Memento audere semper”

di Leonardo Molinelli (giornalettismo.com, 7 agosto 2020)

“Memento audere semper”, ovvero “Ricordati di osare sempre”. Questa la scritta sopra la mascherina di Matteo Salvini che ha fatto scoppiare una nuova polemica. Dopo settimane di discorsi e prese di posizione contro l’uso della mascherina, culminati con la controversa e contestata conferenza dei cosiddetti “negazionisti” al Senato, il leader della Lega fa l’ennesima inversione a U ma senza dimenticarsi di strizzare l’occhio alla Destra più radicale.

Matteo Salvini via Twitter
Matteo Salvini via Twitter

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Il candidato di Fratelli d’Italia in Campania sta usando un motto fascista

di Marta Colombo (giornalettismo.com, 6 luglio 2020)

Gimmi Cangiano, il candidato alle Regionali in Campania di Fratelli d’Italia, ha scelto come slogan della sua campagna il motto fascista “Me ne frego”. Nel poster di Cangiano, il motto è ovviamente colorato con il tricolore italiano ed è chiosato come “la più alta espressione di libertà”. In una dichiarazione in cui spiega la scelta, invece, il candidato di FdI, ricollega il “Me ne frego” al suo uso durante la Prima guerra mondiale da parte degli Arditi, in un contesto che è fin troppo simile al “Make America Great Again” di Donald Trump.GimmiCangiano_senefrega Continua la lettura di Il candidato di Fratelli d’Italia in Campania sta usando un motto fascista

Il gesto a noi noto come “saluto romano”

di Livia Capponi («Corriere della Sera – La Lettura», 17 gennaio 2016)

Il gesto a noi noto come “saluto romano”, con il braccio destro teso, alzato a circa 135 gradi dal corpo, e con le dita della mano unite, adottato dal regime fascista e poi dal nazismo, si presentava esplicitamente come un revival dell’eredità di Roma. Ma esisteva davvero quel gesto specifico di saluto nel mondo antico?

Jacques-Louis David, “Il giuramento degli Orazi” (Musée du Louvre, Parigi)
Jacques-Louis David, “Il giuramento degli Orazi”
(Musée du Louvre, Parigi)

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