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Depardieu: «Putin? Aspetta solo di tagliarvi il gas»

L’intervista / Parla l’attore francese che nel 2013 prese il passaporto russo: «Hollande è semplicemente ridicolo»

di Guido Andruetto («la Repubblica», 6 settembre 2014)

A fine agosto a Riga, in Lettonia, Gérard Depardieu aveva fatto scena muta. Alla conferenza stampa aveva dribblato con un «no comment» le insistenti domande sulla crisi in Ucraina. E ancora l’altro ieri, a Belgrado, ospite del premier serbo Aleksandar Vucic, l’attore francese che nel 2013 ha ottenuto il passaporto russo, ha scelto di rilasciare solo alcune scarne dichiarazioni per criticare le iniziative dell’Europa contro la Russia. Oggi, raggiunto al telefono, l’interprete di Cyrano de Bergerac accetta di esporcele. Senza freni.

Depardieu, perché difende Putin?

«È un uomo molto intelligente. Ed è una persona indipendente. Mi ha detto più di una volta che prima delle conferenze stampa, anche le più importanti, non legge mai i giornali per evitare di venirne influenzato. Sulla questione dell’Ucraina la gente in Russia lo sta sostenendo. Io oggi possiedo un appartamento a Mosca e una casa a Saransk. Conosco bene la Russia e la sua gente. Sono stato lì pochissimo tempo fa e ho incontrato solo persone schierate contro gli americani e contro la posizione presa dall’Europa. Tutti difendono Putin». Continua la lettura di Depardieu: «Putin? Aspetta solo di tagliarvi il gas»

I discorsi di Hollande a ritmo gangsta

Il presidente francese ingaggia un esperto di rap come ghost writer

di Marco Moussanet (ilsole24ore.com, 10 marzo 2014)

Chissà se François Hollande sapeva che Pierre-Yves Bocquet ha una doppia vita e, in qualche modo, una doppia personalità, quando, pochi giorni fa, ha deciso di nominarlo ghost writer, sia pure sotto la supervisione dell’onnipresente Aquilino Morelle. E se forse è proprio questa una delle ragioni della scelta. Sulla carta, il curriculum del quarantenne Bocquet è quanto di più classico si possa immaginare: Sciences-Po, Ena (la prestigiosa scuola della pubblica amministrazione), ispettore della previdenza sociale, qualche esperienza in alcuni gabinetti ministeriali, un incarico di consulente (appunto sui temi della previdenza) all’Eliseo. Dietro questo signore abbastanza grigio e anonimo, la cui unica nota originale sono i vistosi anelli, si nasconde in realtà uno dei maggiori critici ed esperti di gangsta rap. Continua la lettura di I discorsi di Hollande a ritmo gangsta